La mostra Fractals & Other si compone di 15 stampe digitali su tela di grande formato, assemblate in trittici, ed un nucleo di lavori preparatori di formato ridotto insieme ad un'opera inedita, realizzata per questa occasione espositiva, A Bao A Qu, lavoro che mutua il suo titolo da una creatura fantastica descritta nelle pagine di Manuale di Zoologia Fantastica di Borges.
Il PAN | Palazzo delle Arti di Napoli con la mostra Fractals & Others, curata da Mario Franco,
Maria Savarese e Maurizio Siniscalco, rende omaggio a Bruno Di Bello, artista che ha
attraversato i momenti più significativi dell’arte italiana della seconda metà del ‘900.
Dopo quasi
trent’anni Di Bello torna ad esporre in un istituzione museale napoletana, l’ultima mostra
istituzionale fu Terrae Motus, allestita da Lucio Amelio in occasione del terremoto che sconvolse
Napoli e l’Irpinia nel ‘80.
Presente sullo scenario artistico nazionale ed internazionale, trasferitosi da tanti ormai a Milano, Di
Bello ha sempre mantenuto solidi i legami con la sua città, dove sin dalla fine degli anni Cinquanta
con il “Gruppo 58”, insieme a Fergola, Del Pezzo, Biasi, Persico e Luca, contribuì al rinnovamento
dei linguaggi del contemporaneo.
Fin dai suoi esordi, l’artista ha utilizzato una cifra stilistica “asoggettiva” e impersonale mirando al
superamento del soggettivismo esasperato ed ideando moduli ripetuti ma variati attraverso
tecniche, tematiche e metodologie, alla destrutturazione dell’ordine figurativo predeterminato, al
fine di costruirne uno nuovo, ma privo di leziosità estetizzanti. Le sue decostruzioni iconiche
godono di un’autonomia immanente, vicina, ad esempio, a quella di certe immagini di Klee. Come
nell’opera dell’artista tedesco, l’artista propone, infatti, la finitezza di un’immagine, ed al tempo
stesso la sua possibile e varia continuità per germinazione di forme che vanno ad aggregarsi a
quelle preesistenti, in un’interminabile opportunità combinatoria.
Autore negli anni Sessanta e Settanta di lavori che hanno indagato le metodologie espressive dei
maestri delle avanguardie storiche, da Marcel Duchamp a Man Ray, Di Bello recentemente ha
cominciato ad interessarsi alle possibilità creative che i new media offrono, esplorando le infinite
geometrie dei frattali. Sono proprio tali moduli figurativi metamorfici organizzati in strutture
proliferanti, a metà tra calcolo matematico, logica fantastica ed estetica combinatoria, indagati
grazie all’uso del computer, ad essere il tema privilegiato della ricerca estetica che ha portato alla
creazione dei suoi lavori recenti, esposti in questa mostra al PAN.
Terza tappa espositiva, dopo la Certosa di Capri e il MAC, il Museo di Arte Contemporanea di
Niterói in Brasile nell’estate del 2011, questa mostra si compone di circa quindici stampe digitali su
tela di grande formato, assemblate in trittici ed un nucleo di lavori preparatori di formato ridotto
insieme ad un’opera inedita, realizzata per questa occasione espositiva, A Bao A Qu, lavoro che
mutua il suo titolo da una creatura fantastica descritta nelle pagine di Manuale di Zoologia
Fantastica di Borges.
In occasione dell’anteprima stampa, sarà presentato, a corredo dell’ampio catalogo antologico
dell’artista, un magazine edito da Paparo Edizioni con testi critici di Mario Franco, Maria Savarese,
Maurizio Siniscalco, Mario Costa.
Vernissage
sabato 21 gennaio ore 18.00
Palazzo delle arti di Napoli - PAN
via dei Mille, 60 - Napoli
Orari lun.- sab. h 9.30-19.30 / dom. h 9.30-14.30 / chiuso martedì