Gao Zhen
Gao Qiang
Gao Brothers
Lu Feifei
Chang Lei
Wu XiaoJun
Li Xinmo
Shen Ruijun
Gao Shen
Sung Ping
Sun Lei
Simona Rossi
Dominique Lora
La mostra '(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese' e' pensata come un luogo in cui tradizioni e identita' si aggiungono a un percorso creativo transnazionale; gli artisti utilizzano codici estetici e soluzioni formali che galvanizzano nuovi media e cultura popolare nel tentativo di costruire una nuova identita'. Per 'Il Segno della luce' Kim Minjung presenta un lavoro di circa 30 metri in cui la luce crea un gioco impalpabile di trapassi atmosferici dal grigio perla al nero assoluto, un ponte tra la cultura orientale e quella occidentale.
(Un)Forbidden City
La post-rivoluzione della nuova arte cinese.
a cura di Simona Rossi e Dominique Lora
presentata da Gao Zhen e Gao Qiang, in arte i Gao Brothers
Uno scorcio sulle nuove tendenze che animano la scena artistica contemporanea cinese:
“(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese” è la mostra presentata da
Gao Zhen e Gao Qiang, in arte i Gao Brothers, a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, dal
25 gennaio al 4 marzo 2012 al MACRO Testaccio.
La mostra è pensata come un luogo in cui tradizioni e identità si aggiungono a un percorso
creativo transnazionale, verso una realtà che Achille Bonito Oliva definirebbe Glocal.
Il gruppo di artisti selezionati è caratterizzato da una matrice generazionale legata ai
movimenti studenteschi post rivoluzionari e alla cultura underground che ne è scaturita. Tali
artisti presentano codici estetici e soluzioni formali che galvanizzano nuovi media e cultura
popolare nel tentativo di costruire una nuova identità. La loro esperienza artistica ibrida e
provocatoria include fotografia, installazione, performance e video art.
Tra gli artisti presenti in mostra ci sono gli stessi Gao Brothers, conosciuti a livello
internazionale per i loro esperimenti artistici e multimediali sull’idea della crisi spirituale che
colpisce l’individuo e più generalmente la condizione umana.
Le loro opere mettono in scena le ansie e le paure che caratterizzano la cultura internazionale
persa ormai nella volgarità culturale della globalizzazione (Yi Ying, World Art Magazine).
Gli altri artisti selezionati sono Lu Feifei, Chang Lei, Wu XiaoJun, Li Xinmo, Shen Ruijun,
Gao Shen, Sung Ping, Sun Lei.
Tutti esprimono una ricerca che è allo stesso tempo individuale e collettiva, in cui si
intrecciano le tensioni e le dinamiche dello sviluppo culturale e sociale della Cina
contemporanea in relazione ad un’ineluttabile modernità internazionale ed astratta. Queste
tensioni e dinamiche comprendono anche una ricerca e un dialogo tra etica ed estetica
applicate al rapporto uomo/natura, con l’obiettivo di promuovere un mondo ecologicamente
ed economicamente sostenibile.
Esplorando tematiche quali l’impatto e lo sviluppo ambientale, l’etica della responsabilità e
del consumo gli artisti cominciano a sostenere nuovi stili di vita più accorti e consapevoli e
certamente necessari alle prossime generazioni.
La mostra “(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese”, presentata da
Gao Zhen e Gao Qiang, in arte i Gao Brothers, a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, è
promossa dal Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai
Beni Culturali, Camera di Commercio di Roma. La mostra è organizzata, prodotta e
sponsorizzata da Glocal Project Consulting, con il supporto organizzativo e i servizi museali
di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Damiani.
Questa esposizione fa parte del programma della Biennale Internazionale di Cultura Vie
della Seta che, grazie alla sinergia tra il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e Roma Capitale, ha in programma tra ottobre 2011 e febbraio 2012,
undici mostre - che spaziano dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità - e
un ricco calendario di conferenze ed eventi.
28 gennaio 2012 ore 14.00
I Gao Brothers - eccezionalmente presenti in Italia per questa circostanza - lanciano l’invito
alla performance collettiva “The Utopia of Hugging for 20 Minutes”
Roma, Piazza del Popolo
in collaborazione con Simona Rossi e Dominique Lora
Organizzazione Glogal Project Consulting
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Kim Minjung
Il Segno della luce
a cura di Gianluca Ranzi
Kim Minjung (Gwangju, 1962) è un’artista ponte tra la cultura orientale e quella occidentale,
che ben conosce essendo giunta in Italia dalla Corea nel 1991 per seguire i corsi
dell’Accademia di Brera a Milano, città dove tutt’oggi ha conservato uno studio e risiede per
lunghi periodi.
