Bruno Munari
Enzo Mari
Getulio Alviani
Alberto Biasi
Gianni Colombo
Lucia Di Luciano
Giovanni Pizzo
Lia Drei
Edoardo Landi
Toni Costa
Ennio Chiggio
Manfredo Massironi
Giovanni Anceschi
Davide Boriani
Gabriele De Vecchi
Grazia Varisco
Ruggero Savinio
Emanuele Trevi
Andrea Cortellessa
Giovanni
Granzotto
Mariastella
Margozzi
Sabina D'Angelosante
'Arte Programmata e Cinetica. Da Munari a Biasi a Colombo e...' raccoglie la storia dei gruppi e delle personalita' dei movimenti tra gli anni '50 e i '60, quando le esperienze collettive si conclusero e i vari gruppi si sciolsero; sono anche esposti gli sviluppi dei nuovi interpreti di questa linea artistica negli anni '70. La mostra 'Ruggero Savinio. Percorsi della figura' presenta 90 opere, tra dipinti e disegni, dell'intera produzione dell'artista, testimonianze dei suoi 'temi' poetici: L'eta' dell'oro, le Conversazioni, le Stanze.
a cura di Giovanni
Granzotto
e
Mariastella
Margozzi
Giovedì
22
marzo
alle
ore
18.00
la
Galleria
Nazionale
d’Arte
Moderna
e
Contemporanea
presenta,
in
collaborazione
con
Il
Cigno
GG
Edizioni,
la
mostra
”ARTE
PROGRAMMATA
E
CINETICA.
DA
MUNARI
A
BIASI
A
COLOMBO
E...”.
La
mostra
è
curata
da
Giovanni
Granzotto
e
Mariastella
Margozzi,
con
la
collaborazione
di
Paolo
Martore
ed
è
realizzata
con
il
contributo
del
Gruppo
Euromobil.
Con
questa
nuova
iniziativa
espositiva
sull’arte
programmata
e
cinetica,
realizzata
a
distanza
di
sei
anni
dalla
mostra
“Gli
Ambienti
del
Gruppo
T”
e
di
quasi
sedici
dalla
ripresentazione
al
pubblico
della
propria
collezione
di
arte
cinevisuale,
completamente
restaurata
con
la
mostra
“Opere
cinevisuali.
Restauri
recenti”, la GNAM
ha voluto estendere il confronto tra le proprie opere e quelle di numerosi rappresentanti del
movimento cine-visuale sia in Europa che fuori, con l’intenzione di mostrare al pubblico gli
esiti estetici ai quali gli artisti e i gruppi in primis sono giunti, intersecando le proprie
ricerche in numerosissime esposizioni internazionali e suffragando le proprie tesi con il
pensiero di filosofi, critici e scrittori del calibro di Umberto Eco, Frank Popper, Giulio Carlo
Argan, Umbro Apollonio ecc.
Il “gruppo” è per molti il fulcro delle poetiche dell’arte programmata e cinetica e
rappresenta, in un’epoca che lo consacra come nucleo attivo di pensiero creativo (pensiamo
ai gruppi musicali), la sigla sotto la quale far convergere una metodologia collettiva di
lavoro che si può considerare valida universalmente. Tuttavia, già nella prima metà degli
anni Sessanta i gruppi cominciano a sciogliersi e, per varie ragioni, anche di rivendicazioni
personali di ricerche e tipologie, si fanno avanti gli individualismi che il concetto stesso di
arte comporta.
Nella mostra, per documentare queste due posizioni, si è preferito presentare le varie
individualità artistiche, partendo proprio da colui che è considerato il padre del movimento,
Bruno Munari, che pur non facendo parte di alcun gruppo ha partecipato assiduamente a
manifestazioni espositive dei gruppi non solo italiani. La stessa individualità, pur nella
sintonia con le premesse metodologiche ed estetiche dei gruppi, abbiamo voluto riservarla a
Enzo Mari e a Getulio Alviani.
Particolare rilievo, inoltre, è stato dato ad Alberto Biasi e Gianni Colombo, indubbiamente i
capofila dei gruppi N di Padova e T di Milano, che hanno continuato ad avere nei decenni a
seguire una grande risonanza anche internazionale. Con loro non potevano mancare tutti gli
altri componenti dei gruppi N, Landi, Chiggio, Massironi, Costa, e T, Boriani, Anceschi,
Varisco, De Vecchi.
L’apertura agli artisti europei, non sufficientemente documentata dalle opere della Gnam,
era d’obbligo per dimostrare ancora una volta la vastità del movimento e la sua capacità di
rinnovamento artistico e di ricerca di una universalità di linguaggio, necessaria a superare la
crisi di valori dell’espressionismo e dell’informale, ma anche per mettersi a confronto con
l’industria e la tecnologia che avanzavano.
