Theatre de l'Octagone
Pully (Lousanne)
Avenue de Lavaux 41
021 7213620
WEB
Luigi Negro / Luigi Presicce
dal 23/3/2012 al 23/3/2012
ore 18

Segnalato da

Luigi Presicce


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Luigi Negro
Luigi Presicce



 
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23/3/2012

Luigi Negro / Luigi Presicce

Theatre de l'Octagone, Pully (Lousanne)

L'eta' del ferro. Performance di duello-danza, un tableau vivant di 30 uomini e donne


sintesi del comunicato stampa

L'eta' del ferro. L'azione si riferisce all'idea di inevitabilita' del conflitto. L'eta' del ferro mette in scena un combattimento ispirato a una danza tipica del sud d'Italia e in particolar modo del Salento. Si tratta della pizzica-scherma erroneamente chiamata "danza delle spade". Tale azione e' per antinomia messa in scena come un "duello rusticano" e quindi con dei veri coltelli. In questa performance il duello-danza avviene tra due individui di sesso diverso. La presenza di una donna che combatte, apparentemente fuori luogo rispetto alla tradizione della pizzica-scherma (spesso era proprio una donna il motivo o il pretesto di tale conflitto), rimanda al fenomeno del brigantaggio diffusosi nel Mezzogiorno tra il fra la fine del XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia. E' infatti noto che numerose e feroci furono le donne nella storia del brigantaggio, una fra tante, Michelina Di Cesare le cui azioni furono temute fino al giorno del suo linciaggio e dell'esposizione pubblica di immagini del suo cadavere sui giornali della giovane Italia. Immagini, queste, volte a richiamare quella accurata attenzione verso l'immaginario che gli stessi Briganti contribuirono ad alimentare. I due duellanti de "L'eta' del ferro" sono due esperti di danza popolare, Moira Cappilli, danzatrice con la doppia nazionalita' italiana e svizzera e Davide Monaco, il migliore danzatore di scherma di tutto il Mezzogiorno. La danza si svolgera' all'interno di un cerchio composto da trenta uomini e donne. La scena sara' illuminata solo da alcune torce elettriche rivolte verso i danzatori. Oh Petroleum, un percussionista ancestrale, chiaro riferimento a "La fucina di Vulcano" di Diego Velazquez, a scandire il tempo della danza battendo su un'incudine. Il pubblico, disposto attorno ai trenta 'briganti', si muovera' insieme alla ronda con l'andamento della danza, cercando attraverso questi corpi di intravedere il duello. Prima di spegnere tutte le luci il cerchio si aprira' mostrando la conclusione della performance: un tableau vivant raffigurante uno dei due combattenti ormai morto sorretto dall'altro duellante in una posa quasi da deposizione classica.

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