Angelo Castucci
Gianluca Marinelli
Leone Contini
Studiomobile
Nico Angiuli
Roberto Amoroso
Rhaze
Az.Namusn.Art
Simone Rastelli
Sabina Romanin
Emiliano Pistacchi
Fabio Santacroce
Jolanda Casari
Filippo Riniolo
Danilo Torre
Thomas Kilpper
Quinta edizione della mostra aperta. Il bando di quest'anno ha proposto il tema del rapporto tra arte e lavoro; sono state selezionate 15 opere che affrontano l'argomento da prospettive diverse. Alla base una riflessione sul presente, dall'aggravarsi della crisi globale al dibattito sulle industrie creative.
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Inaugura la quinta edizione della mostra aperta di S.a.L.E.-Docks. Il bando di quest’anno ha proposto il tema del rapporto tra arte e lavoro
Le domande che ci siamo posti e che abbiamo posto agli artisti prendono le mosse da una riflessione sul presente, dall’aggravarsi della crisi globale al dibattito sulle industrie creative, dalla precarietà alla consapevolezza del peso sempre maggiore che la creatività stessa assume all’interno delle nuove forme del lavoro in generale.
Come si configura oggi il rapporto tra arte e lavoro? Che cosa fa dell’artista un lavoratore?
Se la mercificazione dell’arte è stata ampiamente analizzata, cosa succede se ad essere mercificati sono gli artisti stessi? Esiste una relazione tra la conquista dei diritti per i lavoratori dell’arte e la possibilità di rinnovare i linguaggi?
Abbiamo selezionato quindici opere che affrontano il tema da prospettive diverse.
Tre opere riflettono sul lavoro operaio e sul passaggio epocale dal Fordismo al Post-fordismo. Angelo Castucci rielabora le memorie personali di una famiglia di operai ed emigranti, Gianluca Marinelli propone un breve documentario sul rapporto tra arte e industrializzazione nella città di Taranto. Leone Contni mette in risalto l’intreccio tra lotte per il lavoro e la prefigurazione di un’alternativa di vita basata sulla gestione diretta e orizzontale delle risorse materiali di un comunità. A proposito di modelli alternativi di sviluppo (in cui viene valorizzata la produzione decentrata) Studiomobile propone un prototipo di orto galleggiante nutrito da acqua desalinizzata. Nico Angiuli riflette sul lavoro agricolo (sul concatenamento uomo-macchina), un tema antichissimo approcciato da una prospettiva fantascientifica. Di ibridazioni è ricco l’immaginario proposto da Roberto Amoroso che spinge l’uomo oltre i limiti dell’umano nella lotta contro la crisi finanziaria ed i suoi scherani.
Altre proposte indagano la specificità e le contraddizioni del lavoro artistico: Rhaze presenta un’installazione ispirata agli studi del sociologo dell’arte Pascal Gielen. Az.Namusn.Art. porta un cibo completo per artisti prodotto grazie al culture jamming. Simone Rastelli chiama in causa “la donna delle pulizie” per sottolineare ironicamente una distanza (ma anche una possibile connessione) tra il lavoro di cura e quello creativo, connessione rafforzata dal ricamo di Sabina Romanin, punto di vista di genere sulla frammentazione del tempo precario e sulla necessità di “cucire” la propria soggettività. Emiliano Pistacchi ha prodotto un giornale di annunci economici in cui venti artisti mettono a disposizione la propria forza lavoro per ogni genere di mansione. Fabio Santacroce utilizza l’anti-monumentalità per realizzare composizioni precarie che intrecciano desiderio e lavoro, riferimenti personali e elementi dell’immaginario sociale. Jolanda Casari spiazza con il suo accenno alla mano d’opera, mentre il provocatorio richiamo di Filippo Riniolo all’utilizzo del termine lavoro da parte dei Nazisti, impone una riflessione sulle dinamiche attuali dell’organizzazione del lavoro cognitivo. Infine, mash up e found footage sono le tecniche alla base del video di Danilo Torre che costruisce inediti accostamenti intorno al binomio lavoro-rivoluzione.
Artisti: Angelo Castucci, Gianluca Marinelli, Leone Contini, Studiomobile, Nico Angiuli, Roberto Amoroso, Rhaze, Az.Namusn.Art, Simone Rastelli, Sabina Romanin, Emiliano Pistacchi, Fabio Santacroce, Jolanda Casari, Filippo Riniolo, Danilo Torre.
