L'VIII edizione coinvoge 14 citta' in 10 giorni di eventi, 140 appuntamenti, 10 mostre, 200 realta' coinvolte, 120 ospiti protagonisti.
200 istituzioni, 140 appuntamenti, 120 protagonisti,
14 città, 14 mostre e 3 diocesi
Un Festival sulle paure per portare la speranza affidabile
Vicenza (3 maggio) – Ben 14 città coinvolte, 10 giorni di eventi, 140 appuntamenti, 10 mostre, 200 realtà coinvolte, 120 ospiti protagonisti dei quali 20 dall’estero; 3 diocesi «interessate». Sono questi i numeri record dell’VIII edizione del Festival Biblico, in programma a Vicenza, Verona e altri 12 centri della diocesi berica dal 18 al 27 maggio. La rassegna è stata presentata questa mattina a Vicenza a Palazzo Trissino.
Quanto mai attuale il tema della manifestazione, promossa dalla diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo: «Perché avete paura?» (Mc 4,40). La speranza dalle Scritture.
«E’ importante, in un momento di crisi come questo, che ci si fermi a pensare e riflettere. È il pensiero, la riflessione, il primo grande risultato di questo Festival che sono orgoglioso di ospitare nella nostra città»: così ha esordito il sindaco di Vicenza Achille Variati.
Presenti all’incontro con i giornalisti e gli sponsor (tra i quali Banca popolare di Verona, rappresentata dal dott. Franco Menini, e Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, con il vicepresidente Silvano Spiller) anche il superiore provinciale della Società San Paolo don Vincenzo Marras, i due presidenti del Festival – mons. Roberto Tommasi e don Ampelio Crema – e il vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol.
«La Bibbia è capace di aprire l’intelligenza e riscaldare il cuore delle persone, come è successo con i discepoli di Emmaus ritratti nell’immagine del Festival» ha annotato mons. Pizziol. «Mi auguro che con questa manifestazione chi cerca Dio non abbia paura di trovarlo».
Quest’anno il carattere internazionale del Festival viene sottolineato da numerose e autorevoli presenze straniere: Zygmunt Bauman, il noto sociologo di Leeds (Gran Bretagna), teorico della «società liquida»; il poeta bosniaco Abdulah Sidran, più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura; il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong; Mordechay Lewy, ambasciatore dello Stato di Israele presso la Santa Sede; Dan Bahat, archeologo israeliano di fama mondiale; suor Helen Prejean, suora americana, impegnata contro la pena di morte (ispirò il film Dead Man Walking, vincitore di 4 premi Oscar); il biblista belga Frédéric Manns e altri docenti dello Studium Biblicum Franciscanum e rappresentanti dell’Ecole biblique di Gerusalemme.
La serata inaugurale si terrà giovedì 24 maggio alle ore 21: nella Cattedrale di Vicenza il priore della Comunità di Bose fratel Enzo Bianchi dialogherà con Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della sera, su «La speranza dalle Scritture: magistero di Parola e di testimonianza di Carlo Maria Martini», in una serata dedicata all’arcivescovo emerito di Milano, grande «amante» e diffusore della Sacra Scrittura.
Al Festival, che da quest’anno gode anche del patrocinio del Ministero dei Beni Culturali oltreché di quello del Comune di Vicenza, della Regione Veneto e del Pontificio consiglio per la cultura, arriverà anche il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che domenica 27 maggio alle ore 15 parlerà con Antonio Sciortino, direttore di Famiglia cristiana su «Ero straniero e mi avete ospitato. Le paure e le speranze dei nuovi italiani». Entrambi i dialoghi saranno trasmessi in diretta da Telechiara e Telepace.
Molto qualificato il «parterre» degli studiosi di Sacra Scrittura, ai quali spetterà il compito di indagare la Bibbia alla ricerca delle speranze capaci di superare le paure umane: Ugo Vanni, Bruna Costacurta, Ermes Ronchi, Luca Mazzinghi, MichaelDavid Semeraro, William Jourdan, Ugo Vanni, Lidia Maggi, Antonella Anghinoni, Rosanna Virgili e altri.
Nutrita anche la pattuglia di filosofi (sia «credenti» che «laici») e teologi, tra i quali Umberto Curi, Giacomo Canobbio, Duccio Demetrio, Gilberto Corbellini, Massimo Fini, Wanda Tommasi, Dario Vivian, Angelo Casati, Silvano Petrosino, Adriano Fabris, Francesco Brancato, Elizabeth Green, Ugo Sartorio.
Folto pure l’apporto di testimoni, giornalisti e osservatori, incaricati di scorgere nei meandri del nostro tempo indicatori di una speranza più forte: si alterneranno, fra gli altri, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, Ilvo Diamanti, sociologo dell’università «Carlo Bo» di Urbino, Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti sociali, Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire, Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, Vittorio Filippi, sociologo dell’università di Venezia, Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, Gerolamo Fazzini, direttore di Mondo e Missione, Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, Eugenia Bonetti, religiosa impegnata contro la tratta delle donne. Sarà quest’ultima, divenuta celebre anche per aver partecipato all’incontro Se non ora, quando? delle donne italiane, ad animare – insieme alla giornalista Marina Corradi – il dibattito Donne e fede, fra paura e speranza promosso dal quotidiano Avvenire venerdì 25 maggio (ore 18, Spazio Incontri, piazza Biade).
Novità assoluta del Festival 2012 sarà il focus sulle terre bibliche Linfa dell’ulivo (www.linfadellulivo.it), organizzato dall’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza, che (dal 24 al 26 maggio) riunirà - sempre nel capoluogo berico - esperti, studiosi, storici, archeologi dei territori interessati dalla Bibbia (dalla Turchia fino all’Iraq) per analizzare le scoperte più significative, i ritrovamenti, le indagini storiche e storiografiche riguardanti la Scrittura, le sue terre e la sua storia.
Fedele alla sua vocazione di presentare la Bibbia secondo una pluralità di linguaggi, il Festival offrirà una serie di eventi musicali e artistici, fra i quali il concerto di Roberto Vecchioni, che sabato 26 maggio porterà in piazza dei Signori il suo tour I colori del buio; Luca Bassanese, già protagonista lo scorso anno di un appassionante duetto con Eugenio Finardi; i vicentini The Sun, che il 19 maggio ad Arzignano presenteranno in anteprima assoluta alcuni brani del loro nuovo album; Ars Cantus, ensamble vocale e strumentale con sede a Varese, formata da oltre 200 elementi, in gran parte giovani.
Infine, sono diverse le esposizioni previste al Festival, ben 14: è già aperta (fino al 10 giugno) la mostra per l’infanzia «La paura e la speranza. I colori delle emozioni», in collaborazione con la Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede (Vi), con 95 opere origini di illustratori da diverse parti del mondo.
Gli ambiti di approfondimento del Festival saranno 4: biblico-teologico («La Speranza dalla Parola»), socio-culturale («La Speranza dall’Uomo»), storico-archeologico («La Speranza dalle Terre»), artistico-musicale («La Speranza dalla bellezza»).
I centri della diocesi vicentina interessati dal Festival diventano quest’anno 12: Bassano del Grappa-Nove, Valdagno-Brogliano, Arzignano-Chiampo, Lonigo, Montecchio Maggiore, Dueville, Marola, Schio, Piazzola sul Brenta. A questi si aggiunge Verona, dove si terranno 10 eventi.
Sul sito internet www.festivalbiblico.it si trova il programma del Festival e notizie aggiornate.
Immagine: I discepoli di Emmaus, bassorilievo di Santo Domingo (Burgos, Spagna)
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