Fondazione Piaggio
Pontedera (PI)
viale Rinaldo Piaggio, 7
0587 27171
WEB
Gianni Pettena
dal 11/4/2003 al 24/5/2003
0587 27171
WEB
Segnalato da

Gianni Pettena



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Gianni Pettena



 
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11/4/2003

Gianni Pettena

Fondazione Piaggio, Pontedera (PI)

Archipensieri. La mostra presenta il lavoro di Gianni Pettena artista, architetto e designer, attraverso video, documenti d'archivio, fotografie e disegni delle sue performances, installazioni, e oggetti di design dalle prime realizzazioni degli anni Sessanta ad oggi.


comunicato stampa

Archipensieri

La Fondazione Piaggio propone la prima antologica in Italia dell'opera di Gianni Pettena.
La mostra presenta il lavoro di Gianni Pettena artista, architetto e designer, attraverso video, documenti d'archivio, fotografie e disegni delle sue performances, installazioni, e oggetti di design dalle prime realizzazioni degli anni Sessanta ad oggi.

L'esposizione è una versione ampliata della mostra realizzata al FRAC di Orléans dal 4 febbraio al 26 aprile 2002.

Laureato in architettura all'Università di Firenze, Gianni Pettena (nato nel 1940) è stato, alla fine degli anni '60, uno dei primi e più importanti rappresentanti della 'architettura radicale', movimento europeo nato in Italia che riunì un gran numero di personalità di rilievo (da Ettore.Sottsass a Alessandro Mendini, da Superstudio a Archizoom Associati), e che si proponeva di operare 'una riforma radicale di tutta la disciplina architettonica'. Pettena sarà in seguito anche uno dei fondatori della 'Global Tools', contro-scuola di architettura e design (Milano 1974-1976), che riunisce gli stessi protagonisti del movimento radicale.

Artista che ricorre al linguaggio architettonico e architetto che si appropria delle logiche artistiche, Gianni Pettena continua a operare nell'uno e nell'altro campo, rifiutando i confini tra le discipline, e definendosi invece un 'anarchitetto' (Gianni Pettena., L'anarchitetto, 1973)
Il suo lavoro sperimentale degli anni '70 si colloca tra l'arte concettuale e la land art, con una metodologia in cui i concetti si confrontano sempre con una fisicizzazione e vengono ricondotti alla scala del corpo o del contesto, sia esso naturale o urbano.

All'inizio degli anni '70 Pettena si reca negli Stati Uniti dove realizza le sue performances più radicali. Lì incontra Robert Smithson, protagonista della land art e espone alla galleria John Weber un filmato sulla sua lettura stratigrafica, tra materia e architettura, del paesaggio, del deserto.

Il lavoro di Pettena esplora le relazioni tra la natura e l'architettura, e la maggior parte degli interventi di quegli anni mirano a rinaturalizzare un'architettura 'devitalizzata'. Così, nel 1971, a Minneapolis, in una gelida notte d'inverno, Pettena versò dell'acqua su una vecchia scuola che si ricoprì interamente di un mantello translucido di ghiaccio così da rendere visibile la dimensione naturale, fisica, dell'architettura. L'architettura era stata riportata al suo status originario di materia, ma, nello stesso tempo, la sua immagine perdeva la sua consistenza. La Clay House, un'opera dello stesso anno a Salt Lake City, venne realizzata ricoprendo completamente, a mano, di argilla umida, una tipica casa borghese dei suburbi americani. Pettena voleva così sottolineare il 'lavoro' della materia, attraverso il disseccarsi dell'argilla che trasformava l'architettura in crosta geologica, terreno per gli insetti, paesaggio irreale, 'all over' espressionista.
Questi interventi radicali esplorano la linea di demarcazione tra la fisicità della materia e l'architettura. Per Pettena la natura è una 'costruzione', un''architettura inconscia', mentre l'architettura deve ritrovare un modo per 'rinaturalizzarsi' per poter raggiungere un'altra dimensione percettiva e temporale.

Nel 1971, a Graz, Gianni Pettena ottiene il primo premio al concorso Trigon proponendo alcuni lavori visionari, come le Grass Architectures e Inprisonment, che fanno ora parte della collezione del Fondo Regionale per l'Arte Contemporanea (FRAC) di Orléans. In Inprisonment le acrobazie di un gruppo di aerei nel cielo disegnano una trama di nuvole: il motivo della griglia, ereditato dal modernismo e dal suo desiderio di geometria, viene così 'naturalizzata' attraverso la dimensione del caso e della libertà gestuale del tracciato degli aerei.

Pettena vanta al suo attivo numerose mostre personali (John Weber Gallery, New York 1972; Minneapolis Institute of Arts 1971; Galleria Speciale, Bari, 1984, 1985, Frac Centre, Orléans 2002) e collettive (Triennale di Milano, 1973; Biennale di Venezia, 1978 e 1980; Groningen Museum, 1990). Storico dell'architettura contemporanea e critico, è autore di monografie (Richard Meier, Hans Hollein, Superstudio, Ettore Sottsass sr.) e ha organizzato esposizioni di alcuni tra i più importanti architetti contemporanei (R.Venturi, R.Meier, Superstudio, H.Hollein, Ettore Sottsass sr.) Nel 1996 è stato coordinatore delle mostre per la Biennale d'architettura di Venezia diretta da Hans Hollein, in cui ha curato la mostra ' Radicals, Architecture e Design 1960-1975'.
Come architetto, Gianni Pettena ha lavorato per istituzioni pubbliche, per il restauro e recupero di edifici storici, e per privati. Ha insegnato e tenuto conferenze e seminari in numerose Università e scuole di architettura e di design negli Stati Uniti, in Inghilterra e Scozia, in Germania, in Svizzera, Spagna e Austria.

Ha svolto corsi alla Domus Academy di Milano e insegnato progettazione alla California State University, sede di Firenze. È attualmente professore di Storia dell'Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze.

Inaugurazione mostra: 12 aprile, ore 12,00

Catalogo: Silvana Editoriale

Orario: dal mercoledì al sabato dalle 10,00 alle 18,00

Ingresso: gratuito

Informazioni in mostra: tel. 0587 27171

Ufficio Stampa
Pontedera, Maria Chiara Favilla, Fondazione Piaggio, tel. 0587 271729 Fax 0587 290057
Firenze, Susanna Holm, Cooperativa Servizi Culturali Sigma, tel. 055 2340742 fax 055 244145

Luogo: Museo Piaggio "Giovanni Alberto Agnelli", viale Rinaldo Piaggio, 7 - 56025 Pontedera (Pi)

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