E allora il Grav di Parigi è rappresentato da Le Parc, Morellet, Stein, Garcia Rossi, Sobrino,
Yvaral.
Del Gruppo Zero di Düsseldorf sono esposte opere di Uecker, Piene e Mack.
Non mancano altri artisti sudamericani, che tanto hanno contribuito al movimento, Asis,
Vardanega, Cruz-Diez, Tomasello, riuniti intorno a Jesus Rafael Soto, del quale in questa
occasione viene ripresentato, restaurato, il Grande muro panoramico vibrante, acquistato da
Palma Bucarelli alla Biennale di Venezia del 1966 e non più visibile in Galleria da circa
trent’anni.
Una piccola sezione è stata dedicata anche ai gruppi di arte programmata “pura” romani,
l’“operativo r” di Lucia Di Luciano e Giovanni Pizzo e lo “sperimentale p” di Lia Drei e
Francesco Guerrieri, seguiti proprio da Argan nell'evoluzione della loro poetica.
È tuttavia, d’obbligo, nominare anche tutti gli altri artisti che sono stati coinvolti nel
progetto, perché di ognuno di essi si può cogliere il rilevante contributo alle ricerche sia
programmate che cinetico-visuali: Agostini, Apollonio, Arena, Biggi, Brook, Calos,
Campesan, Carrino, Costalonga, Costantini, Dadamaino, Finzi, Fogliati, Frascà, Gard,
Grignani, Magnoni, Marchegiani, Gruppo MID, Morandini, Ormenese, Rotta Loria, Scirpa,
Uncini, Vigo, Zen.
Tra gli artisti stranieri, saranno in mostra Agam, Albers, Asis, Bill, Boto, Cruz-Diez,
Demarco, Glattfelder, Malina, Picelj, Schöffer, Soto, Tomasello, Tornquist, Vardanega,
Vasarely.
Catalogo
Il
Cigno
GG
Edizioni.
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Ruggero Savinio
Percorsi della figura
a cura di Mariastella Margozzi con Sabina D’Angelosante
La mostra alla Galleria nazionale d’arte moderna, Ruggero Savinio. Percorsi della figura, dal
23 marzo al 27 maggio 2012, è promossa dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Ruggero Savinio (Torino, 1934) è da sempre pittore di figura. Ma è anche un raffinato scrittore, che
mantiene fede alla trasmissione familiare dei saperi e delle abilità: da Alberto Savinio e da Giorgio
de Chirico ha ereditato, infatti, la sapienza della vera cultura e la consapevolezza del mestiere di
artista. Questo spiega perché non ci sia soluzione di continuità tra il suo fare pittura e il suo essere
scrittore. Entrambi sono mezzi indispensabili per esprimere il suo mondo intellettuale, in cui le
presenze fisiche che occupano la sua esistenza e quelle derivate dalle sue suggestioni culturali
affiorano non appena evocate, frutto di un percorso che, del passaggio dall’oscurità della coscienza
alla memoria, conserva e mostra accumuli degli elementi con i quali l’artista è venuto in contatto.
Il titolo della mostra, Percorsi della Figura, è anche il titolo di una sua opera letteraria, pubblicata
nel 2004, nella quale Savinio si racconta attraverso aneddoti, suggestioni, ricordi e descrizioni del
suo quotidiano fare e pensare arte.
La mostra ripropone, in qualche modo, le tappe del libro, volendone rendere visibili le atmosfere e
le immagini, ora dipinte, prima raccontate. La figurazione è, per Ruggero Savinio, necessaria
modalità di lettura di un sé interiore che è soprattutto anima e ragione, la volontà di non sfuggire
alla vita nel suo umano sentire. Dopo le mostre di Schifano e Chia, la Galleria nazionale intende
rendere omaggio a questa dimensione oggettiva della pittura.
Il catalogo ospita, tra gli altri, i saggi di Emanuele Trevi e di Andrea Cortellessa, che di Ruggero
Savinio indagano, il primo il rapporto con l’Antico e il secondo l’esperienza letteraria.
La mostra della Galleria nazionale presenta novanta opere, tra dipinti e disegni, dell’intera
produzione dell’artista, testimonianze dei suoi “temi” poetici: L’età dell’oro, le Conversazioni, le
Stanze, ecc. e della raffinata evoluzione della sua ricerca materica e tecnica, che giunge ad utilizzare
supporti del colore non tradizionali al fine di accentuare la profondità psicologica delle
composizioni.
Immagine: Gruppo N, esc. Biasi-Landi, senza Titolo, 1964, collezione Parfin Padova
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Conferenza stampa: giovedì 22 marzo ore 12
Inaugurazione: giovedì 22 marzo ore 18
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
viale delle Belle Arti, 13 - Roma
Orario:
da
martedì
a
domenica
ore
8.30
‐
19.30
Ingresso: €
10,00