La galleria Folini Arte Contemporanea al suo secondo anno di attivita' nella nuova sede di Chiasso continua la sua attivita' d'iniziativa culturale presentando una significativa rassegna di opere inedite, una ventina di tele recenti, selezionate da Renato Folini direttamente nello studio di un grande artista, Fernando Picenni.
Mostra personale
Presentazione e testo critico: Elena Pontiggia
La galleria Folini Arte Contemporanea al suo secondo anno di attività nella nuova sede di Chiasso, dopo le prestigiose esposizioni di maestri storici quali 'Emilio Vedova', 'Achille Perilli da Forma 1 agli anni Novanta', 'De Dominicis' le collettive ' Bonalumi, Castellani, Melotti, Perilli, D'Oora' e 'Wonderful World', continua la sua attività d'iniziativa culturale presentando una significativa rassegna di opere inedite, una ventina di tele recenti, selezionate da Renato Folini direttamente nello studio di un grande artista, Fernando Picenni, pittore sodale di tanti noti maestri.
Visitando mostre, dalle gallerie alle esposizioni Biennali, si ha spesso l'inquietante sensazione che l'arte sia divenuta una sorta di Circo, un allegro spettacolo dove l'onore della ribalta spetta all'ultima trovata eclatante del saltimbanco di turno.
Così, molti 'artisti' impongono il loro prodotto, ricorrendo a calcolate strategie di marketing, con le medesime mosse e necessità : dispendio economico, individuazione di un target, confezione di un prodotto smerciabile, promozione pubblicitaria, presenzialismo e mondanità ; sorge il dubbio, osservando altresì le opere di certi autori, che il loro talento sia stato sottratto, e potrebbe essere meglio impiegato, nel settore del commercio, magari vendendo aspirapolvere.
L'arte quindi una giungla, che richiede operatori feroci, pronti al massacro, individui molto, molto, diversi da quella categoria di artisti e galleristi - sempre più rari - che credono che l'essenziale sia distillare una propria poetica nel dialogo con i quesiti del proprio tempo, creare un proprio linguaggio nella meditazione, nella ricerca autentica, nell'inesauribile sperimentazione pittorica nello spazio del proprio studio - torre d'avorio forse, e, come soleva di dire C. Carrà , 'con il filo spinato attorno' - per poi effettivamente donare una poesia nuova al mondo: artisti di un'elitaria categoria cui, senz'altro, ci sentiamo di ascrivere Fernando Picenni, pittore sensibile e raffinato, dalla lunga carriera maturata insegnando a Brera, esponendo nelle gallerie più importanti a fianco di maestri ora conclamati, artista originale e creativo, di cui si sono interessati i maggiori critici, ma, altresì, artista schivo, poco propenso ad affidare il proprio messaggio ad altro se non alle proprie, straordinarie opere.
L'opera di Picenni è '...Contraria alla banalità imperante, radicata nella struttura formale del razionalismo astratto avvalorato da incanti onirici, l'opera di Picenni è pittura - magnifica pittura - d'intelligenza e di sensibilità , di atmosfere, di attese, di silenzi, di accadimenti decantati nel tempo, di presenze animate da segrete narrazioni ...' un lavoro necessario, indispensabile perché il circo dell'arte sia ancora credibile: con altri intendimenti, altri eccezionali risultati.
Conosciamo il mondo dell'arte, ne accettiamo i giochi, ma lo vorremo migliore.
Nulla si chiede se non che, ancora una volta, si riconosca impegno e creatività , e che, quindi, quello che si pensa esso sia, possa, per tutti, essere realtà .
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Fernando Picenni
E' raro poter trovare opera che sappia riassumere in sé, in modo compiuto e al contempo costantemente fecondo, l'esperienza moderna internazionale del XX secolo, come sa fare quella di Fernando Picenni; da qui quell'aureola di connaturata elitaria unicità e singolare eccellenza dei suoi dipinti.
Contraria alla banalità imperante, radicata nella struttura formale del razionalismo astratto avvalorato da incanti onirici, l'opera di Picenni è pittura - magnifica pittura - d'intelligenza e di sensibilità , di atmosfere, di attese, di silenzi, di accadimenti decantati nel tempo, di presenze animate da segrete narrazioni che, in un'emozionata movenza di una linea, in un inatteso avvampamento del colore, nel sommesso delinearsi di un alone, nell'affiorare di una forma, è capace di evocare situazioni complesse e di svelarne l'essenza, pervenendo a stati d'intensa liricità , illuminazioni capaci di sommuovere l'inconscio, di porre a nudo l'anima. Lente meditazioni che, in una percezione differente, in una diversa superiore conoscenza, comportano un mutamento, un invisibile sommovimento dello spirito, che si dà in modo del tutto divergente ed estraneo all'ebete apparenza, al rumore, delle cose. Una durata e una profondità della visione esattamente opposta alla superficialità e brevità dei clamori delle mode di un certo mondo dell'arte, che portano al successo, impongono di vedere, ciò che, per sua intrinseca natura, è invece visivamente inessenziale.
Picenni è artista di grande levatura, non a caso, sin dagli anni Sessanta ha fatto parte di quel novero di artisti - oggi conclamati maestri - che gravitavano attorno ad alcune storiche gallerie milanesi; in quel periodo anche l'incomparabile Lucio Fontana s'interessò al lavoro di Picenni e, constatandone la caratura, ne acquistò alcune opere.
Così anche si può prendere immediatamente atto della rilevanza dell'opera di Picenni scorrendone la bibliografia, constatando l'indiscutibile autorevolezza di chi ha scritto del suo lavoro, storici dell'arte, uomini di lettere e di cultura, critici, scrittori; incontriamo da Mario de Micheli a Franco Russoli, da Dino Buzzati a Vittorio Fagone, da Marco Valsecchi a Vanni Scheiwiller, da Francesco Vincitorio a Elena Pontiggia, da Mario Carrieri a Cesare Vidali, per citarne solo alcuni.
Non trascurabile altresì l'attività d'insegnante presso l'Accademia di Belle Arti di Brera svolta a lungo, né l'attività più di ricerca, svolta negli anni Settanta quando Picenni ha prodotto numerose, importanti opere - installazioni, le Costruzioni, di notevoli dimensioni e articolata complessità ambientale, dando così un originale contributo al linguaggio dell'astrattismo costruito; installazioni che da tempo, figurano in numerose collezioni private.
Picenni artista d'indubbio primario rilievo; di notevole spessore e impegno culturale quindi, questa mostra allestita presso la galleria Folini Arte Contemporanea di Chiasso; galleria che, nella sua linea, oltre all'attenzione per i grandi maestri contemporanei di vasta celebrità , propone autori facendo riferimento unicamente ad un criterio di validità culturale - e, va da sé, di qualità - e che, con questa vagliata selezione d'importanti opere di Fernando Picenni, conferma ulteriormente l'opera dell'artista nella sua legittima, importante collocazione: un giusto valutare, un giusto vedere, un giusto sommovimento.
Domenico D'Oora
Catalogo: Picenni - testi di Elena Pontiggia, Domenico D'Oora, Editore Mazzotta, Milano 2003
Inaugurazione: 28 febbraio 2003 ore 18.
Periodo: dal 28 febbraio - 29 marzo -2003
Orario: Orario da martedì a Venerdì 14.00 - 18.30 sabato 10.00 - 12.00 14.00 - 18.30 o su appuntamento.
FOLINI ARTE CONTEMPORANEA
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