Stazione Leopolda
Firenze
viale Fratelli Rosselli, 5
055 212622
WEB
Festival Fabbrica Europa
dal 1/5/2003 al 31/5/2003
055 3693407

Segnalato da

Fabbrica Europa



approfondimenti

Nigel Coates
Sergio Risaliti



 
calendario eventi  :: 




1/5/2003

Festival Fabbrica Europa

Stazione Leopolda, Firenze

Un cantiere e un laboratorio, una vetrina prestigiosa e un forum permanente per i linguaggi e le arti contemporanee, un luogo di incontro delle identita' e delle tradizioni culturali piu' diverse. La X edizione del festival inaugura oggi con l'opening di Vextacity, il progetto installativo della Stazione Leopolda curato da Nigel Coates e Sergio Risaliti.


comunicato stampa

Firenze, Stazione Leopolda (Porta al Prato), 2 - 31 maggio 2003


Fabbrica Europa torna dal 2 al 31 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze mantenendo un’originalità assolutamente inedita per l’Italia: un cantiere e un laboratorio, una vetrina prestigiosa e un forum permanente per i linguaggi e le arti contemporanee, un luogo di incontro delle identità e delle tradizioni culturali più diverse.

La X edizione del festival inaugura venerdì 2 maggio alle ore 19 con l'opening di "Vextacity", il progetto installativo della Stazione Leopolda curato da Nigel Coates.
La serata prosegue alle ore 21 con la prima nazionale di "Hoi" (in replica sabato 3 alle ore 21) della compagnia svizzera MZdP - Metzger-Zimmermann-de Perrot e a seguire, alle ore 22.30 Egumteatro presenta "Quartett" (in replica sabato 3 alle ore 22.30).



VEXTACITY
un progetto di Nigel Coates a cura di Sergio Risaliti
venerdì 2 maggio ore 19 Opening (fino al 31/5)

"Il tema è l'imprigionamento e la fuga da esso. La navata centrale della Stazione Leopolda si presenta ai visitatori come un'area appena abbandonata da un esercito occupante. Sono in evidenza una serie di gabbie, severamente ordinate, spazi di segregazione per le vittime e in cui la loro depravazione viene accentuata dalla cruda illuminazione di singole lampadine sovrastanti e da alcuni secchi. Grandi gabbie si trovano di fronte ai visitatori. Senza alcuna via d'uscita, più simili a tombe che a recinti di vita. Ciascuno include un lampadario gigante costruito con maschere antigas. Sparsi intorno vi sono carcasse di auto e veicoli dell'esercito, la maggior parte di questi ricoperti da reti mimetiche. Paradossalmente suggeriscono un ritorno alla natura e, quindi, la speranza di una rinascita.
I nostri visitatori sono i nuovi abitanti. L'invito è a riprendere possesso dello spazio e restituirgli una maggior civiltà. Con questo intervento si vuole mettere alla prova e innescare le potenzialità di ogni spettatore. I visitatori (o rifugiati?) sono incitati a convertire questo spazio da luogo di sofferenza in qualcosa di simile a una abitazione.
In aiuto a questo verranno forniti ogni giorno una serie di oggetti. Il secondo giorno arriveranno i materassi. Successivamente saranno inseriti altri oggetti, libri e giornali, stivali, alcuni vestiti e televisioni.
Durante il corso del festival il pubblico sarà invitato a trasformare questo luogo miserabile in uno riconfigurato secondo l'idea di città e di casa."
Nigel Coates


Nell'immagine Nigel Coates

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METZGER ZIMMERMANN DE PERROT
"HOI" prima nazionale
venerdì 2 e sabato 3 maggio ore 21
Interpreti: Gregor Metzger, Martin Zimmermann, Dimitri de Perrot
Coreografia: Metzger e Zimmermann
Musica originale: Dimitri de Perrot
Drammaturgia: Georg Weinand / MZdP
Scenografia: MZdP, realizzazione: Jean Corthésy /Ingo Grother
Luci: Christophe Botiaux; Fonica: Andy Neresheimer
Costumi: Franziska Born

