Conservatorio Ottorino Respighi
Elisa Abela
Getulio Alviani
Andy
Stefano Arienti
Franco Berdini
Canecapovolto
Leonardo Carrano
Silvio Costabile
Gianni Dessi'
Marco Fedele Di Catrano
Sidival Fila
Shay Frisch Peri
Alfonzo Maria Isonzo
Felice Levini
Giuliano Lombardo
Lomofield
Cristiano Luciani
Ernesto Magro
Ezia Mitolo
Daniela Monaci
Ilaria Occhigrossi
Simone Pappalardo
Franz Rosati
Dario Sanfilippo
Gaia Scaramella
Piera Scognamiglio
Donata Maria Tchou
Maria Veltcheva
Andrea Valle
Grazia Varisco
Maria Angeles Vila Tortosa
Carlo Caloro
Dario Sanfilippo
Alberto Timossi
Simone Pappalardo
Donatella Giordano
Simone Martinelli
Donatella Pinocci
Paolo Rotili
Terza edizione. Scrittura, interazione, improvvisazione. 10 giorni di concerti, workshop, eventi ed installazioni. Una parte della collezione Quadratonomade e' esposta presso la sede staccata del Conservatorio, in concomitanza con la mostra di installazioni di SoundArt curata da Simone Pappalardo.
Creare con i suoni lo si può fare in tanti modi.
Si può scrivere il più precisamente possibile o lasciare all’interprete ampi spazi di manovra, si può inventare o
elaborare idee altrui, si può utilizzare una matita o un computer, si può pensare la musica per un esecutore o
costruire una scultura sonora.
Creare con i suoni lo si può fare in tanti modi e ognuno nasconde un modo di essere.
Si compone per trasmettere emozioni o per costruire un oggetto perfetto, per superare i propri fantasmi o per
rendere possibile un ascolto, per rappresentare una visione del mondo o per adempiere a un rito collettivo.
Ci sono tanti modi di creare con i suoni.
Ma non è stato sempre così.
Nelle comunità definite da confini culturali e sociali, da gerarchie di censo e di potere, la musica ha avuto modi
univoci, serviva a scopi precisi. Oggi con la globalizzazione le funzioni della musica nella società post-industriale
sono diversissime, provengono da origini lontane e convivono affiancate.
Allora, nei cento anni dalla nascita, diviene quasi inevitabile omaggiare John Cage.
Questa figura, capace di accogliere nel suo pensiero e azione musicali tutte le possibili evenienze del suono, capace
di rifondare la nozione stessa di ascolto, lo spazio e la tipologia della performance, è forse il musicista che più ha
posto e fatto emergere a consapevolezza le attuali contraddittorie dinamiche del creare.
E nell’ omaggio alla sua musica e al suo pensiero del Silenzio e del Caso, diviene possibile, paradossalmente,
l’omaggio all’altro da sè che il Silenzio accoglie.
Allora ecco convivere nel festival l’improvvisazione a fianco alle lucide architetture di Donatoni e di quanti fanno
della scrittura il modo della loro espressione. Convivere il neoclassicismo di Petrassi con le meta-partiture di
Guaccero, il teatro di Stravinskij con le istallazioni sonore, il contemporaneo con il jazz...
Convivere scrittura e improvvisazione, appunto, in una storia novecentesca plurima che è la nostra tradizione
colta.
Storia che questa volta abbiamo scelto di raccontare seguendo le possibilità degli strumenti del creare. Non quelli
ideali, poetici, ma i concreti generatori di onde sonore. Da quello con la voce, ogni concerto è anche un ritratto di e
con uno strumento, da quelli acustici a quelli delle nuove tecnologie, sino a quelle macchine da suono che sono le
installazioni, evidenziando quanto sia plurima oggi l’ interazione Uomo-Strumento.
Un festival che si estende per due settimane. Due settimane di musica del Novecento e contemporanea, di musica
acustica ed elettroacustica, da camera, teatrale, di sculture sonore. Due settimane con gli ospiti stranieri, grazie ai
contributi dei programmi Erasmus, con quelli italiani e con i musicisti del conservatorio stesso. Due settimane di
incontri, seminari, masterclass, di musica scritta, improvvisata, di nuove interazioni, in una proteiforme immagine
del tempo orizzontale di questo nostro presente.
Mostra presso la sede staccata:
A cura di Simone Pappalardo
Opere di Carlo Caloro, progetto “quadratonomade” a cura di 100% periferia (Donatella Pinocchi, Donatella Giordano, Simone Martinelli), Dario Sanfilippo, Alberto Timossi, Simone Pappalardo
Durante tutto il Festival è aperta la mostra di installazioni di SoundArt curata da Simone Pappalardo, che vede
alcuni dei protagonisti della giovane scena di un’arte che si va sempre più diffondendo e che coniuga il momento
musicale con quello visivo/scultoreo, declinandoli attraverso la ricerca e la sperimentazione scientifica.
Partendo dalle macchine sonore con intelligenza artificiale di Carlo Caloro, passando per la ricerca sul feedback e
sui sistemi non lineari di Dario Sanfilippo, la soundart si fa portatrice di una nuova idea di comporre, che usa i
suoni, ma anche lo spazio, la plasticità degli oggetti e l’interattività. In questa direzione va anche lo strumento-scultura proposto per il festival da Pappalardo - Timossi, una grande struttura risonante concepita appositamente per
gli ambienti del conservatorio di Latina, che interagisce con lo spazio in cui è inserita.
Il Festival ospita quest’anno anche una importante selezione del progetto “QuadratoNomade”, costituito di
numerose opere multimediali in piccolo formato di noti artisti del panorama nazionale e internazionale
MARTEDI’ 22 MAGGIO
Ouverture
Ore 16 – Inaugurazione del festival e vernissage della mostra di Installazioni
Ore 18 – Concerto/maratona
Ensembles e solisti del Conservatorio
Conservatorio Ottorino Respighi
via Ezio, 32 04100 Latina