Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
Roma
viale delle Belle Arti, 131 (Disabili via Gramsci, 71)
06 32298221 FAX 06 3221579
WEB
Due mostre
dal 21/3/2012 al 26/5/2012
mar-dom 8.30-19.30, ultimo ingresso 45 minuti prima, chiuso 1 maggio

Segnalato da

Maria 
Letizia 
Cassata




 
calendario eventi  :: 




21/3/2012

Due mostre

Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM, Roma

'Arte Programmata e Cinetica. Da Munari a Biasi a Colombo e...' raccoglie la storia dei gruppi e delle personalita' dei movimenti tra gli anni '50 e i '60, quando le esperienze collettive si conclusero e i vari gruppi si sciolsero; sono anche esposti gli sviluppi dei nuovi interpreti di questa linea artistica negli anni '70. La mostra 'Ruggero Savinio. Percorsi della figura' presenta 90 opere, tra dipinti e disegni, dell'intera produzione dell'artista, testimonianze dei suoi 'temi' poetici: L'eta' dell'oro, le Conversazioni, le Stanze.


comunicato stampa

a cura di Giovanni 
Granzotto
 e 
Mariastella 
Margozzi

Giovedì
 22
 marzo
 alle
 ore
 18.00
 la
 Galleria
 Nazionale
 d’Arte
 Moderna
 e
 Contemporanea
 presenta, 
in 
collaborazione
 con
 Il 
Cigno
 GG 
Edizioni,
la 
mostra 
”ARTE
 PROGRAMMATA
 E 
CINETICA.
 DA 
MUNARI 
A 
BIASI 
A 
COLOMBO 
E...”.


La 
mostra
 è
 curata 
da 
Giovanni 
Granzotto
 e 
Mariastella 
Margozzi,
 con
 la 
collaborazione
 di 
Paolo 
Martore 
ed
 è
 realizzata
 con
 il
 contributo
 del 
Gruppo 
Euromobil.


Con
 questa
 nuova
 iniziativa
 espositiva
 sull’arte
 programmata
 e
 cinetica,
 realizzata
 a
 distanza
 di
 sei
 anni
 dalla
 mostra
 “Gli
 Ambienti
 del
 Gruppo
 T”
 e
 di
 quasi
 sedici
 dalla
 ripresentazione
 al
 pubblico
 della
 propria
 collezione
 di
 arte
 cinevisuale,
 completamente
 restaurata
 con 
la 
mostra
 “Opere 
cinevisuali.
Restauri 
recenti”, la GNAM ha voluto estendere il confronto tra le proprie opere e quelle di numerosi rappresentanti del movimento cine-visuale sia in Europa che fuori, con l’intenzione di mostrare al pubblico gli esiti estetici ai quali gli artisti e i gruppi in primis sono giunti, intersecando le proprie ricerche in numerosissime esposizioni internazionali e suffragando le proprie tesi con il pensiero di filosofi, critici e scrittori del calibro di Umberto Eco, Frank Popper, Giulio Carlo Argan, Umbro Apollonio ecc.

Il “gruppo” è per molti il fulcro delle poetiche dell’arte programmata e cinetica e rappresenta, in un’epoca che lo consacra come nucleo attivo di pensiero creativo (pensiamo ai gruppi musicali), la sigla sotto la quale far convergere una metodologia collettiva di lavoro che si può considerare valida universalmente. Tuttavia, già nella prima metà degli anni Sessanta i gruppi cominciano a sciogliersi e, per varie ragioni, anche di rivendicazioni personali di ricerche e tipologie, si fanno avanti gli individualismi che il concetto stesso di arte comporta.

Nella mostra, per documentare queste due posizioni, si è preferito presentare le varie individualità artistiche, partendo proprio da colui che è considerato il padre del movimento, Bruno Munari, che pur non facendo parte di alcun gruppo ha partecipato assiduamente a manifestazioni espositive dei gruppi non solo italiani. La stessa individualità, pur nella sintonia con le premesse metodologiche ed estetiche dei gruppi, abbiamo voluto riservarla a Enzo Mari e a Getulio Alviani.

Particolare rilievo, inoltre, è stato dato ad Alberto Biasi e Gianni Colombo, indubbiamente i capofila dei gruppi N di Padova e T di Milano, che hanno continuato ad avere nei decenni a seguire una grande risonanza anche internazionale. Con loro non potevano mancare tutti gli altri componenti dei gruppi N, Landi, Chiggio, Massironi, Costa, e T, Boriani, Anceschi, Varisco, De Vecchi.

L’apertura agli artisti europei, non sufficientemente documentata dalle opere della Gnam, era d’obbligo per dimostrare ancora una volta la vastità del movimento e la sua capacità di rinnovamento artistico e di ricerca di una universalità di linguaggio, necessaria a superare la crisi di valori dell’espressionismo e dell’informale, ma anche per mettersi a confronto con l’industria e la tecnologia che avanzavano.

