Galleria fotografica Luigi Ghirri
Caltagirone (CT)
via Duomo, 11
334 3358978 FAX
WEB
Davide Di Pasquale
dal 23/3/2012 al 21/4/2012
lun - dom 9.30-12.30 e 16-19

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Galleria fotografica Luigi Ghirri



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Davide Di Pasquale



 
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23/3/2012

Davide Di Pasquale

Galleria fotografica Luigi Ghirri, Caltagirone (CT)

Made in China. La scelta linguistica dell'autore - il colore fotografico - concede all'intera gamma del visibile le immagini di questo reportage dove ogni singolo fotogramma e' immancabilmente cinese.


comunicato stampa

La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT, nel promuovere la fotografia, con mostre, attività culturali, incontri e pubblicazioni, muove la sua focale sul registro ampio del contemporaneo cercando di dare spazio – senza preclusioni o avventate certezze – alle esperienze più varie della ricerca fotografica: dal lavoro degli autori ampiamente storicizzati, alle più attuali indagini in progress senza tralasciare peraltro mirate incursioni nella fotografia storica o attente riflessioni sul lavoro di fotografi “di professione” coloro che, fondamentalmente, rappresentano l’humus antropologico fatto di studi capillarmente diffusi sul territorio del quale, immancabilmente, conservano la memoria visiva.

Ma cosa accade quando un fotografo “di professione” esce dal suo studio e veste i panni di un reporter?
Cosa vede allontanandosi da sale di posa, lampade, album e software dedicati per cedere allo stupore?
Questa mostra di Davide DI PASQUALE – figlio d’arte e fotografo di professione – con le sue quaranta fotografie dal ventre del dragone cinese ci consente, in tal senso, di avere delle risposte e traguardare il Celeste Impero attraverso l’obiettivo di chi, avvezzo a ben altri soggetti e latitudini, ne scruta e ne registra fotograficamente l’esotica unicità confrontandosi col gigante asiatico e con il fluire incessante di immagini che, nel suo e nel nostro background visivo, lo rappresentano.

La scelta linguistica dell’autore – il colore fotografico – concede all’intera gamma del visibile le immagini di questo reportage dove ogni singolo fotogramma è immancabilmente, incontestabilmente e inesorabilmente cinese: colori e volti, ritmi e gesti, architetture, dettagli e paesaggi infatti non lasciano dubbi sulle coordinate geografiche esplorate dal DI PASQUALE che, deliberatamente, oscilla tra un dejà vu da cartolina e il caleidoscopio dinamico da horror vacui futurista, per restituirci il suo Catai contemporaneo.
Cina, Cina e ancora implacabilmente Made in China.

Oggi si può solo congetturare sulle immagini che accolsero i mercanti italiani lungo la medievale Via della seta – non troveremo mai, perché hai noi mai esistito, nessun dagherrotipo o albumina di tale vetustà – ma di una cosa potremo essere certi: analogo sarà stato lo sconcerto e l’interesse; stesso, il tentativo di discernimento di fronte ad una civiltà millenaria così singolare e antagonista; unico, il senso di smarrimento di fronte ai grandi numeri, gli unici che si possono associare a questa parte del globo e, forse, solo la prospettiva e la distanza, che nemmeno la stessa globalizzazione contemporanea riesce ad annullare, possono concedere a noi – e al fotoreporter per caso – di poter reggere il peso di questo Oriente estremo.
Sebastiano FAVITTA e Attilio GERBINO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI

Caltagirone, marzo 2012


Continente Cina secondo Davide DI PASQUALE

Nella foschia del mattino, la Cina mette nel cassetto l'eternità
E i coltivatori di oppio vendono sogni a oscure fratellanze
All'orizzonte si stanno chiudendo le tende
Giù nel frutteto le zie e gli zii giocano i loro giochi
(Come a quanto pare hanno sempre fatto)
In lontananza gli uffici blu verticali recano i loro nomi
(Come a quanto pare hanno sempre fatto)
Gli orologi girano lentamente, scandendo la giornata
Queste povere ragazze sono così divertenti, loro sanno per cosa Dio ha dato loro le dita
(Per fare percussione sopra gli assoli)
Cina mia Cina, ho vagato in giro e tu sei ancora qui
(Cosa di cui suppongo dovresti essere orgogliosa)

