Un evento, concepito in collaborazione con un workshop braidense, che vede coinvolte Valentina Chiappini, Michela De Carlo, Alice Gaja (alias Margherita Di Battista).
a cura di Rolando Bellini
Artisti: Valentina Chiappini, Michela De Carlo, Alice Gaja/Margherita Di Battista
Sabato 14 gennaio l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia e l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano promuovono l'inaugurazione di una mostra-evento multanime (a cura di Rolando Bellini) di pungente e rara beltà, di grande autenticità – dunque, eticità – e di indubbia originalità negli spazi del Broletto di Pavia. Protagoniste tre splendide-giovani-brave Artiste.
La coscienza poetica, stando a Elio Vittorini (lo scrive su “Il Politecnico”), è la forma più evoluta e certo quella più intellettuale tra tutte le forme a cui l’uomo possa aspirare. È spesso però, talvolta, anche la più alienata e sommaria agli occhi dei neofiti. Ma ha dalla sua tutta la forza commovente-seducente della scoperta poetica. E dunque può provocare l’indicibile: un’autentica scoperta degli occhi, per dirla con Leonardo.
Ebbene, questa coscienza poetica mi pare animi con eguale fervore e tuttavia differenti declinazioni espressive, il “fare” di queste tre artiste: Valentina, Michela, Alice/Margherita.
Ma com’è possibile? Chi sono costoro?
Valentina Chiappini, magistrale performer siciliana che pare mescolare arte pittorica-musica-azione, alias segni-suoni-colori e simboli in una miscela esplosiva e sensuale non immune dai ritmi e dai contenuti dell’ultima frontiera musicale ma che si nutre anche d’una fervida e viscerale passione per la poesia francese simbolista di fine XIX secolo, da cui scaturisce una personale arte graffiante/primitiva, una pittura rupestre e carnale che sa accostare e sovrapporre le più remote coordinate storiche all’inafferrabile presente-futuro dando vita, attraverso le sciabolate delle lame che impugna e muove come dita-unghie a enti dotati (per sottrazione, per lacerazione o ferita) di spazi geo-asimmetrici, frammentati e destrutturati;
Michela De Carlo, multanime produttrice di una ricerca gonfia di liricità, una ricerca inimitabile, autopoetica, che si avvale indifferentemente di diversi medium tecnico-espressivi, dalla videoarte alla più tradizionale pittura a olio, che contamina le tecniche tradizionali agli strumenti multimediali e, allo stesso tempo, va conquistando e trasfigurando dimensioni, identità, materialità, cose e visioni di differenti mondi, di universi paralleli, per realizzare un continuum post-bachelardiano e post-batailleiano di sicuro impatto: visto che sgorga un linguaggio imprevisto, tutto registrato in chiave metonimica e metaforica;
Alice Gaja, alias Margherita Di Battista, due anime, due sensibilità, due personalità in una, un’unica duplice artista intenta a coniare una produzione sperimentale attenta ai maghi della pittura astratta e ai vicini teorici e filosofi, coniugata però a una curiosa passione per la poesia romantica tedesca e ad altro che le consente di percorrere sentieri pittorici ai confini dell’universo e di tracciare così vie inesplorate su cui va riscrivendo, in base a selezionate teorie linguistiche e cognitiviste contemporanee – Eco, Merlau-Ponty, Foucault e altri – una originale proposta artistica che dà sembiante a un eccentrico nichilismo epistemologico.
Valentina è forse, sulla scena del nuovo millennio, l’erede più trasgressiva-emotiva ed emozionante di Lucio Fontana.
Michela è forse, sulla scena del nuovo millennio, l’erede più paradossale-vitale di Joseph Beuys.
Alice/Margherita è forse, sulla scena del nuovo millennio, l’erede più perspicace-imprevedibile di Piet Mondrian.
Pictures at an Exhibition, questa mostra triadica ospitata dal Comune di Pavia, Assessorato alla Cultura e Marketing territoriale, presso la magnifica e prestigiosa sede del Broletto, carica di segni e segnali sin dal titolo volutamente anglofono, è forse la più originale-promettente esperienza visiva che possa toccare, in questo nuovo millennio, a chi capiti in questi giorni a Pavia. A chi desideri innamorarsi dell’arte contemporanea e perché no, di queste tre sue bellissime e brave protagoniste di respiro internazionale, capaci di un “fare” di indubbia quanto felicitante originalità-autenticità-eticità artistica.
Un evento, concepito in collaborazione con un workshop braidense (l’Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano) che coinvolge i “passi di lupo”, alcuni veicoli formativi eccezionali e i rispettivi insegnamenti e altro ancora; un evento, forse, da non trascurare.
Rolando Bellini
Inaugurazione sabato 14 gennaio ore 18
Spazio per le Arti contemporanee del Broletto
piazza della Vittoria, 14, Pavia
orari di apertura: da martedì a venerdì dalle 17 alle 19; sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19
Ingresso libero