E allora il Grav di Parigi è rappresentato da Le Parc, Morellet, Stein, Garcia Rossi, Sobrino, Yvaral.

Del Gruppo Zero di Düsseldorf sono esposte opere di Uecker, Piene e Mack. Non mancano altri artisti sudamericani, che tanto hanno contribuito al movimento, Asis, Vardanega, Cruz-Diez, Tomasello, riuniti intorno a Jesus Rafael Soto, del quale in questa occasione viene ripresentato, restaurato, il Grande muro panoramico vibrante, acquistato da Palma Bucarelli alla Biennale di Venezia del 1966 e non più visibile in Galleria da circa trent’anni.

Una piccola sezione è stata dedicata anche ai gruppi di arte programmata “pura” romani, l’“operativo r” di Lucia Di Luciano e Giovanni Pizzo e lo “sperimentale p” di Lia Drei e Francesco Guerrieri, seguiti proprio da Argan nell'evoluzione della loro poetica. È tuttavia, d’obbligo, nominare anche tutti gli altri artisti che sono stati coinvolti nel progetto, perché di ognuno di essi si può cogliere il rilevante contributo alle ricerche sia programmate che cinetico-visuali: Agostini, Apollonio, Arena, Biggi, Brook, Calos, Campesan, Carrino, Costalonga, Costantini, Dadamaino, Finzi, Fogliati, Frascà, Gard, Grignani, Magnoni, Marchegiani, Gruppo MID, Morandini, Ormenese, Rotta Loria, Scirpa, Uncini, Vigo, Zen.

Tra gli artisti stranieri, saranno in mostra Agam, Albers, Asis, Bill, Boto, Cruz-Diez, Demarco, Glattfelder, Malina, Picelj, Schöffer, Soto, Tomasello, Tornquist, Vardanega, Vasarely.

Catalogo 
Il
 Cigno 
GG 
Edizioni.


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Ruggero Savinio
Percorsi della figura

a cura di Mariastella Margozzi con Sabina D’Angelosante

La mostra alla Galleria nazionale d’arte moderna, Ruggero Savinio. Percorsi della figura, dal 23 marzo al 27 maggio 2012, è promossa dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

Ruggero Savinio (Torino, 1934) è da sempre pittore di figura. Ma è anche un raffinato scrittore, che mantiene fede alla trasmissione familiare dei saperi e delle abilità: da Alberto Savinio e da Giorgio de Chirico ha ereditato, infatti, la sapienza della vera cultura e la consapevolezza del mestiere di artista. Questo spiega perché non ci sia soluzione di continuità tra il suo fare pittura e il suo essere scrittore. Entrambi sono mezzi indispensabili per esprimere il suo mondo intellettuale, in cui le presenze fisiche che occupano la sua esistenza e quelle derivate dalle sue suggestioni culturali affiorano non appena evocate, frutto di un percorso che, del passaggio dall’oscurità della coscienza alla memoria, conserva e mostra accumuli degli elementi con i quali l’artista è venuto in contatto. Il titolo della mostra, Percorsi della Figura, è anche il titolo di una sua opera letteraria, pubblicata nel 2004, nella quale Savinio si racconta attraverso aneddoti, suggestioni, ricordi e descrizioni del suo quotidiano fare e pensare arte.

La mostra ripropone, in qualche modo, le tappe del libro, volendone rendere visibili le atmosfere e le immagini, ora dipinte, prima raccontate. La figurazione è, per Ruggero Savinio, necessaria modalità di lettura di un sé interiore che è soprattutto anima e ragione, la volontà di non sfuggire alla vita nel suo umano sentire. Dopo le mostre di Schifano e Chia, la Galleria nazionale intende rendere omaggio a questa dimensione oggettiva della pittura.

Il catalogo ospita, tra gli altri, i saggi di Emanuele Trevi e di Andrea Cortellessa, che di Ruggero Savinio indagano, il primo il rapporto con l’Antico e il secondo l’esperienza letteraria. La mostra della Galleria nazionale presenta novanta opere, tra dipinti e disegni, dell’intera produzione dell’artista, testimonianze dei suoi “temi” poetici: L’età dell’oro, le Conversazioni, le Stanze, ecc. e della raffinata evoluzione della sua ricerca materica e tecnica, che giunge ad utilizzare supporti del colore non tradizionali al fine di accentuare la profondità psicologica delle composizioni.

Immagine: Gruppo N, esc. Biasi-Landi, senza Titolo, 1964, collezione Parfin Padova

Ufficio stampa: mariamercede.ligozzi@beniculturali.it


s-gnam.uffstampa@beniculturali.it

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COMUNICAZIONE


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Conferenza stampa: giovedì 22 marzo ore 12
Inaugurazione: giovedì 22 marzo ore 18

Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
viale delle Belle Arti, 13 - Roma
Orario: 
da 
martedì
 a
 domenica
 ore 
8.30
‐
19.30
Ingresso: €
10,00

IN ARCHIVIO [195]
Fausto Maria Franchi
dal 18/11/2015 al 30/1/2016

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