Kinshasa vs Akihabara. Push start. Una ricerca fotografica sulle forme che assume la pratica del videogiocare in due contesti geografici e sociali agli antipodi l'uno dall'altro.
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Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare Kinshasa vs Akihabara, prima personale del giovane artista Giovanni Fredi. L'artista propone, in un progetto allestitivo concepito per l'occasione, i risultati di una ricerca fotografica sulle forme che assume la pratica del videogiocare in due contesti geografici e sociali agli antipodi l'uno dall'altro per benessere economico, aggiornamento tecnologico e sviluppo culturale. Da un lato ci sono le baraccopoli di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo; dall'altro c'è Akihabara, il quartiere di Tokio a più alta densità tecnologica, e mecca della cultura otaku. Il gioco elettronico è penetrato in entrambi questi due luoghi estremi, ma ha assunto declinazioni molto diverse in ciascuno di essi. A Kinshasa, sorprendentemente, i giovani dei quartieri poveri giocano, in alloggi di fortuna, sotto il cielo di una tenda di gomma, su un pavimento di terra battuta, l'elettricità provvista da un generatore o rubata a un palo della luce sulla strada. Lì, vecchi monitor a tubo catodico recuperati si allineano su sostegni di fortuna e vengono collegati a una Playstation, per consentire ai ragazzi del quartiere di giocare a PES2008, un soccer game.
A Akihabara, Fredi si sofferma invece su centinaia di mani. I volti quasi non si notano, chinati come sono sullo schermo invisibile di Nintendo DS di ogni colore e design. Appartengono a persone di ogni sesso, e di ogni età. Sono insieme, ma non si vedono: in piedi per strada, sedute una di fianco all'altra su una panchina, eppure isolate, lo sguardo chino sullo schermo, le cuffie infilate nelle orecchie. Se a Kinshasa il gioco diventa un fatto sociale, un momento di incontro e di sfida, nella più evoluta Akihabara porta l'individualismo e la chiusura tipica della cultura otaku a un livello parossistico.
È questa opposizione, sorta istintivamente dalla sorpresa di Kinshasa, che eleva il progetto al di sopra del mero reportage, per farne una riflessione disincantata sulla presenza delle simulazioni nella realtà contemporanea.
Giovanni Fredi (Brescia, 1984) ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera. Kinshasa vs Akihabara è la sua prima mostra personale.
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Fabio Paris Art Gallery is delighted to present Kinshasa vs Akihabara, the first solo show by the young artist Giovanni Fredi. In an exhibition designed for the occasion, the artist presents the results of photographic research into videogaming in two geographical and social settings that are at opposite ends of the spectrum in terms of wealth, technological status and cultural progress. On one hand we have the slums of Kinshasa, capital of the Democratic Republic of Congo, and on the other Akihabara, Tokyo’s most technology-dense district and the hub of otaku culture. Electronic games feature in both settings, but in very different ways. Surprisingly, in Kinshasa, the youngsters in the slums manage to play, albeit in makeshift shelters, under a tarpaulin, on a beaten earth floor, using electricity from a generator or stolen from a lamppost on the street. Ancient cathode ray tube monitors are lined up on rough and ready supports and hooked up to a Playstation so that the local kids can play the soccer game PES2008.
In Akihabara, Fredi dwells on hands, hundreds of hands. The faces almost pass unnoticed, intent as they are on the invisible screens of Nintendo DS consoles of all shapes and colours. They belong to people of all ages, of both sexes, who share the same space but do not see each other: standing in the street, sitting side by side on a bench but completely isolated, gaze fixed on the screen, headphones in their ears. While in Kinshasa gaming is a social activity, a chance to meet and compete, in the advanced realm of Akihabara it leads to individualism, taking the isolation typical of otaku culture to extremes.
The contrast between the two settings, which arose spontaneously from the surprising scenes witnessed in Kinshasa, is what elevates the project above the level of reportage, making a disenchanted reflection on the simulations present in modern life.
Giovanni Fredi (Brescia, 1984) attended the Brera Academy of Fine Arts. Kinshasa vs Akihabara is his first solo show.
Inaugurazione 26 maggio ore 18.00
Fabio Paris Art Gallery
via Alessandro Monti 13 - Brescia
15-19 tutti i giorni escluso festivi
Ingresso libero