La mostra “Kim Minjung. Il Segno della luce” a cura di Gianluca Ranzi, dal 25 gennaio al 4
marzo 2012 al MACRO Testaccio presenta un grande lavoro ideato e realizzato
appositamente per questa occasione dall’artista.
È un’opera di circa trenta metri che appartiene al ciclo Mountains, una serie di lavori che Kim
Minjung ha cominciato a realizzare dalla fine del 1997 e in cui la luce gioca un ruolo
fondamentale creando un gioco impalpabile di trapassi atmosferici dal grigio perla al nero
assoluto.
La genesi di questa serie si trova in un’occasione particolare: una passeggiata all’alba, una
roccia sul mare, l’osservazione delle onde. L’artista entra in risonanza con quel primo impulso
sensoriale e si rapporta con l’infinità del tutto. In Mountain luce, oscurità e colore sono resi
con delicatissime pennellate sovrapposte che paiono creste montuose o ondate sonore che
continuano a vibrare e a comporsi in una infinità di toni digradanti.
Altri lavori, che mostrano l’evoluzione del percorso pittorico di Kim Minjung, proseguono e
completano la mostra. In essi risulta evidente come la combinazione di pieno e di vuoto sia
una delle caratteristiche del lavoro dell’artista, ottenuta attraverso la sapiente composizione
di sottilissime carte colorate unite all’uso del pennello, della china e della bruciatura: il colore
e le forme si legano allo sfondo, sembra materialmente che lo buchino, lo attraversino da una
parte all’altra. Le opere contengono una miriade di punti, cerchi, filamenti e striscioline, che
creano uno spazio di risonanza col mondo organico e che richiamano la metamorfosi
continua delle forme naturali. Anche l’elemento del fuoco, usato per bruciare i bordi delle
sottilissime carte che a strati compongono l’immagine, è simbolo della mutazione istantanea
degli elementi inseriti nel divenire naturale che distingue la vita delle cose.
In questi lavori un filamento di china può divenire materia organica e organizzarsi in una
famiglia di terminazioni nervose che fluttuano nello spazio dell’opera, il Nautilus assume la
forma della spirale e richiama alla rigenerazione delle cose, le striscioline di carta bruciate ai
bordi e sovrapposte nel ciclo delle Stories si organizzano in fasce verticali che sembrano
racchiudere il segreto dei codici genetici, o altre volte, come negli Untitled, i piccoli tondi di
carta si aggregano in strutture via via sempre più complesse che segnano e movimentano la
superficie ecru della carta di fondo, testimoni del passaggio di stato da una condizione
all’altra, della circolarità tra la vita e la morte.
La mostra “Kim Minjung. Il Segno della luce” a cura di Gianluca Ranzi, è promossa dal
Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale,
Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali,
Camera di Commercio di Roma, con il supporto organizzativo e i servizi museali di Zètema
Progetto Cultura.
Questa esposizione fa parte del programma della Biennale Internazionale di Cultura Vie
della Seta che, grazie alla sinergia tra il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e Roma Capitale, ha in programma tra ottobre 2011 e febbraio 2012,
undici mostre - che spaziano dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità - e
un ricco calendario di conferenze ed eventi.
Organizzazione Ambasciata della Repubblica di Korea
Con la collaborazione di Flammini Group
La mostra è promossa dal Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Camera di Commercio di Roma.
Informazioni 0606068 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
Sito web www.viedellaseta.roma.it
Partner della Biennale Vie della Seta: Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena; eni; Finmeccanica; Fondazione Roma
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura: Fabiana Magrì f.magri@zetema.it
Inaugurazione 24 gennaio ore 18
Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
via Reggio Emilia, 54 (seconda entrata via Nizza angolo via Cagliari) Roma
Orario: martedì-domenica ore 16.00-22.00; chiuso lunedì. La biglietteria chiude 30 minuti prima
Biglietto d'ingresso
MACRO + MACRO Testaccio (valido 7 gg. per 1 solo ingresso a sito): intero: € 11,00, ridotto: € 9,00
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero € 10,00, ridotto € 8,00