'L'essenza della materia'. Vito Capone in questi lavori, realizzati negli anni a cavallo tra la fine degli anni '90 ed oggi, utilizzando esclusivamente la carta, che lui stesso realizza mescolando alla polpa pigmenti naturali, erbe, foglie, inserendo giunchi, fili di canapa e cotone e poi modellandola a seconda delle sue specifiche esigenze, continua quella ricerca cominciata nei primi anni '80, che lo ha condotto all'abbandono della pittura.
L'essenza della materia
INTERFERENZE 4
Martedì 11 marzo 2003, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte
Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Vito
Capone. L'essenza della materia, curata da Loredana Rea.
La mostra rimarrà aperta fino al 28 marzo, secondo il seguente orario:
dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20.
L'evento, è il quarto appuntamento del ciclo Interferenze, in cui i
critici Ivana D'Agostino e Loredana Rea presentano nell'arco di tempo
compreso tra gennaio e giugno otto artisti - oltre a Capone, Antonio
Menenti, Aldo Bandinelli, Paolo Cosenza, Paolo Gobbi, Roberto Rocchi,
Raffaele Maddaluno, Andrea Ambrogetti - differenti per formazione,
scelte, metodologie e progettualità . Si spazia dalla pittura, alla
scultura, alla fotografia nell'intenzione di offrire uno spaccato delle
sperimentazioni linguistiche e progettuali della contemporaneità .
Vito Capone in questi lavori, realizzati negli anni a cavallo tra la
fine degli anni '90 ed oggi, utilizzando esclusivamente la carta, che
lui stesso realizza mescolando alla polpa pigmenti naturali, erbe,
foglie, inserendo giunchi, fili di canapa e cotone e poi modellandola a
seconda delle sue specifiche esigenze, continua quella ricerca
cominciata nei primi anni '80, che lo ha condotto all'abbandono della
pittura.
Il linguaggio di Capone, infatti, proprio mentre si celebrava con la
transavanguardia la 'riscoperta' della pittura, riparte da zero: dal
foglio bianco, per indagare le possibilità espressive della materia
carta e del colore-non colore (bianco prima e in seguito nero). Con la
carta, modellata incisa pigmentata, Capone crea una serie di
bassorilievi e di fogli incisi in cui la luce si insinua tra le pieghe
sapientemente costruite a evidenziare il rigore delle forme. Il punto di
partenza è la volontà di lavorare sulla luce sostituendo a pennelli e
matite i punteruoli, per dare vita a forme scavate o organicamente
cresciute nella/sulla carta, che non è più supporto né struttura
portante dell'opera, ma opera essa stessa. Da qui la necessità di
lavorare la carta con le proprie mani, di manipolare la materia per
piegarla alle proprie esigenze pur rispettandone l'essenza, lasciando
emergere dal magma vischioso della polpa le immagini in esso contenute,
il disegno che viene fuori da dentro le cose.
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
via Ercole Bombelli 22, 00149 ROMA - 06.5578101