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10/5/2012

AtWork

Institut Francais de Dakar, Dakar

Un progetto che parte dalla collezione dei 'taccuini d'artista' - opere uniche realizzate da diversi artisti sui taccuini Moleskine - che riflette la varieta', la ricchezza e la complessita' dell'arte contemporanea.


comunicato stampa

a cura di Katia Anguelova

lettera27 ha il piacere di presentare AtWork, un progetto che parte dalla collezione dei ‘taccuini d’artista’ - opere uniche realizzate da diversi artisti sui taccuini Moleskine - che riflette la varietà, la ricchezza e la complessità dell’arte contemporanea. Alcuni di essi contengono storie, altri sono trasformati in sculture, ma tutti hanno un punto comune: testimoniano cosa sia il processo creativo prima della finalizzazione di un lavoro, esplorando la forza delle note di carattere documentaristico e le infinite possibilità di lettura che queste aprono per la riflessione sulle diverse modalità di rappresentazione e sulle tendenze attuali della creazione.

AtWork è una piattaforma che inizia il suo percorso con una mostra online - www.atwork27.org, che presenta i primi 56 taccuini donati da diversi autori, ospitata anche presso l’Istituto Bulgaro di Cultura di Hamburg (www.bic-hamburg.de).

Utilizzando il patrimonio dei taccuini, AtWork fa circolare opere d’arte con una nuova licenza d’uso, libera e condivisa (CC_BY_SA), sperimenta nuovi format espositivi itineranti, promuove il dibattito critico in diverse accademie d’arte e organizza workshop con comunità locali.

AtWork diventa così un terreno di gioco e sperimentazione in cui l’apprendimento e la conoscenza sono parte integrante e costitutiva del processo in cui l’opera si crea. Al di là della mostra online, AtWork è concepito per essere adattabile alle diverse realtà che lo ospitano e per agire in diversi contesti sul continente africano. Il dispositivo online di AtWork non intende portare soluzioni definitive a questioni che preoccupano l’arte da decenni, ma è concepito piuttosto come un processo. Seguendo diverse strategie, sviluppandosi in format multipli (workshop, mostre, incontri), AtWork crea una sorta di “zona di contatto”, uno spazio d’incontro e scontro interattivo. Utilizzando internet non solo come tecnologia della comunicazione, ma anche come possibilità di costituire quello che per Malraux era un Museo Immaginario, la rete diventa per AtWork una “piattaforma di conoscenza” in modalità “share, remix, reuse legally”, in cui il pubblico può essere user e contributor nello stesso tempo. AtWork non si limita a riunire opere d’arte in uno spazio virtuale, ma mette insieme, facendole collidere, due diverse forme di raccolta, registrazione e archiviazione dell’esperienza: tecnologie digitali e taccuini, manualità e ingegneria, passato e presente.
Durante la mostra online AtWork continua la sua attività sul continente africano, facendo tappa a Dakar.

AtWork _Dakar diventa così un primo momento operativo, in cui giovani e studenti prendono parte a un workshop (guidato da Kan-Si e organizzato in partenariato con Ker Thiossane che si svolge l’8-9 di maggio 2012) nel corso del quale i partecipanti sono invitati ad immaginare i taccuini come punto di partenza per riflettere su temi che ruotano attorno alla libertà d’espressione, alla proprietà intellettuale ed alla circolazione della conoscenza.
AtWork si sviluppa in forma sfaccettata, proponendo metodi alternativi di circolazione del sapere e costituendo un esempio del ruolo che l’arte può rivestire nella società della conoscenza.

ARTISTI: James Beckett, Beatrice Catanzaro, Baaba Jakeh Chande, Hsia-Fei Chang, Kenneth “Zenzele” Chulu, Daniel Chust Peters, Marco Colombaioni, Michelangelo Consani, Daniele Costa, Gabriele di Matteo, Nicola Grobler, Lauren von Gogh, Roberto Paci Dalò, Maurizia Dova, Malachi Farrell, Seamus Farrell, René Francisco, Mohssin Harraki, Iman Issa, Ethel Kabwato, Fréderic Keiff, Daniela Kostova, Ola-Dele Kuku, Jose Lasheras, Goddy Leye, Audry Liseron-Monfils, Polonca Lovšin, Juan Pablo Maçias, Jonatah Manno, Map Office, Adriana Mariutti, Sanna Marander, Jabulani Maseko, Alzek Misheff, Ivan Moudov, Alioum Moussa, Elena Nemkova, Gionata Gesi Ozmo, Cameron Platter, Luca Poncellini, Luigi Presicce, Andrew Putter, Slimane Raïs, Tere Recarens, Colin Richards, Ruth Sacks, Henri Sagna, Charles Seck, Pascale-Marthine Tayou, Tomaž Tomažin, Enzo Umbaca, Luca Vitone, James Webb, Sue Williamson, Hervé Yamguen, Virginia Zaharieva

TESTI DI: Katia Anguelova, Ivan Bargna, Clare Butcher, Cécile Bourne-Farrell, Simon Njami, Iolanda Pensa, Antonio Somaini, Sue Williamson

lettera27 è una fondazione non profit, nata nel luglio 2006. La sua missione è sostenere il diritto all'alfabetizzazione, all'istruzione e, più in generale, favorire l'accesso alla conoscenza e all'informazione.
lettera27 è la ventisettesima lettera, la lettera che manca, la lettera che non è ancora stata scritta, la lettera ibrida, lo spazio da riempire, il collegamento tra scrittura e oralità, la connessione con il futuro, l'intersezione tra analogico e digitale. www.lettera27.org

Katia Anguelova, curatrice indipendente, co-direttrice di Kunstverein (Milano) www.kunstverein.it
Simon Njami, scrittore, critico d’arte e curatore. Co-fondatore di Revue Noire magazine

PROGETTO DI: lettera27

ADVISOR: Simon Njami
DESIGN : Zetalab.com

workshop 8-9 maggio, inaugurazione 11 maggio

Institut Francais de Dakar
Rue Parchappe, 3 - Daker
mart-sab ore 11-19

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AtWork
dal 10/5/2012 al 29/6/2012

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