N.O. Gallery
Milano
via Matteo Bandello, 18
02 4989892 FAX 02 43315067
WEB
Nina Lundstrom e Lola Marazuela
dal 9/4/2003 al 16/4/2003
02 4989892 FAX 02 43315067
WEB
Segnalato da

Ilaria Barbieri Marchi




 
calendario eventi  :: 




9/4/2003

Nina Lundstrom e Lola Marazuela

N.O. Gallery, Milano

Due opere che il pubblico deve attraversare. E' difficile immaginare la nostra vita senza le storie degli altri...


comunicato stampa

N.O. in collaborazione con la galleria

NO DESIGN NO PARTY?

Due opere che il pubblico deve attraversare di
NINA LUNDSTRöM e LOLA MARAZUELA

'E' difficile immaginare la nostra vita senza le storie degli altri...
Le storie modellano l'esperienza e l'esperienza dà forma alle storie...'.(T. Allione da Donne di saggezza, 1985)

'Di che design ha bisogno questo tempo?'.(A. Cibic, 2003)

'Che ora è? L'ora come luogo a procedere, non delle lancette, ma del tempo di decidere'.(A. Mendini, 1982)

'Il calcolo estetico è sempre immerso nella logica sociale' ?
'I designers, che non tengono conto di questo processo (...), si adoperano per popolarizzare forme x{2018}funzionali', razionali, audaci, e poi si stupiscono perché queste non seducono spontaneamente il grande pubblico.
....i begli oggetti moderni sono sottilmente creati ... per non essere compresi dalla maggioranza, o almeno non immediatamente; la loro funzione sociale è anzitutto di essere segni di distinzione, oggetti che distingueranno coloro che sanno distinguerli. Gli altri non li vedranno neanche.' ? (J. Baudrillard, 1972)

'Cosa fai stasera dopo il party multimediale?'. (F.Raggi, 2003)

PROVA DI SIMULAZIONE DI DELIRIO CINEMATOGRAFICO
Nella cucina (prima stanza) c'è una TV accesa con un'immagine 'still' del film 'Marnie' di A. Hitchcock. C'è un primo piano artificiosamente rosso di Tippi Hedren col viso sconvolto (delirio cinematografico) che guarda verso la quarta e ultima sala. E' una stanza illuminata con luce rossa (sottomarino, laboratorio fotografico, bordello, teatro). Nel centro, sopra un tavolo di legno dipinto di bianco, ho costruito diverse torri di cristallo (bicchieri, bottiglie, vasi da fiori...) che tentano di raggiungere il soffitto, in equilibrio progressivamente più precario (immagine 'still'): è molto probabile che durante i giorni della mostra cada qualche torre, lasciando intorno dei pezzi taglienti.

Queste costruzioni sono lo specchio della paura di Marnie (suspense, fermata in 'still', visione del 'Reale') ma anche una torre di Babele che cresce insanguinata, un sismografo, un disegno nell'aria, un circo cinese, un sistema circolatorio criogenizzato, un sistema nervoso, un fuoco d'artificio, una zona rossa, uno esercizio di scultura, un progetto di rovina, una celebrazione dello spazio, tempo surgelato, l'interno del Titanic, un'attesa musicale, la cristallizzazione d'una ansietà, un monumento a 'l'amour fou', un miraggio, un 'Phenomenon of ecstasy', gravità invisibile, una ferita, un vivaio di vetri, un minerale, un mio ritratto, un teatro dell'isteria, una stalattite, un lieve tremore, un paesaggio entropico, Mono Lake, uno scenario di H. Bosch, un sogno di febbre, una visione ubriaca, una radiografia dello spazio, un'architettura ingravida, un ponteggio, un 'cadavere squisito', una sfida alla gola di una prima donna, un pensiero per Marnie, una cascata, situazione di emergenza, hardcore, Mare Rosso, vetri spezzati, fine di festa.
Lola Marazuela
__________

SCHERBEN BRINGEN GLÃœCK (I cocci portano fortuna)
Sento più che ascoltare come respiro, vado fuori nella cucina, accendo i fornelli e sto lì aspettando che l'acqua bolla.
Resto, guardandola, prima non c'è nulla, una superficie intatta, poi le prime bolle.
Pulisco un po', un paio di pentole, bicchieri e piatti, finisce che sto con un piatto nella mia mano, guardando assente il cortile vuoto.
Inconsciamente peso il piatto nella mia mano, lo giro lentamente, attorno, lasciando scivolare le dita sulla liscia superficie di porcellana e sento uno stimolo a girare intorno, prendere la corsa e con tutta la forza lasciare che si rompa contro il muro. Con piacere sto lì e osservo mentre si frantuma, si frantuma così lentamente, come un sogno, cade giù sul pavimento. E così ne prendo un altro, stendo il mio braccio, faccio ruotare il mio intero corpo e lascio volare via anche questo. Sto lì, con le braccia incrociate, pensando, guardando quello che rotola e cade giù. Ancora uno, senza pensare, lo stesso movimento, ma con più attenzione, più profonda concentrazione, lasciando che la mia intera vita segua, liberandomi con un crash liberatorio, e una grossa risata scoppi fuori, voli via, espandendosi attraverso la cucina. Insieme coi migliaia di frammenti, tutto questo viene giù, riflettendo ogni parte di me, me stessa. Giace lì, sul pavimento, e io ci cammino su e lascio la cucina, lascio che l'acqua evapori, semplicemente lascio, con una risata che ronza nel mio stomaco.
Nina Lundström

Inaugurazione giovedì 10 aprile 2003 dalle 18.30 alle 22.30

Con la collaborazione delle Vetrerie delle Venezie,
Si ringraziano Agnes Kohlmeyer per Nina Lundström
e Davide Stroppa per Lola Marazuela

La mostra rimarrà aperta al pubblico da giovedì 10 aprile a mercoledì 16 aprile 2003 dalle 10.00 alle 20.00

Per informazioni contattare
Ufficio Stampa N.O.
Ilaria Barbieri Marchi
tel. 02 49 89 892
fax 02 433 15 067

N.O.
Via Matteo Bandello, 14
20123 Milano Italy
+39 024989892 fax +39 0243315067

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