L'arte, nuda - la moda, vestita? La mostra esamina il modo di rappresentare la donna nel campo dell'arte e nel campo della moda.
La mostra vuol esaminare il modo di rappresentare la donna nel campo dell’arte o nel campo della moda. Sull’argomento si potrebbe scrivere un libro, ma noi ci limitiamo ad alcune sottolineature. L’occasione nasce dalla rilettura del libro di Roland Barthes “Miti d’oggi” Ed. Einaudi- ( 1957 - Mythologies, Ed. Seuil, Paris) - con le sue definizioni su Mito, Forma, Senso e tutti gli strumenti della semiologia. Tra Arte e Moda c’è lo stesso rapporto che esiste in semiologia tra Forma e Mito.
Seguendo Barthes, il Mito non si definisce dall’oggetto del suo messaggio, ma dal modo in cui lo proferisce: una cosa presentata da una persona importante acquista qualcosa in più, è adatta ad una certa consumazione per l’uso sociale che si aggiunge alla pura materia. Il mito è un sistema semiologico secondo; il senso del mito ha un valore proprio, fa parte della storia, postula un sapere, un passato, una memoria, un ordine comparativo di fatti, di idee, di decisioni. Quando diventa Forma (cioè entrando nel campo dell’arte) il senso allontana la sua contingenza, si svuota, s’impoverisce, la storia evapora; l’immagine perde in sapere per meglio accogliere quello del concetto.
L’artista, soprattutto nella classicità, rappresenta il corpo umano nudo, senza orpelli o sovrastrutture, nella rappresentazione della donna ciò è ancora più marcato. Nella moda, una famosa stilista consiglia di non sagomare mai un abito sul corpo ma è il corpo che deve essere usato per interpretare l’abito.
La moda rappresenta una sovrastruttura con le caratteristiche del Mito; il carattere fondamentale del concetto mitico è di essere appropriato, risponde ad una funzione, deforma, ma non nasconde; è legato al tempo ed alle modificazioni del gusto dovute alla forte diffusione legata alla pubblicità che usa spesso come “medium” l’immagine della donna o singole pesonalità.
L’arte e la moda s’influenzano reciprocamente, ma è interessante saper decriptare le radici delle varie tendenze.
Giorgio Di Roberto
Studio DR Spazio Visivo
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