Festival musicale che vede l'esibizione di come Roy Ellis aka Mr. Symarip e l'anteprima assoluta mondiale degli Sham 69 in formazione originale con Jimmy Pursey.
Tutto questo potrebbe già bastare, ma ad accompagnare gli artisti
in questione ci saranno altre bands, il venerdì i Radio Babylon mentre il sabato l'attesa spasmodica
del pubblico per l'esibizione degli Hersham Boys verrà in parte placata da ben 4 gruppi e che
gruppi!Ad aprire le danze di un sabato che si preannuncia storico ci penseranno i Salad Days (ex
Five Boots), l'ottimo punk- hardcore dei Payback, gli storici e concittadini The Stab e una delle
migliori realtà punk/oi! nostrane quali gli Attaccabrighe da Firenze. Le due serate saranno chiuse
con gli ormai consueti djset a colpi di ska, rocksteady, northern soul e combat rock di Gorak e
Revolution Rock.
Pronti, via!, il venerdì, come già da oltre un anno ampio spazio alla scena ska italiana
ed europea, che nell'occasione sarà rappresentata da Radio Babylon e ROY ELLIS
AKA MR.SYMARIP.
L'headliner della serata di venerdì 3 febbraio, come già accennato, sarà ROY ELLIS
AKA MR.SYMARIP. Basta ascoltarlo e subito davanti ai nostri occhi si apre un
mondo di ricordi. Sarà perchè ROY ELLIS ha parlato e sopratutto suonato con mostri
sacri quali Bob Marley, Jimmy Cliff e Laurel Aitken.
Giamaicano di Kingston, nella metà degli anni '60 diventerà il punto di riferimento
della scena 'skinhead reggae' inglese. Dopo aver inizialmente militato nei The Bees e
poi nei The Seven Letters, Roy Ellis venne scelto dal “Goldfather ok Ska” Laurel
Aitken per incidere due anthem del suond rude, “Jesse James rides again” e “Because
I love you”. Subito dopo si unisce ai The Pyramids, gruppo reggae molto noto in quel
periodo che partorirà nel '69 un album omonimo. Ma il successo assoluto avverrà
dopo qualche mese. Anagrammando la parola Pyramids e trasformandola in THE
SYMARIP, la band diede alla luce il capolavoro, sempre durante il mitico 'spirit of
'69', “SKINHEAD MOONSTOMP” che vendette quasi 10 milioni di copie e che
negli anni sarà annoverato tra i dischi più importanti della scena 'skinhead reggae' di
sempre. La sua carriera continuerà sempre all'insegna del reggae ma mescolando in
esso influenze che nascono dal gospel, soul, ska e funky che lo porterà ad incidere
due brani per la soundtracks del film “Grazie per quel caldo dicembre” che vede
come attore il ”chiseloricorda” Sidney Poiter. Conclusasi l'esperienza Symarip, Roy
Ellis si trasferisce in Svizzera dedicandosi agli amori della sua gioventù, quali il
gospel e il soul e con la sua band gospel dividerà il palco con artisti del calibro di
TINA TURNER e PHIL COLLINS.
Dopo quasi 20 anni MR.SYMARIP ritorna a
ricalcare le orme artistiche del reagge e dello ska che lo vedrà esibirsi in ogni parte
d'Europa. La strada per riprendere nuovamente contatto con la musica giamaicana è
rappresentato dall'ultimo album “THE BOSS IS BACK”, composto da 12
godibilissimi brani che spaziano dallo ska, al rocksteady sino al reagge. Un ritorno di
MR.SYMARIP con una vena espressiva mai perduta, scaldata dalla sua voce che ha
nel proprio dna un sound allegro e un beat accelerato il cui unico scopo è quello di far
ballare migliaia di rude boys e rude girls.
“The Boss is back and we're happy!”
Sono passati quasi 15 anni da quando gli
SHAM69 di JIMMY PURSEY si esibirono
in quel di Bologna nell'ormai lontano 1997
insieme ad Agnostic Front e Klasse
Kriminale per “T.V.O.R. Fest”, ed il tutto
venne immortalato nell'album “Live in Italy”.
Nel 2011 finalmente l'attesa è finita ed ecco
la reunion della line-up originaria che oltre a
'sua maestà' Jimmy Pursey comprende gli
storici compagni di viaggio, Dave Treaganna
e Dave Parsons, del periodo d'oro del punk
londinese a cavallo degli anni '76 e '80.
Ormai sembra un lontano ricordo la traumatica separazione di qualche anno che ha visto
avvicendarsi alla voce un certo cantante biondo(TimV).
Come già accennato qualcge riga fa, la sigla SHAM69 è da sempre associata alla figura
di JIMMY PURSEY, vocalist e trascinatore di folle e carismatico leader di “IF THE
KIDS ARE UNITED”, enfatico inno filo-socialista che nell'estate del '78 suggerì a
milioni di “kids” di superare le barriere sociali e razziali che dividevano le diverse
fazioni del popolo giovanile anglosassone.
Il quartetto londinese s'è sempre distinto per la dirompente carica ed aggressività delle
canzoni, per l'ampio uso di cori 'da stadio' e liriche ispirate a questioni sociali, vedi
“Angels With Dirty Faces”, “Harry Up Harry”, “ Sunday Morning Nightmare”, “Ulster”
solo per citarne alcune.
Gli SHAM69 fu la prima band punk a raggiungere la top ten dei singoli in Inghilterra
verso la fine degli anni '70, quando il singolo “HARRY UP HARRY” tratto dal secondo
album “THAT'S LIFE” del '78 entrò nelle prime dieci posizioni della classifica dei
singoli più venduti nel Regno Unito.
“That's life” insieme al primo e grande album “TELL US THE TRUTH” sintetizzano al
meglio lo stile del gruppo che affonda le radici in sonorità crude e nervose e spesso
cadenzate, e come già detto su, un forte uso di cori e brani di forte denuncia.
L'energia di molte canzoni fa capire perchè gli SHAM69 siano stati così tanto amati ma
anche tra le più imitate di quel periodo, infatti il loro posto è nell'olimpo del punk '77
insieme a Clash, Sex Pistols e Damned.
“I nostri occhi seguono le immagini di Rude Boy, una folla festante e rabbiosa riempie
Victoria Park, mentre sul palco Jimmy Pursey insieme ai Clash declama...'white riot', era
il '78 ma la rabbia rimane intatta ancora oggi.!”
Laboratorio Crash
via della Cooperazione 10 - Bologna
Inizio concerti ore 22