Coropolis - Utopia possibile: oltre 40 tavole illustrano la fase progettuale di un'ipotesi di riqualificazione urbana, nell'area dismessa di Coroglio in cui all'inizio del 900 furono realizzate le acciaierie ILVA, poi ribattezzate Italsider
Coordinamento artistico Maria Savarese
Martedì 15 dicembre 2015 alle ore 17.30 sarà inaugurata al PAN | Palazzo
delle Arti di Napoli, la mostra promossa
dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, “Coropolis”
utopia possibile, di Nicola Pagliara.
In
esposizione circa 40 tavole che illustrano la fase progettuale di un’
ipotesi di riqualificazione urbana, nell’area dismessa
di Coroglio Ex Italsider.
All’inizio del ‘900, nella splendida area a vocazione
turistico-residenziale di Coroglio, prospiciente una veduta mozzafiato
nella quale si sovrappongono le prospettive di tre isole Nisida, Ischia e
Procida, oltre al litorale flegreo con Pozzuoli e
Monte di Procida, furono realizzate le acciaierie ILVA, dopo la seconda
Guerra Mondiale, vennero ribattezzate Italsider.
Anni di accumulo di scorie tossiche, dopo le dismissioni degli impianti,
hanno impedito la realizzazione di un parco e di
zone turistico-residenziali in attesa del risanamento dell’area e del
ripristino della linea di costa.
Il progetto “Coropolis”-
utopia possibile, cerca di spezzare così il circolo vizioso che si è
venuto a determinare, offrendo una proposta legata al
pensiero di grandi maestri dell’architettura (F.L.Wright, Le Corbusier, A.
Loos), per i quali, liberare il territorio significava
sviluppare in altezza pochi edifici che assorbissero la volumetria
concessa, lasciando grande spazio a parchi, viabilità e
parcheggi a raso, conservando alcuni edifici di archeologia industriale e
alcune presenze totemiche, trasformandole in
attrezzature di quartiere, a queste va ad aggiungersi un ponte che
alleggerisce la discesa di via Coroglio, rendendola a
senso unico e portando il traffico da Posillipo alla nuova struttura,
attraverso un autosilo ed alcuni locali panoramici,
insieme ad un’area ecclesiale, come importante luogo di aggregazione. Gli
edifici residenziali sono articolati al loro
interno con vere e proprie ville panoramiche a due livelli, collegate con
sale interne suscettibili di ampliamenti o di
ulteriori modifiche. Lungo il loro sviluppo è previsto un asilo nido, un
doppio piano impianti, quattro piani terminali adibiti
a beauty farm e ristoranti panoramici.
I primi cinque piani che formano un
ampia piastra di collegamento fra due o
quattro unità residenziali sono adibiti a strutture commerciali, grandi
magazzini, locali per esposizione e piazze interne.
Negli edifici destinati ad alberghi, disposti sulla prima linea del mare,
a monte di via Coroglio, quattro camere fornite di
terrazze e grandi superfici vetrate, sono suite a quattro letti e due
salotti, ma opportunamente divisibili in due unità da
due letti. Lungo il loro sviluppo verticale è stato ricavato un doppio
piano impianti, una ludoteca e gli ultimi quattro piani
contengono due diverse tipologie di ristoranti, una piscina ed una beauty
farm. I primi quattro piani a terra contengono
sale convegno, shopping centre, caffetteria per la prima colazione e
saloni per ricevimenti.
Gli edifici con le loro piastre
occupano meno di un quarto delle aree libere, lasciando grande spazio a
parchi e luoghi di sosta, fontane e specchi
d’acqua. Come si vede in questo progetto sono indicati tutti i caratteri
di un quartiere autosufficiente, nel quale, il verde e
i luoghi di aggregazione, potrebbero consentire un’alta qualità della vita.
Purtroppo i regolamenti ed i divieti ecologici rendono questa operazione
poco probabile, ma dato che l’architettura
dovrebbe avere come compito specifico il benessere dei suoi abitanti,
forse varrebbe la pena sperare che un giorno gli
impedimenti burocratici possano essere superati, restituendo all’area
individuata una destinazione d’uso in sintonia con
le bellezze paesaggistiche che le sono connaturate.
Durante la serata dell’opening, l’attrice Cristina Donadio leggerà un
brano introduttivo alla mostra, scritto da Nicola
Pagliara, accompagnata al piano da Angela Morrone, docente di pianoforte
al Conservatorio di Musica San Pietro a
Majella.
Cenni biografici
Nicola Pagliara nasce a Roma. Dopo aver trascorso la sua adolescenza a
Trieste, nel 1947 si trasferisce a Napoli,
città dove tuttora vive e lavora. Nel 1958 si laurea in Architettura, a
pieni voti, con una tesi sul liberty napoletano
dell’inizio ‘900 e l’anno successivo inizia l’attività didattica
conseguendo la libera docenza nel 1969. Nel 1977
diventa professore Ordinario di Progettazione Architettonica e due anni
dopo, nel 1979, è insignito dal Presidente della
Repubblica del premio per l’Architettura dell’Accademia di San Luca.
Nel suo “lungo viaggio” nel mondo dell’architettura, ha pubblicato diversi
saggi ed album di progetti, e le sue opere sono
state recensite ed ospitate dalle più importanti riviste nazionali ed
internazionali.
Iscritto all’Albo dei Pubblicisti, scrive sulle pagine di Napoli del
quotidiano “La Repubblica” articoli di varia umanità, dopo
aver condotto, per molti anni, la rubrica “L’Opinione” per il “Giornale di
Napoli“.
Con il patrocinio Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo
Ufficio Stampa Marina Guida
tel. 349 4666212
marinaguida@libero.it
Inaugurazione martedì 15 dicembre 2015, ore 17.30
PAN| Palazzo delle Arti di Napoli | Via dei Mille, 60 Napoli
Orari: tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 9.30 alle 19.30 Domenica 9.30 – 14.30
Ingresso libero