Kunsthalle
Noci (BA)
via Sant'Agostino 63b

A scuola di bellezza
dal 15/2/2003 al 24/3/2003
080 4055504, 339 8237840
WEB
Segnalato da

Vito Intini


approfondimenti

Teresa Ciulli



 
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15/2/2003

A scuola di bellezza

Kunsthalle, Noci (BA)

Una raccolta di opere recenti in cui Teresa Ciulli riflette sulla condizione dell'artista, nella sua umanita', a cominciare dalla difficolta' ad esprimere la complessita' del cambiamento e la ricerca di nuovi linguaggi che possano meglio raccontare i passaggi e i tempi della mutazione che sempre si riflettono nell'opera.


comunicato stampa

una mostra di Teresa Ciulli.

Il giorno 16 febbraio, domenica, alle 11.00 si inaugura a Noci presso lo spazio espositivo dell'Associazione Culturale Arti Visive Onlus KunstHalle l'ultima mostra di Teresa Ciulli.
A scuola di bellezza è il titolo dato a questa raccolta di opere recenti in cui Teresa Ciulli riflette sulla condizione dell'artista, nella sua umanità, a cominciare dalla difficoltà ad esprimere la complessità del cambiamento e la ricerca di nuovi linguaggi che possano meglio raccontare i passaggi e i tempi della mutazione che sempre si riflettono nell'opera.

Testo critico di Vito Intini
Per informazioni generali sull'attività di Teresa Ciulli si può consultare il sito web.
Con l'opera di Teresa Ciulli incontriamo un'arte lirica che si intrattiene e corrisponde con muse diverse. E ne assume su di sé, tutto intero, il rischio. Il rischio della bellezza inaudito, intollerabile.

Il tempo nostro è chiaro nella sua spietatezza: vince chi naviga a vele spiegate nella dimensione del cinismo e della volgarità del successo mediatico. Non ci sono spazi né v'è tempo per la verità né per il pensiero che si presenti con le vesti della grazia, dell'arguzia e del candore: chi si pone in questi termini, che sono i termini che ci dettano le Muse e a cui ogni artista degno non può che obbedire, sappia che si pone di traverso.
Ma c'è la bellezza del rischio, la conoscono molto bene i bambini, gli adolescenti, i pazzi, i santi, gli assassini, i poeti. E gli artisti. Di tutte le arti, anche quelle che nessun manuale o museo ha mai contemplato.

Da anima ad anima. Comunicare è, primariamente, un mettere in comune: io do, offro, dono, tu pure, di fronte allo sguardo mio aperto allo sguardo, offri, doni, poni in comune ciò che l'anima nostra possiede e riceve.

Da qui, mi sembra, scaturisce la poesia che intride tutta l'arte di Teresa superando, d'un sol colpo, i compartimenti stagni di cui un po' soffre il panorama artistico di questa parte del mondo.. L'arte poetica di Teresa si propone quasi in punta di piedi, e si impone, con l'arte del ricatto propria di ogni bambino: chiede di essere coccolata, ammirata ed infine amata. Si presenta a volte con le fattezze e le dinoccolate, ironiche e divertite movenze, di un pupazzetto in balìa del primo zefiro fuori stagione. A chi possiamo pensare, restringendo il campo alla provincia italica' La mente vola a Melotti le cui opere sono musica celeste per i nostri occhi, al Munari magico ed insieme cartesiano fino al midollo, al Piero Manzoni meno frequentato, per l'ironia, mai greve, dei giochi linguistici, o al Toti Scialoja delle filastrocche per palati letterari esigenti, o agli Angeli e alle Amalasunte di Osvaldo Licini. Ma solo per sottilissime affinità e per il culto della delicatezza, della leggerezza e della precisione. Certo anche le Lezioni Americane e Le città invisibili di Italo Calvino hanno aperto un largo e profondo solco nella terra fertilissima di Teresa. Ma ognuno pensi a chi gli pare. I giochini dei rimandi e della ricerca dei padri non ci interessano più di tanto. Quello che qui ci importa è che queste opere ci regalano una sosta in un luogo sicuro in cui una incontenibile gioia interiore riesce per un po' a spazzare via ogni nostra cura, ogni pressante ansia per introdurci in un giardino segreto, remoto eppure vicinissimo ad ognuno di noi.

