Francesco Galli
Francesco Biganzoli
Sandro Vannini
Daniele Vita
Novella Bonfanti
Alberto Mauro Fabi
Sergio Coppi
7 fotografi al giardino della Serpara. Gli autori rileggono il legame arte/natura interpretandone ognuno particolari differenti ed esaltandone i colori diversi.
Arci Viterbo e Associazione Culturale la Serpara presentano la mostra collettiva Impressioni. Sette fotografi al giardino La Serpara che inaugurerà il 23 Maggio presso il Biancovolta Spazio Arci, in via delle Piagge, 23 a Viterbo. Partecipano alla mostra Francesco Galli, Francesco Biganzoli, Sandro Vannini, Daniele Vita, Novella Bonfanti, Alberto Mauro Fabi e Sergio Coppi. Nel giardino La Serpara arte e botanica si legano inscindibilmente scambiandosi i ruoli e cedendosi il passo nell’itinerario che si percorre attraversando la valle. Il ferro e il fuoco segnano il percorso del visitatore, creature misteriose e visioni stranianti amplificano la sensazione arcaica di meraviglia verso ciò che la valle ci nasconde e ci svela. Ciò che emerge nella mostra è il fattore del tempo. Il giardino vive una vita biologica solo apparentemente statica. Il giardino vive di attimi che contribuiscono ognuno a cambiarne i connotati estetici, a rendere progressivamente la natura più rigogliosa e i colori più vividi e viceversa. Ciò che i fotografi immortalano è l’impossibilità di ottenere uno sguardo univoco su La Serpara.
Il tempo sfugge e deposita strati di esistenza sulle sculture. Le sculture, come strane piante chiamate ad abitare la valle, si integrano nella natura diventandone protettrici, rigenerandosi continuamente attraverso il fuoco. I fotografi rileggono il legame tra arte e natura presente a La Serpara interpretandone ognuno particolari differenti, esaltandone colori e sentimenti sempre diversi, che rispecchiano il proprio approccio al giardino. La fotografia diventa mezzo di conoscenza del luogo e di reinterpretazione visiva, è atto intimo e privato con il quale il fotografo si “immerge” nella valle sino a discendere al fiume, vero e proprio luogo delle origini, sul quale convergono molte e differenti fotografie. Ma il giardino è anche laboratorio d’arte e di socialità. Il tempo allora matura relazioni e le trasforma in segni d’arte nel giardino, vero e proprio diario di vita segnato nella terra da Paul Wiedmer. Il giardino come work in progress, luogo indefinito e indefinibile, ecosistema di creatività e di relazione con la natura, questo è l’oggetto delle sette “letture” fotografiche comprese nella mostra.
Inaugurazione 23 maggio ore 18
Biancovolta
Via delle Piagge, 23 - Viterbo
Apertura dal 23 maggio al 3 giugno orari 16:30/19:30
Ingresso libero