Galleria Wikiarte
Bologna
via San Felice, 18
051 5882723
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Quattro personali
dal 25/5/2012 al 6/6/2012
merc - sab 10.30-19, mar e dom 15-19

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Galleria Wikiarte




 
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25/5/2012

Quattro personali

Galleria Wikiarte, Bologna

4 artisti italiani, 4 approcci alla pittura diversi. Espongono Antonella Incorvaia, Rubens Fogacci, Davide Foschi, Aimee.


comunicato stampa

La pittura di Fogacci è l'effetto di una sorpresa, di un qualcosa che vive e si muove al di sotto della superficie piana del colore, di una ricomposizione che procede per progressive intensificazioni di figura. La sfida per il futuro sarà quella di consegnare tale patrimonio pittorico al servizio di una tridimensionalità e “vividezza” delle forme, che non disperda quella peculiare cifra stilistica che trae dalla schiettezza e dalla naturale scioltezza pittorica la propria forza espressiva. All'artista il compito di complicare la semplicità e rinnovarne la chiarezza, agevolando la riflessione. (Alberto Gross)

Antonella Incorvaia nasce a Catania nel 1967. Inizia da bambina a giocare con colori e fogli e non con le bambole come le sue coetanee. Grazie al suo talento naturale partecipa a diversi concorsi di pittura ottenendo buoni risultati, aggiudicandosi diversi premi. In seguito si occuperà anche di teatro in qualità di scenografa per una compagnia teatrale in Svizzera. Attualmente vive in Svizzera e lavora nel suo atelier, espone in Svizzera e in Italia.

Aimée è nata nella provincia bolognese nel 1963.Diplomata al Liceo Artistico di Bologna, passa attraverso schiaccianti vicissitudini familiari ed esistenziali. La pittura è indisciplinata, discontinua. Più rifugio e consolazione che attività. Dal 1991 inizia ad esporre disegni e carboncini, prima a Bologna poi a Lugano, per Accademia Italiana. Dal 1995 è presente a Montecarlo alla galleria Pictural tramite Beaux-arts. A ottobre 2004 mostra riservata “Intima rincorsa” a Bologna. Dal 2009 abbandona definitivamente il genere figurativo classico, la produzione artistica si fa intensa e metodica. Nel 2011 partecipa a diverse collettive al Circolo Artistico di Bologna. A febbraio 2012 è presente a BO-EXPO presso la Galleria Wikiarte e ad Arte Fiera di Genova. Nella più recente ricerca artistica da un’intima delicata imperfezione affiorano malinconiche reminiscenze del ‘900. In un soave disordine onirico appare la scoperta infantile del calore di un passato non vissuto. Indispensabile gabbia inversa, scorcio defilato, da cui osservare una realtà arrogante e sinistra..(Vladimir Cicognani)

Oltremodo anomala, inconsueta, una trama di colore esposta in sintesi estrema, priva di restrizioni, senza mediazione alcuna: è certo un tipo di pittura che si rivolge ad un fruitore pratico di straniamenti, di mescolanze, che esiga un coinvolgimento totale, sia emotivo che cerebrale e – letteralmente – metafisico. L'intero processo artistico di Davide Foschi è un'ipotesi di erosione spazio-temporale, una rottura e proseguimento di una consequenzialità logica, eversione di ogni ordine fisico e spirituale.La pittura dell’artista è fitta, segmentata, restituita attraverso possibilità di letture di gradi ulteriori, voragini aperte lungo un tessuto testuale che innalza e discende, una speciale visione dinamica “ultramobile” che vive di passato e futuro nel medesimo istante di presente fisicità teatrale narrativa.Non esistono storie nei dipinti di Foschi, ma temi, concetti universali intrisi di una spiritualità umana e divina assieme.Il colore si compie e si moltiplica in una serie di materiali propedeutica ad un allestimento teatrale: la doppia dimensione del quadro viene sconvolta da progressivi fasci di luce che producono e proiettano l’immagine all’infinito. Precise immagini mentali – tra loro complementari – lette attraverso un dettagliato esempio di costruzione e decostruzione dell'identità fisica e cromatica della figura.Ed è esattamente nel sottostrato di concrezioni e visioni “ultraterrene”, in quella connivenza tra metamorfosi allucinata ed ibridazione che si compie la simbologia alchemica dell'arte di Foschi: Alchimia è tutto quanto trasforma, conduce, traveste, introduce e depista, muta di sostanza e scinde, da uno sfondo magmatico ad uno lucido, oscuro e limpido insieme.L'indeterminatezza asimmetrica del colore diviene uno speciale tema lessicale, frase sincopata tra le cui righe possa leggersi il carattere centrale di un contesto intimo, personale tanto quanto collettivo ed universale. Ed è qui – particolarmente – che si produce e si sviluppa un autentico senso del “sacro”.Partendo dalla scomposizione e ricostruzione degli elementi primari del colore, l'artista tende a confrontarsi con un tipo di arte liquida, biomorfa, capace di modificarsi e modificare – ad ogni singolo sguardo – la percezione intera dell'immagine.Non esiste costante o variante che tenga: la forma è idea dinamica, si trasforma ancora prima nell'occhio di chi osserva che sopra la tela dove vive, è un continuato mutarsi, sciogliersi, ripetersi di un movimento non autoconclusivo, ma modulato e volumetrico, di dimensioni che definiscono una propria spazialità, perimetrandola, popolandola e – infine, come al principio – disintegrandola.Tutto quanto muove l'arte di Davide Foschi pare essere una volontà di emersione, di creazione di luce, un’ evoluzione divenuta movimento onnicomprensivo che parta dal dipinto per raggiungere l'interiorità dell'osservatore: vale a dire pittura alchemica, trasformatrice, in grado di prendere per mano il pensiero e trasportarlo oltre, avanti, entro il virtuosismo congelato della temporalità immobile. (Alberto Gross)

Critica:
Presentazione a cura del Critico Alberto Gross e dal Prof. Vittorio Riguzzi
Patrocinio
Regione Emilia Romagna

Sponsorizzata da:
www.virtualstudios.it
www.ilpensieroartistico.eu
www.aperitivoillustrato.it
www.fotodigitalservice.com
www.lavoriedilionline.it

Inaugurazione 26 maggio ore 18

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via San Felice, 18 - Bologna
merc - sab 10.30-19, mar e dom 15-19
Ingresso libero

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