Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'eta' contemporanea
Verona
via Cantarane, 26
045 8006427
WEB
A memoria d'arte 2012
dal 24/4/2012 al 28/4/2012
mer-ven 9-12, mar-ven 15.30-18.30
WEB
Segnalato da

Circolo Pink




 
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24/4/2012

A memoria d'arte 2012

Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'eta' contemporanea, Verona

La quarta edizione della rassegna e' incentrata sui temi della memoria, della resistenza e dell'antifascismo. L'iniziativa coinvolge diversi spazi della citta' e molti artisti, che attualizzano il valore politico e civile del 25 Aprile.


comunicato stampa

Arriva al quarto anno la collettiva sulla Memoria, sulla Resistenza, sull’Antifascismo promossa dal circolo Pink di Verona. L’iniziativa sta diventandoun evento cittadino che coinvolge decine di artist* e vari spazi della città, un appuntamento importante, un contributo significativo per attualizzare con i linguaggi dell’arte e il valore del 25 Aprile.

Quest’anno la collettiva avrà come tema “L’ANTIFASCISMO” e attorno ad esso articolerà la sua proposta di Memoria Collettiva: L’antifascismo per non dimenticare l’orrore dei lager nazisti e le tante diversità perite, ma anche la insensatezza dei nuovi lager dove centinaia di immigrate e immigrati sono costretti a “sostare” in attesa di una vita più dignitosa, antifascismo per continuare a resistere contro ogni forma di razzismo e repressione sociale, culturale e politica. Quindi non solo memoria della Resistenza ma attualizzazione della Memoria.

Presentazione antifascismo:

Antifascismo. È sicuramente una parola che negli anni ha subìto mutamenti di significato e di percezione per chi l’ascolta. Effettivamente, cosa si intende per antifascismo?
Facciamo un salto nella storia, nel 1945, quando, nel mese di aprile, nel giorno 25, l’Italia veniva liberata da un incubo ossessivo durato vent’anni. Chi non era antifascista, allora? Lo era perfino chi era stato fascista, che ironia.

L’Italia, e non solo, era carica d’euforiaperché stava uscendo da un periodo repressivo e violento, e al contempo carica d’odio per chi aveva provocato le tragedie di quel periodo, i fascisti. L’odio diede vita, però, a una nuova era, a una nuova speranza rivolta verso il “sol dell’avvenir”, a una nuova politica, a una nuova costituzione fondata essa stessa, tra l’altro, sull’antifascismo. Era ovvio, giusto e quasi palese essere antifascisti. Con gli anni, poi, era talmente facile essere antifascisti che la gente si dimenticava quasi di esserlo, cosicché gli unici a ricordarlo ancora erano in pochi, esclusi, isolati. Decennio dopo decennio, effettivamente, dichiararsi antifascisti ha sempre più voluto dire essere etichettati come estremisti, nemici, o perfino comunisti.

Giusto, perché nel pensiero comune per contrastare una forza estrema bisogna darle un colpo di fianco con una forza altrettanto estrema. Ma perché soffermarci semplicemente sulla simbologia e sulle etichettature quando, analizzando i fatti, si vede un vagone, un pullman, un furgone carichi di negri violenti, islamici che puzzano, magrebini ladri, senza un’identità, senza un diritto o senza qualcuno che abbia dato loro ascolto un attimo solo?
È una verità amara, cruda, fascista. Mentre torniamo nelle nostre “tiepide case”, trovando “cibi caldi e visi amici”, periodicamente uomini, donne e bambini, fuggiti dai loro Reich in cerca anche loro, come noi ai nostri tempi, di un sol dell’avvenir, vengono presi, arrestati, maltrattati come bestie feroci oppure, addirittura, fatti imbarcare su zattere bucate, e rimandati nei loro lager. Chiedono dignità, diritti, ma sembra quasi che chiedano la Luna. Appena la ferita si cicatrizza, ci si dimentica di essere stati feriti, e si è subito pronti ad impugnare a nostra volta un coltello affilato.

Quando impareremo dalla Storia o, più semplicemente, dal buon senso? Mai, se prima non impareremo a ricordarci delle ferite, anche se cicatrizzate, e aporgere a nostra volta una benda, come qualcun altro fece con noi. Credo che oggi essere antifascisti significhi cicatrizzare le ferite attorno a noi, che forse, a volte, siamo stati proprio noi a provocare e, soprattutto, placare le lame che tagliano, piano piano, le reti della giustizia e del sol dell’avvenire.
Carlo Beghelli - studente Liceo Classico - Verona

Gli Spazi espositivi 2012:

Osteria ai Preti
via Interrato Acqua Morta, 27 Verona (Veronetta)
lun/sab 10.00 - 02.00
inaugurazione mercoledi 11 aprile ore 19.00
Ingresso libero

Malvaira Blu Bar
via Marsala, 2 Verona (Borgo trento)
lun/ven 7-21- sab/dom 8-13.30
inaugurazione venerdi 13 aprile ore 18.00
Ingresso libero

Libreria Pagina 12
Corte Sgarzerie, 6/a Verona (centro città)
lunedì 16,00-20,00, martedi-sabato 10,00-13,00 e 16,00-20,00
inaugurazione mercoled 18 aprile ore 17.00
Ingresso libero

Pink
in orari apertura associazione
via Scrimiari 7/a Verona (Veronetta)
inaugurazione venerdi 20 aprile ore 19.00

Red Zone
piazza della Pieve, 15 Sant Giorgio Inganna Poltron - Verona
mart/ven 9.30-12.30/16.30-24.00, sab/dom 9.30-24.00
inaugurazione domenica 22 aprile ore 11.00
Ingresso libero

Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea
via Cantarane, 26 Verona (Veronetta)
9-12 merc/ven- 15.30-18.30 mart/ven
inaugurazione mercoledi 25 aprile ore 14.00
Ingresso libero

Campo sportivo "Gigi Piccoli"
Happening art-bucolico con gli artisti di A Memoria d'Arte 2012
via Caroto 1, salita Torricelle lato Borgo Venezia - Verona
inaugurazione domenica 29 aprile dalle ore 11.00
Ingresso libero

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