“Hoi” è il modo in cui si dice ‘ciao’ in dialetto svizzero. Uno dice ciao per salutare qualcuno, amici o sconosciuti, ma anche in un certo senso per essere certo della propria presenza. “Hoi”, dice la compagnia MZdP presentandosi al centro del palco per una nuova avventura, dopo il grande successo ottenuto con il loro precedente spettacolo, Gopf. Il ballerino, il musicista e l’acrobata si sono fusi in una sola entità che esplode con un fragore assordante. Le macerie, i detriti, i frammenti vengono catapultati nell’universo, e lì essi devono trovare un modo per sopravvivere. Da soli, insieme, l’uno contro l’altro.
Spostano montagne e aprono precipizi. Un spirito pazzerello, alla mercé delle forze originarie, è come un giocattolo nelle loro mani. Un modesto artigiano cerca di costruire un habitat a propria misura ma la natura, che egli pensava di tenere sotto controllo, riesce a intromettersi negli interstizi della sua vita per vie traverse. Lo spazio è seminato, il tempo è raccolto. Uno spirito senza pace fa risuonare le viscere della terra, ogni singolo oggetto suona. Suoni di legno colpito, pietra urtata. Gli oggetti modificano l’ambiente ma dall’ambiente vengono a loro volta modificati. Come possono ritornare insieme senza perdere la propria individualità?
I limiti della nostra esistenza appaiono evidenti. Il terreno su cui noi cerchiamo stabilità è traballante e traditore. Un giradischi si trasforma in una sega circolare o in un orologio, il suono del tuono si trasforma in un’armonia celeste. Il cielo è sottosopra. La musica è teatro, il teatro è architettura. All’incrocio tra questi opposti MZdP colloca il proprio mondo, in cerca di un folklore universale. Legno e pietra diventano vivi per magia e si uniscono in una danza selvaggia e incalzante.
“Hoi” ci fa vedere il mondo – e noi stessi attraverso di esso – con occhi diversi, attraverso un’altra prospettiva. Un’occasione per rassicurarsi sulla propria presenza.

Tutti svizzeri, il danzatore Gregor Matzger, l'artista circense Martin Zimmermann e il musicista Dimitri de Perrot, si sono associati nel 1998. Metzger ha lavorato con il Ballet Béjart di Losanna e con la Fura dels Baus; Zimmermann si è formato al Centro Nazionale delle Arti da Circo (CNAC) a Parigi e Chalons-Sur-Marne prima di unirsi alla Compagnie Anomalie; de Perrot è un dj e musicista della scena rock e techno.

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EGUMTEATRO
"QUARTETT"
venerdì 2 e sabato 3 maggio ore 22.30
di Heiner Muller
Traduzione: Saverio Vertone (ed. Ubulibri)
Voci: Annalisa Bianco, Gaetano D’Amico
Corpi: Veronica Landi, Antonio Barretta
Passanti: Norma Angelini, Sonia Brunelli
Regia: Annalisa Bianco e Virginio Liberti
Scene e luci: Horacio De Figueiredo
Suono: Otto Rankerlot - Edizione suono: Silvio Puzzolu
Realizzazione scene: Norma Angelici, Sonia Brunelli
Costumi: Marco Caboni
Direzione organizzativa: Costanza Boccardi

Nella breve storia di Egumteatro non si è mai dato il caso di un testo teatrale “messo in scena”, cioè portato integralmente in palcoscenico. Il percorso è stato sempre lo stesso: a partire da un testo o da alcuni testi di un medesimo autore, ci si lascia condurre dalle molte possibilità offerte, dalle infinite (o finite) possibili variazioni.
In questo caso è diverso. Nelle parole di Quartett di Heiner Muller ci sono già tutte le strade percorribili tracciate. Questo accade sicuramente perché Muller usa la sua scrittura non per affermare un dogma teatrale bensì per verificare la labilità della scena. Non c’è certezza che il teatro, lo spettacolo siano lì. In un’intervista a Doris Glaser, Muller dice: “La torta è buona se tutti gli ingredienti si accordano tra di loro. Una torta cattiva esiste, ma se nessuno la mangia che senso ha la sua esistenza. Dunque non esiste. Nel teatro accade lo stesso. Tutto è lì tranne che il teatro. Io scrivo per cercare il momento-teatro che non è lì”.
Questa affermazione è per noi fondamentale, perché lo spettacolo si occupa della materia per potersi concentrare sulla sensazione, su ciò che è effimero.
Quartett di Heiner Muller è una delle più belle variazioni delle Relazioni Pericolose di Laclos e il romanzo di Laclos è fortemente influenzato dalle Passioni dell’anima di Cartesio. Cartesio, Laclos e Muller sono tre raffinati anatomisti dell’animo umano. Dissezionano il cadavere dell’IO, ne estraggono le interiora, le esaminano attentamente per arrivare alla conclusione che tutto funziona attraverso un indecifrabile mistero. Non basta la conoscenza delle differenti parti, l’essere umano è “essere nell’enigma”.


Ingresso per "Hoi": 14 euro/12 euro; per "Quartett": 12 euro/10 euro.
I biglietti si possono acquistare presso il Box Office di Via Alamanni (tel. 055 210804) e in tutti i punti del circuito Box Office Toscana oppure presso la Stazione Leopolda prima degli spettacoli.
Sono disponibili anche diverse formule di abbonamento e di riduzione.


Si consiglia la prenotazione tel. 055 2480515.

Ufficio Stampa Simona Nordera Cell. 347 9488210
Manuela Martinez Cell. 338 3036161

FONDAZIONE FABBRICA EUROPA PER LE ARTI CONTEMPORANEE, Associazione Fabbrica Europa - Associazione Music Pool - Fondazione Pontedera Teatro, Borgo degli Albizi 15, 50122 Firenze-Italia Tel +39-055-2480515 Fax +39-055-2479757


Firenze, Stazione Leopolda (Porta al Prato)

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