Joan Fontcuberta
Juan Carlos Martinez
Rafael Navarro
Juan Urrios
Alberto Baraya
Manel Armengol
Rosa Olivares
Sei fotografi spagnoli contemporanei cercano di mettere sullo stesso piano arte e scienza offrendoci il loro sguardo creativo e attuale sulla botanica.
a cura di Rosa Olivares
La botanica studia le piante: a partire dalle differenti parti che le compongono realizza
un’analisi morfologica delle loro caratteristiche. E’ una delle scienze con più derivazioni
estetiche, poiché dal disegno alla fotografia, il botanico ha utilizzato, nel tempo, tutti gli
strumenti possibili a sua disposizione. Può essere considerata, però, anche una scienza
viaggiatrice, nel senso che lo studio delle piante, della flora, delle diverse zone del mondo ha
obbligato, o sarebbe meglio dire ha giustificato il botanico a viaggiare ovunque per raccogliere
specie e per immortalarle a partire dalle sue analisi e dai suoi disegni.
Allo stesso tempo però è anche una scienza in larga misura fragile e in un certo senso effimera
poiché le piante in cattività muoiono, così come gli uccelli più belli, come gli animali più
selvaggi e come le farfalle che vivono solamente un giorno nonostante le si inchiodi con uno
spillo per conservare per sempre la loro bellezza morta. Le piante, i fiori, intere o frammentati
vivono solo nella natura. Quando il botanico le taglia e le trasporta per i suoi studi
appassiscono e muoiono. Trasmettono in modo così chiaro il loro rifiuto ad essere catalogate,
ad essere immortalate nel freddo quadretto dell’uomo e della sua scienza. Nel tempo ci
resterà il ricordo della loro bellezza e della loro freschezza nell’opera artistica dello scienziato.
Nei suoi disegni, nelle sue fotografie, nei suoi appunti, nella sua immaginazione.
Al margine del genere della natura morta e degli studi floreali, l’arte è sempre stato uno
strumento della scienza e di volta in volta si è basata sui poteri simbolici e rappresentativi per
andare oltre la conoscenza, oltre la realtà e costruire, attraverso l’immaginazione e la bellezza,
realtà inesistenti oltre i limiti estetici.
La fotografia ha fondato nella riproduzione diretta della realtà la sua capacità creativa per
falsarla a partire dalla concessione del fatto che tutto ciò che è fotografato esiste ed è dunque
vero. La creazione di mondi falsi, di luoghi inesistenti, di identità fittizie è un punto in comune
all’arte e della quale l’immagine fotografica ha costituito una branca specifica. Nella
produzione fotografica però, non è tutto verità né tutto menzogna, ciò che è certo nella sua
totalità è che la fotografia ha generato con quella sua realtà di strumento scientifico nuove
possibilità per gli studi botanici e gli artisti hanno fatto una capriola simbolica per dare un
valore alla botanica in quanto tema delle sue immagini, isolandole dal paesaggio,
allontanandola dai fiori tagliati, fuggendo dal giardino.
Questa esposizione, organizzata dalla Real Academia de España en Roma e Acción Cultural
Española (AC/E), pretende essere più uno spartito da camera che un concerto per una
grande e moltitudinaria orchestra, riuniamo l'opera di sei fotografi vicini ad una realtà attuale
e multipla. Questi ci mostrano i loro peculiari studi di botanica attraverso il recupero di una
bellezza diretta e delle loro ricostruzioni di altre possibilità immaginate. Intelligenza, ironia,
bellezza ed opportunità li uniscono in un capitolo che potremmo sottotitolare "After
Humboldt."
Botanica. After Humboldt ̧ può considerarsi un'esposizione parziale, come qualsiasi delle
spedizioni scientifiche che vi sono state nella storia. Come quelle spedizioni, si è vista
diminuita per le circostanze dei tempi, sebbene riunisca più di un centinaio di opere, delle più
significative, dei sei artisti selezionati. E come la storia ci mostra i risultati brillanti delle
antiche spedizioni, qui si mostrano i bellissimi esemplari di una nuova botanica fondata su un
sguardo attuale, originale e diverso.
Frutti di un'immaginazione e di un'osservazione sfumata dalla cultura e dalla conoscenza,
questi sei artisti basano il loro lavoro, non solo in quella conoscenza, ma anche nelle loro idee
ed esperienze. In qualche modo, ognuno di essi ha fatto la sua spedizione, il suo viaggio verso
il proprio interno. Un viaggio concettuale, un viaggio mistico, un viaggio iniziatico. Ed è
proprio il risultato di quei viaggi particolari e rischiosi quello che si riunisce in questo
insieme di opere.
Sei fotografi spagnoli contemporanei, dunque, cercano di mettere sullo stesso piano arte e
scienza offrendoci il loro sguardo creativo e attuale sulla botanica. Per completare la mostra le
loro opere sono messe a confronto e in dialogo con la collezione d’incisioni originali risalenti
al XVIII secolo e provenienti dallo archivio e la collezione della Calcografia Nazionale
Spagnola.
Inaugurazione: 20 gennaio alle ore 19
Accademia Reale di Spagna
Piazza San Pietro in Montorio 3 - Roma
Aperto dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Ingresso libero