Hiroyuki Masuyama realizza spettacolari light boxes frutto di una sovrapposizione di centinaia di fotografie; Stefano Scheda fotografa un casolare di campagna abbandonato inserendo degli specchi nelle finestre. In concomitanza con la mostra di Joaquin Sorolla a Palazzo dei Diamanti.
a cura di Peter Weiermair
Quello che inaugura venerdì 1 giugno (fino al 23 settembre) alla MLB Maria Livia Brunelli home gallery di
Ferrara è uno spettacolare progetto espositivo ideato in concomitanza con la mostra dell’impressionista
spagnolo Joaquín Sorolla al Palazzo dei Diamanti, che si trova a pochi passi dalla casa-galleria di Maria Livia
Brunelli, ospitata in due grandi saloni rinascimentali. Una doppia personale, curata dal noto curatore
internazionale Peter Weiermair e realizzata in collaborazione con Studio La Città di Verona, che vede
coinvolti il giapponese Hiroyuki Masuyama e il bolognese Stefano Scheda sul tema dei “giardini di luce”. Un
tema affrontato dai due artisti in maniera diversa ma con incredibili, sottili analogie legate al concetto di
tempo, di memento mori, di stagionalità, di luce intesa come luminosità specchiante o insita all’interno
dell’oggetto artistico.
Hiroyuki Masuyama ha realizzato spettacolari light boxes frutto di una sovrapposizione di centinaia di
fotografie digitali, un lavoro di grande meticolosità ispirato alle stagioni della natura e al trascorrere del
tempo su di esse (ha fotografo lo stesso luogo per un’intera stagione ogni giorno per poi sovrapporre
digitalmente tutte le immagini). Come scrive Luigi Meneghelli, “se Masuyama deve documentare
l'immagine di un parco ce ne fornisce una veduta a 360 gradi, spostando la macchina da presa di un grado
al giorno (o all'ora), riuscendo a rendere presenti simultaneamente tutti i possibili punti di vista e tutte le
possibili variazioni di stagione (o dei momenti della giornata). Non si danno più spazi separati di passato,
presente e futuro, ma solo fatti diversi raccolti nel medesimo momento. La stessa memoria che per Roland
Barthes è riferita a qualcosa di trascorso ("io non credo alle foto vive") in Masuyama diventa invece forza
attiva, una dimensione temporale che non interrompe il suo divenire. Essa non è mai un dato che viene
dopo ciò che è avvenuto, ma è in gioco nel momento stesso in cui si scattano una o più foto. Eppure la
realtà che egli riprende è sempre riconoscibile, quotidiana, se non addirittura banale (prati, monti,
nuvole)”.
Stefano Scheda invece ha fotografato un vecchio casolare di campagna abbandonato e ricoperto di una
rigogliosa vegetazione inserendo degli specchi nelle finestre vuote, come se fossero aria; specchi che
riflettono quindi ciò che si trova alle spalle dell’osservatore (un gioco alla Velásquez). L’artista ha poi
ripetuto questa operazione nelle quattro stagioni dell’anno. Le case di Scheda mostrano quindi finestre e
porte che sono specchi in cui si riflette tutto quello che c’è di fronte, con i relativi cambiamenti di paesaggio
stagionali. Dimore ovviamente sbarrate, in cui abitano soltanto immagini, metafore dell’esserci, alle quale
accostarsi con prudenza. Perché si vede se stessi, forme transeunti, che passano e scompaiono. Semplici
case su cui Scheda realizza delle opere-performance-installazioni, creando una dialettica tra la realtà della
foto e l’ illusione che produce lo specchio: un dialogo fra il vero e il falso. Un doppio sguardo sul mondo.
Ad accompagnare le foto ci sarà anche una installazione ambientale in cui da mobili e sedie escono
germogli vegetali, come a riappropriarsi della natura originaria: mobilio che sarà parte dell’arredo già
esistente nella camera da letto della casa-galleria di Maria Livia Brunelli, ad interazione di una visione che
vuole proiettarsi verso l’esterno. Non a caso la mostra proseguirà anche all’esterno della galleria, attraverso
uno spiazzante intervento artistico in un’area verde di grande fascino della città (che evocherà invece
l’intimità domestica della home gallery).
Inaugurazione venerdi' 1giugno dale 18 alle 22
MLB home gallery
corso ercole I d'este, 3 Ferrara
lun-ven dalle 16 alle 20, sab-dom dalle 15 alle 19
ingresso libero