Everything Louder Than Everything Else. Il lavoro dell'artista e' caratterizzato da forti riferimenti alla cultura musicale e popolare e dall'osservazione delle loro espressioni estetiche. Le opere spesso composte da oggetti di uso quotidiano cambiano la fisionomia degli spazi di Casa Scaccabarozzi con apparizioni scultoree che scatenano esperienze lisergiche.
La Galleria Franco Noero presenta ʻEverything Louder Than Everything Elseʼ, il quarto progetto espositivo di Jim
Lambie a Torino.
Il lavoro dell'artista è caratterizzato da forti riferimenti alla cultura musicale e popolare e dall'osservazione delle
loro espressioni estetiche. Le opere spesso composte da oggetti di uso quotidiano cambiano la fisionomia degli
spazi di Casa Scaccabarozzi con apparizioni scultoree che scatenano esperienze lisergiche.
Al piano terra una cintura arrotolata realizzata in metallo arrugginito, assume un carattere teatrale nel suo
accostamento al pavimento in lamiera creato per l'occasione, anch'esso arrugginito e ideale mise-en-scene
dellʼopera stessa. Unico elemento di contrasto un'insolita grata formata da cinture in metallo colorate, commento
psichedelico dellʼartista alle griglie delle finestre e punto di partenza per un viaggio in una differente dimensione
percettiva.
Ai piani superiori vortici di colore compaiono in punti diversi della casa come artifici ottici che, accanto a grandi
riproduzioni di cinture in metallo colorato, creano nellʼosservatore un effetto destabilizzante svelando caratteri
estetici riferibili ai fenomeni musicali degli anni '70 e '80. Questo riferimento è presente anche nellʼinstallazione
Stairway to Heaven, dove sette scale colorate e specchianti creano un ideale labirinto, allʼinterno del quale il
visitatore è costretto a movimenti scenici.
Allʼesplosione di colore si alternano tele bianche, un'ideale continuazione dei muri, stropicciati da cerniere e
spille di sicurezza, in un omaggio agli achromes di Piero Manzoni in chiave onirica e punk.
Le caratteristiche di alcuni degli spazi della casa Scaccabarozzi sono approcciate da Jim Lambie nel loro senso
più letterale e tradotte in visioni sorprendenti: il soffitto dell'ultimo piano diventa così lo spazio adatto a
rappresentare un cielo aperto, dove vasetti per marmellate riempiti con t-shirt diventano stelle colorate che
compongono costellazioni la cui natura è a metà tra gioco e sogno.
Nel Project Space di piazza Santa Giulia 0/F, l'artista presenta un'ambiziosa ed imponente installazione
composta da metal boxes - cifra ricorrente nella pratica di Lambie - lavori realizzati sovrapponendo strati di
alluminio dipinti e specchianti, i cui angoli piegati a mano svelano colori accesi e allo stesso tempo ricordano
lʼusura di quelli delle copertine degli LP, consumati dalle dita degli appassionati di musica tra ricerca, scambio e
fruizione degli album e del loro contenuto immateriale.
Jim Lambie, (Glasgow, 1964) vive e lavora a Glasgow. Tra le sue mostre più recenti ricordiamo le mostre personali: Pier Art
Centre, Stromness, Orkney, UK, 2011; Goss Michael Foundation, Dallas, 2011; 'Jim Lambie : Selected Works 1996 - 2006',
Charles Riva Collection, Bruxelles, 2009; 'Unknown Pleasures', Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo, 2008; 'Forever
Changes', Glasgow Museum of Modern Art, Glasgow, 2008; 'RSVP: Jim Lambie', Museum of Fine Arts, Boston, 2008; '8
Miles High', ACCA Melbourne, Melbourne, Australia, 2008; 'Secret Affair', Inverleith House, Edinburgo, 2008; 'Directions',
Hirschhorn Museum, Smithsonian Museum, Washington, DC, 2006
; 'The Kinks', Turner Prize 2005, Tate Britain, Londra,
2005; 'Thirteenth Floor Elevator', Dallas Museum of Art, Dallas (TX), 2005; 'Jim Lambie: Male Stripper', Museum of Modern
Art, Oxford, Inghilterra, 2003; 'Voidoid', Transmission Gallery, Glasgow 1999; 'ZOBOP', The Showroom Gallery, Londra,1999.
Tra le collettive 'Vanishing Points: paint and paintings from the debra and dennis scholl collection', Bass Museum of Art,
Miami Beach, Miami, 2011; 'Compass', Gropius Bau, Berlino, 2011, 'Drawings Collection', MoMA, New York, 2009; 'Color
Chart', MoMA, New York, 2008 e Tate Liverpool, Liverpool, 2009; ʻExpérience de la Duréeʼ, Biennale dʼarte Contemporanea,
Lione, Francia, 2005; 'ZENOMAP', Biennale di Venezia, Venezia, 2003.
Press | Margherita Sassone e Silvia Macchetto | tel +39.011.882208 | press@franconoero.com
Galleria Franco Noero (Fetta di Polenta)
via Giulia di Barolo, 16D - Torino
visite solo su appuntamento, dal giovedì al sabato ore 15-19; per prenotazioni telefonare in galleria