A cura di Giorgio Verzotti.
Ha dissacrato musei esponendovi cavalli e cani imbalsamati, ha occupato antiche sale affrescate con alte colline di terra e ci ha piantato in cima un albero di olivo; si è preso pirandellianamente in giro con un’opera composta da decine di piccole maschere di gomma che riproducevano la sua faccia; ha fatto venire i brividi alla 47ª Biennale di Venezia coprendo un fachiro con una coltre di terra e mostrandone solo le mani giunte in preghiera. L’artista, nato a Padova nel 1960, ha uno studio a Milano e uno a New York; considerato uno dei più interessanti artisti a livello internazionale, ha fatto della dissacrazione e del tragicomico la sua cifra riuscendo sempre a sconcertare e mettere un po’ a disagio lo "spettatore" senza sottintesi e mezzi termini anzi, con umor nero e un certo cinismo. Il volume ne ripercorre tutta l’attività , dalla prima personale alla Biennale di Szeemann.
17x28; pag. 60; ill. 38 di cui 33 a colori; brossura; testi di Giorgio Verzotti; ed. it./ingl.; 35.000 lire; ISBN 88-8158-267-8