Villa Galvani
Pordenone
via Dante
0434 298408 FAX 0434 298408
WEB
Vincenzo Accame
dal 21/2/2003 al 16/3/2003
WEB
Segnalato da

Brankica Beric



approfondimenti

Vincenzo Accame



 
calendario eventi  :: 




21/2/2003

Vincenzo Accame

Villa Galvani, Pordenone

Pittura e scrittura. Saranno esposte circa trenta opere, matite, chine o tecniche miste su carta.


comunicato stampa

PITTURA E SCRITTURA

OBIETTIVI
L'obiettivo principale degli avvenimenti organizzati dall'Associazione, e di questa mostra in particolare, è la promozione dell'arte e della cultura in città, qualificandola come sede di appuntamenti essenziale per gli appassionati d'arte.

INTRODUZIONE: la poetica di Vincenzo Accame
La pittura e la poesia di Vincenzo Accame, l'intero suo testo, sono scrittura di quanto resta dei dispositivi pragmatici instaurati lungo la vita. La sua indagine intorno alla parola sfocia nella 'scrittura visuale', cui egli giunge in seguito alla frequentazione, come poeta e come critico, delle attività promosse dal gruppo 'Tool', in campo letterario, fin dagli anni sessanta.
Lungo queste esperienze elabora la nozione di interdisciplinarità, da intendersi come integrazione, senza corporativismi e senza separazione tra ricerca e fare, tra arte e finanza, tra cultura e impresa. Per questo Accame scrive che la poesia non rientra più nelle categorie del visibile o del verbale. Non si tratta di una progressiva rinuncia alla parola, come scrive nel Segno poetico, bensì di inventare altre combinazioni linguistiche. Dalla frammentazione, per cui non c'è più sistema linguistico, alla combinazione, alla restituzione in cifra.
In Anestetica Accame ribadisce che l'artista è il capitano, colui che da la direzione. Non può permettersi di seguire l'epoca, conformandosi a una facile produzione finalizzata al consumo. In quanto intellettuale, l'artista è interessato solo alla qualità, che non contempla l'arte come fascinamento secondo il principio del bello, ma dice che il destino dell'arte si gioca sul piano della scrittura.
L'arte è un aspetto del viaggio della vita e, poichè non ha da uniformarsi a nessuna ideologia, non ha nulla da mostrare. Non propone, pertanto, soluzioni. Sin dall'inizio della sua ricerca, Vincenzo Accame si interessa al segno, a ciò che è lontano dal visibile, quasi nell'intersezione tra il simbolo e la lettera. La sua opera è compiuta quando, non avendo più alcun rapporto con l'umore, con l'euforia o la disforia, procede dall'esperienza, varia e differente. E dall'integrazione.
Infatti, Vincenzo Accame giunge a dire che se alla vita si nega l'avventura, che nel suo specifico è l'arte, domina lo psicofarmaco in tutte le sue varianti, a vantaggio di una generale spettacolarizzazione e subordinazione al potere.

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CENNI BIOGRAFICI
Vincenzo Accame (1932-1999) è stato un intellettuale straordinario: saggista, poeta, scrittore, critico d'arte e pittore. Nato a Loano (Savona), è sempre vissuto a Milano svolgendo attività editoriale con traduzioni, collaborazioni a riviste e giornali, cataloghi d'arte e mostre. Nell'ambito delle arti si è occupato, teoricamente e operativamente, del rapporto tra parola e immagine, con numerose mostre personali e partecipazioni a centinaia di collettive in tutto il mondo. Tra le opere teoriche o storiche sulla scrittura: Il segno poetico. Materiali e riferimenti per una storia della ricerca poetico-visuale e interdisciplinare (Spirali, Milano 1981) e Quale segno (Archivio Nuova Scrittura, Milano 1994) cui vanno aggiunti numerosissimi interventi, articoli, presentazioni. Intensa la sua attività di traduttore di poesia francese, in particolare di Alfred Jarry, cui ha dedicato due monografie (1974 e 1993). A parte i volumetti di scrittura visuale tra cui Ricercari (1968), Prove di linearità (1970) e Luoghi linguistici (1989), ha pubblicato anche un'antologia della Poesia francese del Novecento (Bompiani, Milano 1986), Tendenze dell'arte oggi (Fabbri, Milano 1981), La pratica del falso (Spirali, Milano 1995), Pittura come scrittura. Catalogo delle opere (Spirali, Milano 1998) e Anestetica (Spirali, Milano 1998).

DESCRIZIONE
La mostra prevede l'allestimento nella Villa Galvani di Pordenone. Saranno esposte circa trenta opere, matite, chine o tecniche miste su carta.
Il giorno dell'inaugurazione, sabato 22 febbraio 2003, alle ore 17.30 presso la Villa Galvani, si terrà una conferenza introduttiva alle opere e al testo di Vincenzo Accame. Interverranno:
Ricardo Caldura, docente dell'Accademia di Belle Arti di Venezia,
Fabiola Giancotti, critica d'arte e redattrice di libri d'arte,
Antonella Silvestrini, psicanalista, presidente dall'Associazione la cifra.
Nell'ambito della mostra è prevista una performance teatrale sul testo di Vincenzo Accame, per la regia di Fabiola Giancotti.

ORGANIZZAZIONE
La mostra viene organizzata da la cifra, Associazione di cifrematica di Pordenone. Per le opere l'Associazione collaborerà con la Fondazione di Cultura internazionale Armando Verdiglione.
L'evento è patrocinato dal Comune di Pordenone, dalla Provincia di Pordenone e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Orari di apertura: 15.00 - 18.00 da martedì a domenica o su appuntamento

Patrocini: Comune di Pordenone, Provincia di Pordenone, Regione Friuli Venezia Giulia

Eventi collaterali: performances, conferenze, laboratori, incontri con studenti

Organizzazione: la cifra Associazione cifrematica di Pordenone
via Borgo S.Antonio, 5/b
I - 33170 Pordenone

Equipe organizzativa: Eric Battiston, Brankica Beric, Liliana Bomben, Gianna Danielis, Federica Guerra, Giulia Pigna, Pierangela Quaia, Luigi Rosso, Sonia Rosso, Antonella Silvestrini, Valeria Zorzetto

Coordinatrice: Brankica Beric

Segreteria e relazioni con il pubblico: tel. +39 0434 208157/ 0434 208264
fax +39 0434 208264

Villa Galvani
Pordenone

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