Oggi Di Feo attinge materiali per le sue opere dai reportage della stampa quotidiana e periodica o della TV, che raccontano a getto continuo violenze e soprusi, emarginazione e sfruttamento, guerriglie urbane e sommosse indipendentiste, lotte per la sopravvivenza e battaglie per i diritti civili.
Personale di Maurizio Di Feo
Sabato 12 aprile 2003 alle ore 18,30 si inaugura presso Kunsthalle di Noci (BA),
Chi c'è sotto il passamontagna?, una mostra di opere recenti di Maurizio Di Feo,
curata da Lia De Venere.
Così scrive di lui la curatrice: "La dimensione intimista, a tratti quasi
diaristica dei precedenti lavori di Maurizio Di Feo, in cui l'artista indagava
quasi unicamente sul proprio disagio di stare al mondo, ha lasciato il passo a
nuove indifferibili urgenze [...]
Oggi Di Feo attinge materiali per le sue opere dai reportage della stampa
quotidiana e periodica o della TV, che raccontano a getto continuo violenze e
soprusi, emarginazione e sfruttamento, guerriglie urbane e sommosse
indipendentiste, lotte per la sopravvivenza e battaglie per i diritti civili. Ne
isola alcuni particolari, li ingrandisce sino a renderli quasi illeggibili e poi
interviene con il colore a coprire i volti, ad enfatizzare i gesti per mezzo di
protesi fuori scala (ali e zampe di uccelli, rapaci, immaginiamo), a rendere
irriconoscibili i luoghi [...]
Scontri tra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord, attentati di
indipendentisti baschi, assalti ai covi di terroristi tedeschi della RAF,
cariche delle forze dell'ordine contro i centri sociali, i disordini per il G8
del 2001 a Genova e persino le lotte studentesche del '68, tanto lontane nel
tempo quanto sfumate ormai persino nel ricordo dei protagonisti: ciò che vediamo
oggi nei lavori di Di Feo fa tornare alla mente alcune opere di Andy Warhol, non
certo le scatole di Brillo o gli ammiccanti ritratti della divina Marilyn, ma i
cicli degli incidenti, dei suicidi, delle sedie elettriche, dei tredici uomini
più ricercati d'America, icone sinistramente eloquenti - nella loro emblematica
inespressività , potenziata dall'uso del monocromo - dell'America di ieri e di
oggi [...]
Quella che Di Feo ci presenta è una visione del mondo assolutamente
pessimistica, probabilmente già una sorta di resa incondizionata di fronte alla
fondata consapevolezza che il mondo non può cambiare e che malauguratamente non
può essere l'uomo a cambiarlo. Perché? Deve esserselo chiesto più volte e non
deve aver trovato che una sola risposta, quell'homo homini lupus evocato da
Plauto nell'Asinaria e ripreso da Bacone e Hobbes, che sembra essere all'origine
di ogni forma di sopraffazione umana. Di Feo sembra concordare con Erich Fromm
nel pensare che l'amore, la giustizia, la libertà potranno vincere solo quando
saranno soddisfatti i bisogni fondamentali dell'uomo, quando gli sarà consentito
di esprimere a pieno la propria individualità , di dar libera espressione alla
propria creatività , di appagare la propria esigenza di trascendenza, di poter
allacciare relazioni spontanee e di esercitare finalmente la fraternitÃ
universale [...]
Così il suo autoritratto - in parte celato da maschere, occhiali e copricapi -
torna oggi con un significato diverso, proponendosi come incisiva metafora
epocale del male di vivere, come ritratto collettivo di una generazione che non
riesce ad accettare lo stato delle cose, che vorrebbe cambiarlo, ma che al tempo
stesso non ha i mezzi per farlo. Sotto quel passamontagna sappiamo che c'è
Maurizio Di Feo, ma in effetti potrebbe esserci ciascuno di noi. Lo ha detto con
altre parole anche il subcomandante Marcos. E, forse, c'è da credergli".
In mostra figurano lavori recenti realizzati con collage fotografici, acrilici,
smalti su lastre di alluminio trattate con sostanze chimiche.
Maurizio Di Feo è nato nel 1977 a Gioia del Colle (BA), dove vive e lavora.
Ha conseguito il diploma di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Al
suo attivo ha già la partecipazione a diverse collettive; nel 2002 è stato
segnalato dalla rivista "Arte" tra i più promettenti studenti delle Accademie di
Belle Arti italiane.
Inaugurazione sabato 12 aprile 2003 dalle ore 18,30
Sarà presente l'artista.
Orario: feriali 18-20 o su appuntamento
A cura di: Lia De Venere
KunstHalle
Associazione culturale Arti Visive onlus
Via Sant'Agostino 63 b 70015 Noci (BA)
tel. 080 4055504