Gli spazi ospitano tre mostre personali con una selezione di dipinti e sculture di Vincent Maillard, Antonio Lucarelli e Clara Brunelli.
a cura di Deborah Petroni
VINCENT MAILLARD - Non posso non ricordare il testo che Emanuele Luzzati compose per la
sua mostra di illustrazione al Premio Bancarella di Pontremoli nel 1985 dal titolo Confesso che mi
diverto e, in modo diverso, ma con lo stesso significato la frase che Flavio Costantini amava ripetermi «…
l’importante è non perdere mai il senso del gioco». Due artisti amici, come tanti
altri, dell’arte di Vincent che hanno amato il suo mondo, lo spirito di levità trasfuso nelle sculture
di terracotta. Teatrini visionari, racconti, pagine vere di “filosofia di vita”, opere, ognuna dotata di una
propria energia, evocative di semplicità nel senso pieno del significato. Un invito divertito a sorridere. Se
penso all’omino di Vincent lo immagino grande accanto a me, quasi sgomitante, a suggerire di non prendere
le cose troppo sul serio, anche nelle situazioni a volte un po’ difficili.
Mi piace ricordare, a chi legge queste righe disordinate, che l’idea della mostra è frutto di un
percorso, dell’amicizia nata con Vincent al Vicolo di Genova, dalle mostre vissute insieme a Conzano,
Apricale con i lavori teatrali di Fiorato, a Pontremoli, alla Biblioteca Berio, dai tanti laboratori tenuti
all’istituto per ciechi David Chiossone, che destavano sempre meraviglia per la capacità di saper lavorare con
il gruppo, creando un rapporto speciale con ciascun ragazzo: ognuno riusciva a plasmare opere personali,
quelle di Sonia, di Laura, di Giorgio, di Barbara e tanti altri. Voglio anche raccontare l’entusiasmo per le
opere di Maillard di un amico, per me speciale, Chicco Luzzati, che oltre a infondermi coraggio nel lavoro con
Luzzati e Costantini, manifestava spesso il desiderio che si facesse una mostra e un catalogo importanti di
Vincent. Non era infrequente che ricevessi una telefonata e incontrarci poco dopo nel mio studio per
scegliere una terracotta per persone a cui omaggiarla. Penso, e a me succede, che chi incontra le sculture di
Maillard le imprima nella propria biblioteca mentale di immagini importanti. Chi ha la fortuna di possederne
una, trae, ogni volta che la guarda, certamente uno spirito migliore. Ogni scultura rappresenta una
pagina di letteratura di un libro significativo, quello dell’esistenza. Grazie Vincent per la tua arte,
silenziosa ma fortemente preziosa. Tratto dal testo di Sergio Noberini
ANTONIO LUCARELLI - Sono nato a Pietrasanta il 19-10-1987, e ricordo di aver iniziato a disegnare con mio
nonno ogni giorno dopo la scuola elementare. Fu il mio primo maestro. Seguirono le scuole medie ed i primi
studi di storia dell’arte. E poi mi piacerebbe dire di aver continuato, approfondito studiato, frequentato
accademie o quant’altro. Ma invece no. La verità è che in seguito al breve periodo detto, interruppi
completamente la mia vocazione artistica dandomi a studi scientifici. Perché? Perché decisi che avrei fatto
un’altra vita, forse meno precaria e aleatoria, magari il medico. Ma durante quei pomeriggi passati col mio
amato nonno a disegnare, qualcosa si accese in me, e quella fiamma inconsapevolmente continuò ad
alimentare la vocazione artistica. Questo fuoco cercò spiragli nella poesia, si spinse nella scrittura di prosa,
infiltrò l’arte drammatica. Poi però alla fine incontrò di nuovo una tela. Era una sera di giugno di quattro
anni fa. La mia moto venne impattata violentemente da un incosciente e la morte fu vicina. Fu vicina la vita.
Da quel momento la spinta nuova, l’attrazione e la forza. Dovevo dipingere ancora. Ed eccomi qua. All’inizio
di un percorso spero lungo. Il mio curriculum è la vita. testo di Antonio Lucarelli
CLARA BRUNELLI - Clara Brunelli nasce a Visano (BS) ma ha vissuto gran parte della sua vita a
Calvisano (BS), da anni risiede a Garda (VR). Ex fotografa professionista , pittrice autodidatta , viaggia molto
e ama in particolar modo il deserto del Sahara, dove col marito Fabrizio si è avventurata spesso alla ricerca di
Meteoriti. Nelle sue opere, Clara colloca dei veri frammenti di Meteorite trovata da lei e dal marito in Libia
nel Novembre del 1999 in un altopiano conosciuto come Hamada al Hamra. Il peso complessivo di questa
Meteorite frantumatosi con l’impatto sul terreno è di 30.077,4gr. Analizzata all’Università di Siena e inserita
nel “ The Meteoritical Society” classificata H5/6 e chiamata HAH 296, è, una Meteorite del tipo condrite
ordinaria, età approssimativa oltre 4,5 miliardi di anni caduta sulla Terra qualche centinaio di fa. Le opere
nascono alla fine del 2010 con un tema dal titolo “ DALL’INFINITO ALLA TERRA, VIAGGIO DI UN METEORITE”
attraverso i suoi dipinti realizzati con colori ad olio ed impreziositi da frammenti di meteorite, ella ci racconta
il viaggio di questa pietra cosmica che attraversando nebulose, galassie, pianeti e costellazioni, è arrivata nel
deserto in cui l’ha trovata. In ogni suo dipinto non c’è nulla di casuale, i paesaggi, i colori e la suggestione
sono cose vissute personalmente e riportate su tela basandosi su emozioni e ricordi, ama il Sahara, ama le
Meteoriti e di conseguenza si è innamorata del luogo dal quale provengono. Approfondisce la sua
conoscenza riguardo al cosmo e lo rappresenta in base ad un suo schema personale scostandosi da quello
scientifico dando una definizione precisa al suo modo di dipingere “Cosmicismo”. “COSMICISMO” - Per “
Cosmicismo” si intende una linea pittorica e/o tendenza di pensiero dove l’elemento astronomico e
comunque cosmologico inteso come raffigurazione di curvatura delle grandi dimensioni, dello spazio tempo,
delle galassie, delle orbite dei cosmici, della presenza dei meteoriti, ecc., è predominante. In questa
espressione e descrizione della realtà fisica attraverso i colori e le linee, l’uomo è raffigurato, è presente, ma
di lui esiste solo lo spirito, l’emozione propria che lui prova a guardare il cielo stellato o a raccogliere un
meteorite, cioè un sasso messaggero di uno spazio fossile e profondo, inteso non solo come dimensione
universale ma anche come intima base di noi stessi, uomini della Terra. La vita sulla Terra è nata forse grazie
ad un meteorite e comunque ciò di cui siamo fatti e di cui le meteoriti sono composte, è ciò che l’universo,
attraverso le stelle, produce da sempre.
Inaugurazione 31 ottobre ore 18
Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte
via San Felice 18 - Bologna
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito