L'esperienza del 'Laboratorio' di Tullio Brunone, Giovanni Columbu, Ettore Pasculli e Paolo Rosa negli anni della rivolta creativa. Un lavoro di analisi, scomposizione e decostruzione delle immagini e dei suoni dell'universo mass-mediatico, volto a svelare le strategie simulative del potere. In mostra documenti storici e interventi originali.
L’esperienza del «Laboratorio» di Brunone, Columbu, Pasculli, Rosa negli anni della rivolta creativa
Giovedi 7 giugno, ore 19, inaugura alla Fondazione Mudima la mostra del “Laboratorio di Comunicazione Militante, l’appassionante esperienza del gruppo di Tullio Brunone, Giovanni Columbu, Ettore Pasculli e Paolo Rosa, riportata all’attualita’ dalle recenti esposizioni monografiche al PAN di Napoli e al Museo Laboratorio della Sapienza di Roma e dalle partecipazioni alle rassegne storiche: “A History of Irritated Material – Disobedience” – al Rawen Row di Londra, “Fuori! Arte e spazio urbano 1968-1976” al Museo del ‘900 e, in corso di apertura, “Addio anni ‘70. Arte e Milano” a Palazzo Reale. Ora essa, grazie alla Fondazione Mudima, viene esibita per intero anche a Milano.
Dopo trent’anni i quattro del laboratorio si ritrovano per proporre un “confronto” espositivo, che partendo dalle proprie esperienze piu’ radicali, in senso artistico, degli anni della rivolta creativa italiana, evidenzia le analogie col disagio giovanile di oggi, le crisi economiche e sociali della globalizzazione e il bisogno diffuso di un’arte che dalla sua marginalità torni al centro dei processi di critica e trasformazione, attraverso pratiche partecipative. Tutt’altro che un addio dunque. Riproporre un’esperienza che ha saputo coinvolgere una intera generazione, con iniziative anche di carattere sociale, e che ha transitato per musei, istituzioni, scuole, universita’, centri di ricerca , piazze, strade, poi culminata nell’occupazione della ex chiesa di San Carpoforo in Brera (1976), uno tra primi centri culturali italiani, “Fabbrica di Comunicazione”, significa offrire oggi uno spaccato autentico di un periodo e di un lavoro che consentono di rileggere e rivalutare gli anni piu’ difficili ma anche piu’ creativi della nostra storia recente.
La mostra ripropone brani da Strategia d’informazione. Distorsione della realtà e diffusione del consenso, del Laboratorio di Comunicazione Militante di Milano, esposto per la prima volta nel 1976 alla Rotonda di Via Besana a Milano e a Mantova alla Casa del Mantegna, poi nello stesso anno alla XXXVII Biennale di Venezia nella sezione curata da Enrico Crispolti “Ambiente come sociale”, l’anno successivo ad Alessandria presso la Casa della Cultura, con la presentazione di Umberto Eco. E altri tratti da Immagine, arma impropria, una mostra- laboratorio allestita alla Permanente nel 1978. Si tratta di un lavoro di analisi, scomposizione e decostruzione delle immagini e dei suoni dell’universo mass-mediatico, volto a svelare le strategie simulative del potere, a promuovere la lettura critica del complesso mondo della comunicazione e a ipotizzare un diverso modo d’intendere l’arte.
In mostra oltre alla documentazione storica del periodo anche interventi originali di progetti mai sviluppati prima.
in questa occasione sara’ presentato il libro (Dalai edizioni):
LCM - Armamentari d’arte e comunicazione
Il volume racconta l’intensa quanto appassionante storia del Laboratorio di Comunicazione Militante, fondato a Milano nel 1976 da Tullio Brunone, Giovanni Columbu, Ettore Pasculli, Paolo Rosa. Il Laboratorio vuole svelare, smascherare i meccanismi ambigui della comunicazione. Nel corso dei due anni della storia che li vede protagonisti, sino al 1978, LCM dà vita a numerose esperienze, tra le quali la più importante è la Fabbrica di Comunicazione presso la ex chiesa occupata di San Carpoforo, nel capoluogo lombardo. Una vicenda artistica legata a quel particolare periodo storico di impegno e di militanza. Una stimolante ricerca, in anticipo sui tempi, che indaga gli strumenti e le strategie della comunicazione, che di lì a poco sarebbero divenute protagoniste di una vera e propria rivoluzione antropologica.
TULLIO BRUNONE
Docente di Progettazione Multimediale alla Scuola Nuove Tecnologie Acc. di Brera. Curatore del Laboratorio di Linguaggi Multimediali dell’Università Cattolica. Ha sviluppato la ricerca sui linguaggi tecnologici, della comunicazione e della ricerca artistica, affrontandone i contenuti sociali, poetici ed espressivi.
GIOVANNI COLUMBU
Architetto. Realizza mostre fotografiche e di video-arte, insegna al Liceo artistico. Dal 1979 al 1999 lavora presso la sede della RAI di Cagliari come programmista- regista. Dal 1993 al 1997 è Assessore alla Cultura presso il Comune di Quartu Sant’Elena. Attualmente è libero professionista, come regista ha realizzato numerosi film ed è titolare della casa di produzione cinematografica Luches Film.
ETTORE PASCULLI
Architetto, s’impegna nello studio e la pratica dell’arte sin da ragazzo. Diplomato a Brera partecipa e organizza numerose mostre. Lavora con immagini riprodotte, fotografia e video. Pubblica numerosi testi e volumi e realizza oltre 23 lungometraggi a soggetto. È stato direttore di Cinecittà ed è uno dei primi in Italia a sperimentare «realtà virtuale» e cinema digitale.
PAOLO ROSA
Artista multimediale e regista, opera attualmente all’interno di Studio Azzurro, insegna all’Accademia di Brera ed è Presidente della Associazione Laboratori della Fabbrica del Vapore. Ha realizzato numerose opere esposte in molti Paesi del mondo, vari spettacoli, film e musei di narrazione. Il suo ultimo libro “L’arte fuori di sé” è pubblicato da Feltrinelli.
Inaugurazione 7 giugno ore 19
Fondazione Mudima
via Tadino, 26 - Milano
Orario: lun-ven 11-13 e 15-19.30 sab su appuntamento
Ingresso libero