Spesso scambiamo la Bellezza con le raffinatezze della Cosmesi e le arti dell'una con gli artifici dell'altra. Ci salva l'intelligenza della Verità, la Leggerezza. E la profonda Eleganza dell'Autentico.
Ci salvano i modi. E l'urgenza e il rischio della bellezza che è, per chi se ne intende, immediatamente, bellezza del rischio.
Ecco. Se c'era un pericolo, una possibile deriva retorica nel lirismo crepuscolare, (e l'abitare nell'estrema provincia meridionale dell'Europa potrebbe indurci quantomeno a sospettarlo), oggi, con queste recentissime opere, questo pericolo può dirsi decisamente scongiurato. La pennellata sporca non è facile sprezzatura, ma nasce da un rivolgimento interiore profondo, assoluto. Siamo di fronte ad uno scarto notevole, alla insorgenza di qualcosa di nuovo e di inedito nella produzione artistica di Teresa Ciulli. Non è ancora rivolta, ma si annuncia sullo sfondo con colori cupi. La figurina che attraversa il foglio spazio-mondo-tempo, grazie a Dio, è indenne, come lo sono sempre i puri di cuore e i messaggeri di ogni epoca e di ogni epopea. Ma il viaggio può presentare delle sorprese. Il viaggio è duro, attraversa notti da incubo e pietraie senza luce sotto una piova etterna, maladetta, fredda e greve.
Non siamo di fronte ad un'arte innocente. L'arte, tra l'altro, è bene ricordarlo, sempre, non è mai innocente né innocua.
Spesso ferisce, scompiglia le nostre convinzioni, ci interroga, ci turba. Ci lascia senza fiato, ci cambia, ci invita, stimola, obbliga al mutamento.
Nuoce profondamente al quieto vivere a cui spesso siamo tentati di abbandonarci.
I materiali sembrano messi lì per rassicurarci, li conosciamo bene perché ci circondano, sono parte dei nostri giorni, appartengono spesso alla categoria delle cose che in una casa diventa residuale e superfluo, cose di cui son pieni i nostri cassettini o le nostre scatoline dimenticate fra i libri.

Eppure ogni opera, per la nitidezza della visione, attesta un nettissimo, evidentissimo rifiuto di tutto ciò che è superfluo.
Si avverte, ancora, ma è un percepire che davvero appartiene a pochi eletti, la presenza di sottilissime, impercettibili, liturgie che rimandano alla dimensione della preghiera, una preghiera inconcepibile, che non chiede nulla, che forse ama più domandarsi o fare spazio nell'anima, al silenzio dell'anima. l'unico Calice rarefatto e vero e prezioso di preghiera che conosciamo.
È preghiera che offre, sacrifica, sacralizza le nostre miserie. E le porge. Come fanno i bambini. 'Ecco mamma: questo fiore è per te!'

La Bellezza che ci offre Teresa è dialogica perché ha bisogno di noi. Ed in ciò riesce ad essere profondamente socratica, maieutica, in quanto chiede di essere condivisa, si propone di condividere il dono dell'arte con un lettore che insieme sia intelligente, (di una intelligenza tutta particolare però, un'intelligenza del cuore) colto, aperto al gioco, sensibile alla grazia ed alla sua contemplazione, oltre che dotato di arguzia e notevole senso dell'umorismo. Ecco le lettere, le cartoline, i pacchi: è una gioia riceverne! Lo sanno tutti coloro, amici ed artisti, che in questi anni hanno avuto la fortuna di corrispondere con Teresa.

Eppure l'arte di Teresa mi appare intoccabile, imprendibile, irrepetibile, come un vapore su uno splendido cristallo in un giardino d'inverno, un segno leggero che una variazione di temperatura può senza rimedio distruggere, un segno sicuro tracciato dall'indice di un angelo che per caso s'è smarrito fra le nostre, cartesiane, miserie. Il nostro pensiero fa così un bel capitombolo e col sedere finalmente per terra si guarda d'intorno e sorride.
Diciamolo pure chiaro e tondo, di fronte a certe opere di Teresa il nostro senso critico ci lascia in asso e siamo quasi sopraffatti dall'ammirazione e dall'incanto. Abbiamo bisogno di fermarci a pensare, e sentiamo che il nostro respiro è sospeso, per trattenere qualcosa che sappiamo imprendibile. '..se passa l'angelo..' ci dicevano, con tono di velata minaccia, quando eravamo piccoli. Se passa l'angelo, l'attimo è per sempre. Si ferma. È nostro. Per sempre.
vito intini

L'esposizione si potrà visitare a partire dal 16 febbraio fino al 24 marzo tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 18 alle 20 a Noci.

KunstHalle ha sede in via Sant'Agostino 63/B nel centro storico della città alle spalle della chiesa matrice.

Per informazioni: 080 4055504

Kunsthalle
via sant'agostino 63b
Noci (BA)

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