Ugo Sissa anni '60 - '70. In esposizione una trentina di tele che risentono anche delle atmosfere e delle influenze culturali, artistiche e archeologiche vissute dal pittore durante la sua permanenza in Iraq e nella terra tra il Tigri e l'Eufrate.
Ugo Sissa anni '60 - '70
a cura di
Maria Angela Tiozzi
Si inaugura il 10 aprile alle ore 18, presso Palazzo Querini Stampalia di
Venezia, la mostra di Ugo Sissa. In esposizione una trentina di tele che
risentono anche delle atmosfere e delle influenze culturali, artistiche e
archeologiche vissute dal pittore durante la sua permanenza in Iraq e nella
terra tra il Tigri e l'Eufrate.
Ugo Sissa fu pittore e architetto: importante l'esperienza alla Olivetti di
Ivrea, ma anche archeologo; dal 1953 al 1954 lavorò a Bagdad sia come capo
progettista della rinascita architettonica della capitale dell'Iraq che come
archeologo, rinvenendo in Mesopotamia un gran numero di tavolette
cuneiformi. Tra queste una parte della più antica composizione
epico-letteraria della storia: la leggenda di Gilgamesh, oggi conservata,
con l'autorizzazione del governo iracheno, al British Museum di Londra come
Sissa Collection. I reperti mesopotamici e la documentazione fotografica sui
Curdi sono oggi conservati a Mantova presso Palazzo Te.
Ugo Sissa architetto, archeologo, pittore.
Descrivere l'esperienza artistica e il percorso formativo della personalitÃ
difficile e poliedrica di Ugo Sissa è un'avventura critica che non può
prescindere da una particolare concezione di pensiero, quella dell'artista
rinascimentale che è in primis homo faber, colui che agisce e opera in
continuum e trasversalmente ai diversi ambiti del fare arte, dalla pittura
all'architettura, alla scultura, alle lettere, alle scienze.
Ecco che Sissa nel 1943 è architetto alla Olivetti di Ivrea, dove progetta
architetture di abitazione e collabora alla definizione dell'immagine dell'
azienda con la ristrutturazione e l'edificazione degli insediamenti
produttivi. Ma un'altra data è ancor più significativa per comprendere l'
anelito "alla libertà del fare" dell'artista. Nel 1953 lascia la Olivetti
perché insofferente alla stretta committenza che lo lega all'azienda di
Ivrea e va a Bagdad come capo architetto del Development Board of Iraq. Più
che la committenza irachena, a Sissa interessa recarsi nella "culla della
civiltà ", tra il Tigri e l'Eufrate, dove erano conservati ancora sotto le
sabbie del deserto, documenti e reperti archeologici di grande interesse. Lì
impara l'alfabeto e la lingua sumerica, dedicandosi instancabilmente alla
catalogazione delle tavolette cuneiformi da lui rinvenute e decidendo di
lasciare gradualmente il suo incarico di architetto per l'insofferenza alle
direttive centralizzatrici.
Sissa lascia l'Iraq definitivamente nel 1958 allo scoppio della rivoluzione
e dal 1960 decide di lasciare l'architettura per dedicarsi alla pittura, una
dimensione espressiva che gli concede una maggiore autonomia nella ricerca
del proprio "sé" e la possibilità di indagare "una storia privata dell'arte
pittorica".
La mostra
La mostra veneziana comprende una trentina di tele ad olio, tempera,
acrilico dagli inizi degli anni Sessanta alla metà degli anni Settanta.
Attraverso le opere degli anni Sessanta, riconducibili alla serie dei
"Fiori", dei "Minotauri", degli "Ubu", delle "Ibernazioni" e quelle degli
anni Settanta della serie "Nova", "Genesi", "Gruppi Locali", è possibile
seguire le indagini dell'artista sul colore e sulla forma. Sissa usa
indifferentemente la cromia del bianco-nero e quella dei colori sgargianti
per raffigurare sagome idealizzate che rivelano un gusto personalissimo di
matrice decorativa e astratta sulle tracce dei principali protagonisti del
secolo scorso. L'artista mette a punto delle figure che sono immagini
simboliche germinate da contaminazioni mitologiche-letterarie-archeologiche
o che si riallacciano a suggestioni provenienti dal mondo dell'inconscio.
La mostra di Ugo Sissa presso la Fondazione Querini Stampalia è la seconda
personale dell'artista a Venezia, dopo quella del 1984 a Ca' Pesaro, ed è la
prima tappa di un'esposizione itinerante che proseguirà successivamente in
altre sedi: Galleria d'Arte Moderna, Udine (3/20 giugno 2003); Palazzo della
Regione, Mantova (5/28 settembre 2003); Palazzo dell'Arengo, Ascoli Piceno
(20 febbraio/2 maggio 2004); Palazzo Ricchieri, Pordenone (18 settembre/17
ottobre 2004).
La mostra Ombre nel labirinto. Ugo Sissa anni '60 -'70 si inserisce nel
progetto SMF 5252 che ha due obiettivi, quello di fornire spazio e
visibilità alle nuove generazioni di artisti e quello di dare memoria alle
ricerche che si sono affermate nel passato. Il progetto SMF 5252 prende il
nome dall'indirizzo della Fondazione e nasce da una fattiva collaborazione
tra la Fondazione Querini Stampalia e il Consorzio Venezia Nuova.
Immagine: Ombre nel labirinto, 1965
Olio su tela 60x50 cm
Inaugurazione: 10 aprile ore 18
Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; venerdì e sabato dalle 10
alle 22; chiuso il lunedì
Ingresso: intero euro 6, ridotto euro 4
Catalogo: Edizioni Grafiche Vianello srl/Vianello Libri, Ponzano (Treviso)
Per informazioni: 041-2711411 centralino, 041 2711441 ufficio stampa
Ufficio Stampa: Rosi Fontana via Garibaldi 63 - 56124 Pisa, tel. 050 9711343
Palazzo Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa- Castello 5252,
Venezia.