Il disagio sociale ed il bisogno forte di rivolta e riscatto sono le prerogative del lavoro di Liuba. Oppressione: questa e' la parola chiave che sta alla base delle azioni performative che attraverso lo sconvolgimento dell'ordine imposto ci portano a riflettere sulla nostra condizione di uomini.
Liuba
A cura di Stefano Verri
Il ristorante Gola di Ascoli Piceno presenta in collaborazione con la Galleria
Franco Marconi di Cupramarittima Slow Food Fast Mood! .
Il ciclo curato da Stefano Verri si inserisce appieno nell'impegno di diffusione
delle diverse forme dell'arte contemporanea che da tempo contraddistingue sia
Salvatore Saladini (titolare del Gola) sia Franco Marconi. Quattro personali
diventano quindi occasione di incontro tra artisti attivi sulla scena nazionale
ed un pubblico più ampio ed eterogeneo di quello che solitamente si ritrova nei
luoghi dedicati esclusivamente alle esposizioni d'arte. Le mostre si inseriscono
in una programmazione culturale che privilegia un'azione intersensoriale in cui
le arti visive si fondono ad esperienze culinarie e musicali.
LIUBA
SAB 29.3.2003
Ore 18
Il disagio sociale ed il bisogno forte di rivolta e riscatto sono le prerogative
del lavoro di Liuba. Oprressione: questa è la parola chiave che sta alla base
delle azioni performative che attraverso lo sconvolgimento dell'ordine imposto
ci portano a riflettere sulla nostra condizione di uomini.
PolyPolis che si è svolta nelle quattro Capitali europee della cultura 2000
(Avignone, Bruxelles, Praga e Bologna) si inserisce appieno in questa poetica
fortemente sociale. Le metropoli sono lo sfondo della nostra vita, rappresentano
gli spazi alienanti nei quali svolgiamo le nostre attività produttive,
attraverso
iterazioni basate su codici radicati nei secoli, che eliminano la nostra
individualità . Siamo costretti ad indossare maschere, le stesse che Liuba
attraverso le sue performance ci costringe a togliere. L'azione si svolge nei
confronti del pubblico, L'artista inscatolata in enormi strutture di carta
passeggia per le città , nelle metropolitane, entra nei caffè, interagisce con i
passanti ignari.
Ciò che colpisce sono le espressioni, i visi delle persone esterrefatte a cui
viene sconvolta la normalità o meglio il codice imposto di comportamento. Le
scatole di Liuba rappresentano appunto tutto quel sistema, tutte quelle
sovrastrutture (convenzioni, doveri e stili) che pur dandoci il senso della
realtà sono lontane dalla nostra anima. Il viso dell'artista è dipinto di bianco
perché lei stessa si priva della propria identità per diventare il simbolo di
un'umanità stereotipa. I gesti e le espressioni sono esagerati e volutamente
carichi di finzione; essi rappresentano in maniera grottesca i nostri
comportamenti quotidiani sublimandone gli aspetti peggiori.
Il lavoro di Liuba è monito ma allo stesso tempo è speranza. Le scritte sulle
scatole invitano a riflettere, e la fine dell'azione diventa profezia:
L'artista/umanità si libera (in Via d'Uscita) delle scatole/stereotipo e torna
alla propria identità di persona. Liuba propone, attraverso la sua arte, la
catarsi ovvero la purificazione.
[Testo da catalogo di Stefano Verri.]
http://www.liuba.net
Orario 19-03 chiuso la domenica
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Josephine Sassu 19.4 h 18
Rita Vitali Rosati 10.5 h 18
EVENTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON
GALLERIA FRANCO MARCONI c.so Vittorio Emanuele, 70 63032 Cupramarittima (Ap)
tel 0735778703
Ristorante Gola via del trivio,1 ascoli piceno
Info 0735778703