Eventi speciali
Mercoledì 25 gennaio: Durante l’inaugurazione di Open#4 verrà presentato il nuovo soppalco del S.a.L.E. progettato e costruito dall’artista tedesco Thomas Kilpper (http://www.kilpper-projects.de/blog/). La struttura è stata realizzata in collaborazione con ReBiennale utilizzando il legno riciclato proveniente da un’installazione dello stesso artista esposta al Padiglione della Danimarca (Esposizione Internazionale di Arti Visive 2011, Venezia).
Martedì 31 gennaio: presentazione del libro “La furia dei cervelli” http://furiacervelli.blogspot.com/ (alla presenza degli autori) e incontro con la rete dei Lavoratori dell’Arte (http://it-it.facebook.com/lavoratoridellarte)
Data da definire: Incontro con Dora Garcia, artista che ha rappresentato la Spagna alla Biennale di Venezia 2011 (www.theinadequate.net).
OPENING 25 GENNAIO h.18
A partire dalle h.20 DJ set con Belinda’s Friends
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OPEN#4
The questions we wondered about and asked to the artists come from a reflection about the present, from the worsening of the global crisis to the debate on creative industries, from precariousness to the consciousness of the growing weight that creativity is assuming inside the new ways of labour in general.
We inaugurate the fifth edition of the collective exhibition of S.a.L.E. Docks. The call of this year proposed the topic of the relationship between art and work.
How does contemporary relationship between art and work set up? What makes an artist become a proper worker? If commodification of art has been widely analysed, what happens if are artists themselves those who are commodified? Does a relation between the gain of rights for art workers and the chance to renew languages exist?
We selected fifteen works of art that faced this topic from different point of view.
Three works concern the factory work and the epochal shift from Fordism to Post-fordism. Angelo Castucci re-elaborate the personal memories of an emigrant family who belongs to the working class, Gianluca Marinelli proposes a brief documentary about the relationship between art and industrialisation in the city of Taranto. Leone Contini underlines the links between the fights for workers rights and the prefiguration of an alternative life based on the direct and horizontal management of material resources of a community.
In regards of alternative models of development (which enhances dislocated production) Studiomobile proposes a prototype of floating garden fed by desalinated water. Nico Angiuli reflects on farm work (on the concatenation man-machine), a very ancient topic approached with a science fiction prospective. The imaginary proposed by Roberto Amoroso is filled with crossbreeding, which pushes the man beyond the limits of human in the fight against financial crisis and its henchmen.
Other proposals investigate the specificities and the contradictions of artistic work: Rhaze presents an installation inspired by the studies of the art sociologist Pascal Gielen. Az.Namusn Art. brings a complete meal for artists produced thanks to culture jamming. Simone Rastelli calls into question the “cleaning lady” to ironically underline a distance (but also a possible connection) between the creative and the caring work, and this connection is enforced by the embroidery of Sabina Romanin, with a gender point of view about fragmentation of precarious time and the necessity to “sew” one’s subjectivity. Emiliano Pistacchi produced a newspaper for classified ads where twenty artists provide their workforce for every kind of job. Fabio Santacroce uses anti-monumentality to realize precarious compositions that involve desire and work, personal references and elements from the social imaginary. Jolanda Cesari amazes with her hint to workforce, while the provocative reference by Filippo Riniolo to the utilization of the term “work” by the Nazis imposes a reflection on the actual dynamics of the organization of cognitive labour. In conclusion, mash up and found footage are the techniques on which is based the video by Danilo Torre, who composes unedited combinations around the binomial work-revolution.
Artists: Angelo Castucci, Gianluca Marinelli, Leone Contini, Stuiomobile, Nico Angiuli, Roberto Amoroso, Rhaze, Az.Namusn.Art, Simone Rastelli, Sabina Romanin, Emiliano Pistacchi, Fabio Santacroce, Jolanda Casari, Filippo Riniolo, Danilo Torre.
Special events:
Wednesday, January 25: During the inauguration of Open # 4 will be presented the new gallery of S.a.L.E. Docks designed and built by the German artist Thomas Kilpper (http://www.kilpper-projects.de/blog/). The structure was built in collaboration with ReBiennale using recycled wood from an installation by the same artist on display at the Pavilionof Denmark (2011 International Exhibition of Visual Arts, Venice).
Tuesday, January 31: Presentation of the book "La furia dei cervelli" (The fury of the brains) http://furiacervelli.blogspot.com/ (in the presence of the authors) and meeting with the Art Workers Network (http://it-it.facebook. com / lavoratoridellarte)
Date to be determined: a meeting with Dora Garcia, the artist who has represented Spain at the Venice Biennale 2011 ( www.theinadequate.net ).
Opening January 25, 6 p.m.DJ set since 8 p.m. with Belinda’s Friends
Docks 265
Punta della Dogana Venezia
dal giovedì alla domenica, dalle 14.30 alle 19.30
Ingresso libero