Equazione Uno. L'installazione audio e' composta da sei altoparlanti connessi ad altrettanti fonti emesse da un computer. Ciascun altoparlante diffonde una storia e un suono diverso dagli altri.
The Gallery Apart è orgogliosa di presentare Equazione Uno, l'ultimo complesso progetto di Alice Schivardi, alla sua prima personale romana.
Equazione Uno nasce da un percorso di incontri e da un processo di fiducia e di affidamento che ha convinto sei persone diverse, per età, sesso e storia individuale, ad aprire porte rimaste a lungo chiuse, per raccontare e donare all'artista sei storie di vita vera, incise su nastro magnetico. Storie drammatiche ma anonime, che non intendono provocare il pubblico, quanto piuttosto sensibilizzarlo su un piano d’ascolto multiplo. Quest'operazione artistica consente di raccogliere ciascuna singola storia oppure di viverle tutte insieme come un'esperienza uditiva e sensoriale complessiva, composta da parole che si sovrappongono a suoni che le accompagnano.
L'installazione audio che invade lo spazio della galleria è composta da sei altoparlanti connessi ad altrettanti fonti emesse da un computer. Ciascun altoparlante diffonde una storia (ognuna con la sua specifica voce narrante) e un suono (diverso dagli altri). Il visitatore entra in un ambiente anonimo, caratterizzato dall'incombere di un brusio diffuso, un melange di suoni e parole che si traduce in un'esperienza uditiva rilassante, una sorta di concerto dalla monotonia rasserenante.
I sei racconti, unendosi e suonando insieme, intessono una relazione fra parola e suono. Avvicinandosi però a ciascun altoparlante, il visitatore potrà distinguere le parole che ne emergono ed ascoltare le storie e i suoni. Si tratta di sei differenti suoni sinusoidali, sei suoni puri che hanno la caratteristica di dare vita e forma a suoni perfetti, creando un’illusione acustica che diviene eco prima ancora che voce del proprio sé. Così come in fisica le modalità di propagazione delle onde sonore si esprimono attraverso equazioni, Schivardi conia l'espressione Equazione Uno per riferirla all'insieme di vibrazioni sonore composte dal connubio tra voci narranti e suoni puri.
Schivardi ha immaginato l'installazione come strumento di reificazione di un “miracolo”, privo di connotazioni religiose ma riportato alla dimensione di evento straordinario ma non impossibile. Il completo affidamento e la totale apertura da parte di persone sconosciute e il tentativo di trasformare la drammaticità della vita reale in un'esperienza individuale toccante ma non patetica, caldamente intima ma anche algidamente parascientifica rappresentano elementi di un miracolo che si concretizza nel rendere l'arte un laboratorio sociale, uno strumento di interazione.
A sottolineare la potenza espressiva della dimensione intima, la possibilità che una comunicazione forte, quasi da leggenda, possa anche partire da una pratica fra le più personali che si possono immaginare, Schivardi ha realizzato un'opera grandiosa intitolata Ad immagine e somiglianza, un’unica striscia di carta acetata lunga 12 metri in cui ha raccolto e immortalato con disegni e ricami le immagini fissate nel corso dell'esperienza di interazione con le sei persone coinvolte nel progetto e le suggestioni derivanti dai loro racconti. Una sorta di Arazzo di Bayeux che non racconta però guerre e conquiste bensì i sommovimenti delicati dell'anima. Chiude la mostra un’installazione di sei piccoli ovali, tipici della produzione dell’artista, ognuno contenente un disegno a ricamo su carta ispirato a ciascuna delle storie narrate.
Suoni, testi scritti, parlati o recitati, interlocuzione e interrelazione con singoli o gruppi di individui, performances interpretate o dirette, disegno, ricamo, video e fotografia. E' questo lo strumentario che Alice Schivardi adotta per realizzare i suoi lavori sempre caratterizzati dalla consapevolezza che accarezzare l'intimità, propria e altrui, può rivelarsi strumento dolce ma efficace, profondissimo per interrogare, interpretare, decodificare la realtà alla ricerca di segnali, testimonianze e messaggi di forte impatto etico, politico e sociale.
L’installazione sonora è stata realizzata con la collaborazione del Maestro Giacomo Del Colle Lauri Volpi.
Un particolare ringraziamento va alle voci narranti Marco Cucco, Giacomo Del Colle Lauri Volpi, Raffaele Pezzulli, Barbara Sacchelli e Nicoletta Salvi.
Alice Schivardi
Nata ad Erba (CO) nel 1976 . Vive e lavora a Roma.
Mostre personali
2012 Equazione Uno, The Gallery Apart, Roma
Mostre collettive
2012 Quadratonomade Opere d’arte in scatola per un museo itinerante, Palazzo delle Esposizioni, Roma
10 ragazze per Freud, Palladium, Università Roma Tre, Roma
2011 Le Scosse dell’Arte, MU.SP.AC, Museo Sperimentale per L’Arte Contemporanea, l’Aquila
Dove finisce il destino?, Teatro Valle, Roma
Radiophonic creation day, Roma Radio Art Fair, Venice
On the road, Galerie Umakart, Brno (CZ)
Non tutto è in vendita, Art Off Fair, Bologna
ECC, Galleria Nazionale, Palazzo Arnone, Cosenza
2010 Till the heavens stop the rain, Palazzo comunale, San Casciano, Siena.
A better tomorrow, studio Stefania Miscetti, Roma
Ente Comunale di Consumo, CIAC museo per l’arte contemporanea, Genazzano
Mobilnale2, TINA B contemporary art festival, Praga
The Vagabond can’t draw, Spazi Aperti , Accademia di Romania, Roma
mBsr@downtown-Andata e ritorno, British Accademy in Rome e ESC atelier, Roma
Femmine folli, hyunnart studio, Roma. Curata da Mario de Candia e Patrizia Ferri
Lo Spazio Bianco, 26cc spazio per l’arte contemporanea, Roma
2009 Take the space, palazzo della Vicaria Museo Salerniana, Trapani
Interplay, galleria civica d’arte contemporanea, Termoli
Il Caos, incerto e necessario , isola di San Servolo, eventi collaterali alla 53^ Biennale, Venezia
F.A.B.S., the national Brukenthal Museo di Sibiu, Romania
Usine de Reve, 26cc spazio per l’arte contemporanea, Roma
2008 Simboli di ferro, Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, l’Aquila
Welcome, Remembering, American Academy in Rome , Roma
Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Poirino, Torino
Videominuto, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, (premio vincitore), Prato
Videocrazia, capitolo 1, homo sapiens+homo videns, Pisticci, Matera
Here come the rolling bones, Paradossi della visione: tra etica e tecniche, studio Matteo Boetti, Roma
2007 Sex is a pain in the ass, cinema Avorio, Roma
Su Misura, Palazzo Anffas, Brescia
Premio Osservatorio Balcani, Ass.Cult. Adl (secondo premio), Bosnia
2006 Le figure dell'Etica, Salone del Germinal, Carrara
“BE” Essere semplici, ex fabbrica ATB, Brescia
2005 Paradisi Perduti, Palazzo Bonoris, Brescia
2004 Altri, Foyer Morfè, Torino. Curata da Ketty Cacciabue
Immagine: Alice Schivardi, Ad immagine e somiglianza, 2012, ricamo, scotch, disegno e fotografia su carta, dettaglio; courtesy The Gallery Apart.
Inaugurazione 10 maggio 2012- ore 18,30
The Gallery Apart
Via di Monserrato, 40 Roma
Orari: dal martedì al sabato 16,00 - 20,00 e su appuntamento
Ingresso libero