Fondazione Querini Stampalia
Venezia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252
041 2711411 FAX 041 2711445
WEB
Ombre nel labirinto
dal 9/4/2003 al 18/5/2003
041 2711411 FAX 041 2711445
WEB
Segnalato da

Rosi Fontana



approfondimenti

Ugo Sissa



 
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9/4/2003

Ombre nel labirinto

Fondazione Querini Stampalia, Venezia

Ugo Sissa anni '60 - '70. In esposizione una trentina di tele che risentono anche delle atmosfere e delle influenze culturali, artistiche e archeologiche vissute dal pittore durante la sua permanenza in Iraq e nella terra tra il Tigri e l'Eufrate.


comunicato stampa

Ugo Sissa anni '60 - '70
a cura di
Maria Angela Tiozzi

Si inaugura il 10 aprile alle ore 18, presso Palazzo Querini Stampalia di Venezia, la mostra di Ugo Sissa. In esposizione una trentina di tele che risentono anche delle atmosfere e delle influenze culturali, artistiche e archeologiche vissute dal pittore durante la sua permanenza in Iraq e nella terra tra il Tigri e l'Eufrate.
Ugo Sissa fu pittore e architetto: importante l'esperienza alla Olivetti di Ivrea, ma anche archeologo; dal 1953 al 1954 lavorò a Bagdad sia come capo progettista della rinascita architettonica della capitale dell'Iraq che come archeologo, rinvenendo in Mesopotamia un gran numero di tavolette cuneiformi. Tra queste una parte della più antica composizione epico-letteraria della storia: la leggenda di Gilgamesh, oggi conservata, con l'autorizzazione del governo iracheno, al British Museum di Londra come Sissa Collection. I reperti mesopotamici e la documentazione fotografica sui Curdi sono oggi conservati a Mantova presso Palazzo Te.

Ugo Sissa architetto, archeologo, pittore.
Descrivere l'esperienza artistica e il percorso formativo della personalità difficile e poliedrica di Ugo Sissa è un'avventura critica che non può prescindere da una particolare concezione di pensiero, quella dell'artista rinascimentale che è in primis homo faber, colui che agisce e opera in continuum e trasversalmente ai diversi ambiti del fare arte, dalla pittura all'architettura, alla scultura, alle lettere, alle scienze.
Ecco che Sissa nel 1943 è architetto alla Olivetti di Ivrea, dove progetta architetture di abitazione e collabora alla definizione dell'immagine dell' azienda con la ristrutturazione e l'edificazione degli insediamenti produttivi. Ma un'altra data è ancor più significativa per comprendere l' anelito "alla libertà del fare" dell'artista. Nel 1953 lascia la Olivetti perché insofferente alla stretta committenza che lo lega all'azienda di Ivrea e va a Bagdad come capo architetto del Development Board of Iraq. Più che la committenza irachena, a Sissa interessa recarsi nella "culla della civiltà", tra il Tigri e l'Eufrate, dove erano conservati ancora sotto le sabbie del deserto, documenti e reperti archeologici di grande interesse. Lì impara l'alfabeto e la lingua sumerica, dedicandosi instancabilmente alla catalogazione delle tavolette cuneiformi da lui rinvenute e decidendo di lasciare gradualmente il suo incarico di architetto per l'insofferenza alle direttive centralizzatrici.
Sissa lascia l'Iraq definitivamente nel 1958 allo scoppio della rivoluzione e dal 1960 decide di lasciare l'architettura per dedicarsi alla pittura, una dimensione espressiva che gli concede una maggiore autonomia nella ricerca del proprio "sé" e la possibilità di indagare "una storia privata dell'arte pittorica".

La mostra
La mostra veneziana comprende una trentina di tele ad olio, tempera, acrilico dagli inizi degli anni Sessanta alla metà degli anni Settanta. Attraverso le opere degli anni Sessanta, riconducibili alla serie dei "Fiori", dei "Minotauri", degli "Ubu", delle "Ibernazioni" e quelle degli anni Settanta della serie "Nova", "Genesi", "Gruppi Locali", è possibile seguire le indagini dell'artista sul colore e sulla forma. Sissa usa indifferentemente la cromia del bianco-nero e quella dei colori sgargianti per raffigurare sagome idealizzate che rivelano un gusto personalissimo di matrice decorativa e astratta sulle tracce dei principali protagonisti del secolo scorso. L'artista mette a punto delle figure che sono immagini simboliche germinate da contaminazioni mitologiche-letterarie-archeologiche o che si riallacciano a suggestioni provenienti dal mondo dell'inconscio.
La mostra di Ugo Sissa presso la Fondazione Querini Stampalia è la seconda personale dell'artista a Venezia, dopo quella del 1984 a Ca' Pesaro, ed è la prima tappa di un'esposizione itinerante che proseguirà successivamente in altre sedi: Galleria d'Arte Moderna, Udine (3/20 giugno 2003); Palazzo della Regione, Mantova (5/28 settembre 2003); Palazzo dell'Arengo, Ascoli Piceno (20 febbraio/2 maggio 2004); Palazzo Ricchieri, Pordenone (18 settembre/17 ottobre 2004).
La mostra Ombre nel labirinto. Ugo Sissa anni '60 -'70 si inserisce nel progetto SMF 5252 che ha due obiettivi, quello di fornire spazio e visibilità alle nuove generazioni di artisti e quello di dare memoria alle ricerche che si sono affermate nel passato. Il progetto SMF 5252 prende il nome dall'indirizzo della Fondazione e nasce da una fattiva collaborazione tra la Fondazione Querini Stampalia e il Consorzio Venezia Nuova.

Immagine: Ombre nel labirinto, 1965 Olio su tela 60x50 cm

Inaugurazione: 10 aprile ore 18

Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; venerdì e sabato dalle 10 alle 22; chiuso il lunedì

Ingresso: intero euro 6, ridotto euro 4

Catalogo: Edizioni Grafiche Vianello srl/Vianello Libri, Ponzano (Treviso)

Per informazioni: 041-2711411 centralino, 041 2711441 ufficio stampa

Ufficio Stampa: Rosi Fontana via Garibaldi 63 - 56124 Pisa, tel. 050 9711343

Palazzo Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa- Castello 5252, Venezia.

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