Tavole, disegni e proiezioni dei cortometraggi di Gianni Pacinotti. Presentazione in prima nazionale del film I Quattrocento Pinocchi. A seguire incontro con l'autore a cura di Goffredo Fofi e Sergio Staino.
TEATRO STUDIO DI SCANDICCI
Stagione 2002-2003
AI CONFINI DELLA REALTA'
martedi 15 aprile 2003
ore 18.30
BACI DALLA PROVINCIA
Una mostra di GiPi (Gianni Pacinotti)
Tavole, disegni e proiezioni dei cortometraggi dell'artista nel foyer del
Teatro Studio.
La mostra sarà visitabile fino a giovedi 17 aprile (dalle 15.00 alle 19.00)
ore 21.00
I QUATTROCENTI PINOCCHI
Un film di GiPi (Gianni Pacinotti)
presentazione in prima nazionale
soggetto, sceneggiatura e regia di Gianni Pacinotti
Prodotto da Teatro Studio/Co-prodotto da Guelfo Guelfi
con Gabriele Spinelli, Tommaso Novi, Lucia Mattioli, Eldo Spinelli, Simone
Bianchi, Ranieri Iacobucci
musiche di Tommaso Novi con la collaborazione di Lorenzo Bartolini e Fabio
Ammannati
A seguire incontro con l'autore a cura di Goffredo Fofi e Sergio Staino
"Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre,
Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il
più ricco di loro chiedeva l'elemosina." Questa frase fa dire Collodi a
Geppetto, durante la scelta del nome del burattino. E questa frase ispira e
apre la vicenda de "I quattrocento Pinocchi." E' esistita, esiste ancora,
da qualche parte, una famiglia originaria di Pinocchi. Mai raccontata o
vista. Ispiratrice del nome del Pinocchio famoso. Questa famiglia, il cui
componente più ricco ha vissuto di elemosina, la troviamo nel nostro film
intenta a lavorare in un capannone scalcinato, al servizio di un padrone
senza scrupoli. Padre, madre e due figliuoli trascorrono le loro giornate
lavorando in una condizione simile alla schiavitù. Sono persone, ma hanno un
naso lungo e questo naso è la loro vergogna, è il motivo per il quale non
sono mai usciti "nel mondo", per cui sono sempre, da sempre, rimasti chiusi,
a lavorare. In cambio di un tetto, un nascondiglio. Per tutta la vita hanno
lavorato. Mentre il Pinocchio famoso lasciava la casa di Geppetto e si
abbandonava al suo destino di avventure, loro erano qui. neppure sfiorati
dal vento dell'occasione, della fuga. I nostri Pinocchi non sono mai usciti
alla luce del sole. Hanno paura del mondo, i loro nasi sproporzionati sono
un marchio che li identifica come "mostri" nel mondo degli uomini. Per il
Padrone hanno prodotto manufatti a basso costo in ogni occasione: gadget per
gli eventi sportivi, crocifissi per le feste religiose e piccoli burattini
di Pinocchio, infine, da vendere in occasione del successo cinematografico
del loro "cugino ricco". La vicenda del film si svolge nell'arco di una
notte. L'ultima notte per i nostri Pinocchi. Questa notte vedrà una corsa
contro il tempo per fabbricare "400 Pinocchi". 400 gadget da vendere
all'uscita delle sale cinematografiche "...che questo è l'anno buono..",
ospiterà la violenza ottusa del Padrone e del suo sgherro "Il Caporale" e
mostrerà la lotta finale dei nostri Pinocchi verso un finale liberatorio. Il
film viene girato con materiali a basso costo, con attori non professionisti
e ragazzini presi dalla strada dei quartieri più poveri della provincia
pisana.
Gianni Pacinotti
TEATRO STUDIO via Donizetti 58 - Scandicci (Fi) tel.055757348