Inaugurazione 24 marzo ore 18

Galleria fotografica Luigi Ghirri
via Duomo, 11 - Caltagirone (CT)
Orario: lun./dom. 9.30 -12.30, 16.00 -19.00
I tuoi muri ti hanno cinta, ti hanno rinchiusa in casa per migliaia di anni
(Ma c'è qualcosa che dovrei dirti)
Tutti i ragazzi giovani si vestono come marinai
Mi ricordo di un uomo che saltò fuori da una finestra sulla baia
(difficilmente ci fu un sopracciglio alzato)
Il medico legale mi ha detto 'questo genere di cose capita tutti i giorni
Vedete, da una pagoda, il mondo è così ordinato
Brian ENO, China my China, 1974
La Cina è stata la mia grande avventura.
È una grande civiltà, per volerla capire bisogna avvicinarsi quasi camuffandosi.
In tutte le lingue asiatiche “altro” è una parola orribile. Identifica lo straniero, colui che è fuori, colui che viene da fuori e deve rimanere fuori. Se si è già incapsulati all’interno di una parola che rende stranieri, l’unico modo per avvicinarsi a una cultura è fare come il camaleonte, che prende il colore della foglia se è sulla foglia e il colore della sabbia se è sulla sabbia: diventare sempre di più come l’altro.
Tiziano TERZANI, intervista di Maria Lucia DE LUCA e Marina MARRAZZI, www.zam.it
Al centro del reportage cinese del fotografo Davide DI PASQUALE ciò che mi colpisce sono i volti: c’è sempre uno sguardo, un sorriso, un guizzo di curiosità che buca l’inquadratura e giunge a noi. Come Tiziano TERZANI, anche l’artista si è lasciato trasportare dalla sua curiosità per il continente Cina. E’ possibile che il fascino e la malia di questa civiltà così dissimile dalla nostra attraggano e incantino il visitatore occidentale, proprio come racconta il nipote di Luigi BARZINI Senior, giornalista che fu a lungo in Cina ai primi del Novecento, e di cui egli ripercorre i passi nella propria autobiografia
“Girò per la città. Osservava senza pregiudizi e il ritratto che ne venne fuori non aveva nulla di retorico. […] I cinesi li amò da subito. Gli ricordavano gli italiani, avevano lo stesso fatalismo, la stessa fragilità, lo stesso scetticismo, la stessa alacrità, il senso della famiglia, il gusto delle sfumature. […] Senior rimase a Pechino per altri sei mesi. La girò tutta a cavallo e a piedi, mise il naso dappertutto, nei vicoli della città vecchia, nelle strade degli antiquari e dei librai, nelle corti dei palazzi. Gli piacevano gli odori dei mercati, fra le bancarelle ritrovava i sapori della sua infanzia. Era una vita divagatoria, immaginaria”
Andrea BARZINI, Una famiglia complicata, 1996
Nelle immagini di Davide DI PASQUALE stride il contrasto fra la Cina arcaica e l’occidentalizzazione che sta mutando radicalmente questo Paese, fra rapidi cambiamenti e potenti contraddizioni .
Dei sette miliardi di abitanti che popolano la Terra, un miliardo e trecento milioni di individui vorticano in quell’universo che alterna campagne e metropoli, dove una politica che impone di avere un unico figlio in ciascuna famiglia tenta di porre argine a questo fenomeno in esponenziale evoluzione.
Fra offerte votive e scenari da fast-food, Davide DI PASQUALE ci offre un coloratissimo spaccato urbano, dove i risciò a pedali si alternano agli scooter, i telefoni e le tazze da asporto tipiche della cultura angloamericana si sovrappongono a manifatture artigianali che ci riportano all’Ottocento contadino. Mondi rurali in estinzione e antiche pratiche di trasporto delle merci – carretti a pedali, gerle portate a spalle – vanno a sparire offuscate su uno sfondo di luci, insegne luminose, grattacieli e superstrade. Potente la scelta espressiva di rendere il flusso inarrestabile di questa mutazione attraverso un vortice di immagini in movimento, dove il soggetto in primo piano spicca colto nella perplessità un po’ sbigottita di questo epocale cambiamento.
Anni di sviluppo tumultuoso hanno portato il Dragone al centro dello scacchiere economico e politico mondiale, facendolo ritornare ai fasti di un passato non molto lontano, anche se spesso dimenticato. Ora, però, il gigante appare fragile e ricco di contraddizioni: senza una politica industriale oculata, improntata all’innovazione e non solo ai bassi costi, il Paese rischia di frantumare la propria crescita alla stessa velocità con cui l’ha creata.
Giuliano NOCI, Continente Cina: un vortice di cambiamenti all’orizzonte, www.ict4executive.it
Un malinconico Mao ZEDONG ci saluta da una delle fotografie in mostra, muto testimone di un mondo scomodo e quasi dimenticato. Le giovani sorridenti in uniforme e copricapo a bustina sono le nuove omologate schiave del consumismo commerciale orientale, nuove dittature consumiste hanno ammaliato e definitivamente conquistato il vecchio gigante comunista. Nelle foto di Davide DI PASQUALE si respira la libertà che la Cina pensa di aver conquistato e il conto che il mondo occidentale ogni giorno presenta a chi ne è preda.
Oggi l'economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che dà soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c'è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice.
Tiziano TERZANI, Anam, il senzanome, 2004
Marina BENEDETTO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI

Savona, febbraio 2012

Galleria fotografica Luigi Ghirri
via Duomo, 11 - Caltagirone (CT)
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