Festival internazionale di Roma. Oltre quaranta esposizioni legate dal tema: ''Roma e le Comunita'' intese come microcosmi umani, etnici e linguistici che sono insieme luoghi e percorsi, narrazione continua di storie che provengono dai piu' remoti angoli del nostro pianeta. Festival prodotto da Zone Attive con la direzione artistica di Marco Delogu. I principali luoghi espositivi: Musei Capitolini presso la Centrale Montemartini, Mercati di Traiano, Museo di Roma Palazzo Braschi, Museo di Roma in Trastevere, Museo Napoleonico, Scuderie Aldobrandini (Comune di Frascati).
Festival internazionale di Roma. Il contributo italiano alla rete internazionale dei grandi eventi dedicati alla fotografia
Il contributo italiano alla rete internazionale dei grandi eventi dedicati alla fotografia
Torna FotoGrafia, uno degli eventi fondamentali del programma 'I Festival di Roma', attraverso il quale il Comune di Roma realizza la volonta' di rendere la citta' una delle capitali mondiali della cultura contemporanea, oltre a proseguire nella politica di arricchimento e valorizzazione della sua vita culturale e sociale. In quest'ambito, il Festival si pone come un soggetto che promuove e produce eventi culturali non solo sul territorio ma anche in ambito nazionale ed internazionale.
Il Festival internazionale di FotoGrafia, fortemente voluto dal Sindaco Walter Veltroni, e' prodotto da Zone Attive con la direzione artistica di Marco Delogu.
Con l'anticipazione dell'apertura all'8 maggio il festival prolunga la sua durata di due settimane rispetto alla prima edizione: fino al 22 giugno (per la programmazione specifica verificare le schede) saranno aperte al pubblico oltre quaranta esposizioni legate dal tema: ''Roma e le Comunita''.
Comunita' intese come microcosmi umani, etnici e linguistici che sono ''insieme'' luoghi e percorsi, narrazione continua di storie che provengono dai piu' remoti angoli del nostro pianeta. Roma e' il punto di partenza, l'impulso primo che da' l'avvio a un viaggio immaginario fatto di esperienza ed incontri che ogni giorno la rendono aperta, tollerante, pacifica.
Josef Koudelka presenta il suo nuovo lavoro, realizzato appositamente per FotoGrafia, dedicato a Roma.
Una prima mondiale, ospitata nel suggestivo scenario dei Mercati di Traiano: l'espressione visibile dello straordinario valore culturale e artistico che puo' nascere dal fecondo rapporto tra i segni delle storie e delle culture passate e l'arte contemporanea.
La Roma dell'Ottocento raccontata da 50 straordinarie fotografie, provenienti dalla raccolta del Museo di Roma - Palazzo Braschi, fa da ideale contraltare a Piazza del Popolo, Sessanta/Settanta, inedita esposizione che rievoca la vita della comunita' di artisti della Scuola Romana degli anni '60 che si raccoglieva attorno a personaggi come Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli.
Mentre Franco Pinna ci mostra un gruppo di zingari nel quartiere Mandriane nel 1956.
Roma fino a domani e' la visione della Capitale com'e' oggi, citta' moderna e contraddittoria che non vive piu' solo ed esclusivamente del proprio passato, ma che e' scommessa quotidiana di un'esistenza in divenire. Rappresentativa, in questa dimensione, e' anche la mostra L'immagine dell'immigrato (foto_xenia), singolare per tecnica e sviluppo del tema, essendo il frutto di istantanee scattate dagli stessi appartenenti alle diverse comunita' presenti nella capitale.
In questo filone si colloca anche la 'riscoperta' delle Migrazioni italiane attraverso le immagini che ne raccontano dolori e gioie. Quindi le feste religiose di Ferdinando Scianna e l'ultimo suo lavoro dal titolo Quelli di Bagheria, che racconta il paese natale del fotografo rievocando memorie dell'infanzia e dell'adolescenza vissuta in Sicilia. Dentro e Fuori i Monasteri importanti fotografi Italiani raccontano il passaggio della comunita' monacale occidentale dalla vita ascetica a quella produttiva.
20 autori diversi per eta' ed esperienze presentano Quotidiano al Femminile, 30 storie che illustrano, senza esaurirla, la realta' contemporanea della donna italiana con l'immediatezza del linguaggio fotografico.
FotoGrafia 2003 mette in relazione le realta' a noi piu' note con quelle di altri paesi volgendo il suo sguardo in direzione di comunita' lontane facendo vedere, la' dove i nostri occhi difficilmente hanno potuto guardare.
Brixton Project, sviluppato su di un primo progetto di Harry Jacobs, segue i mutamenti delle comunita' di immigrati a Brixton e nelle aree circostanti, dagli anni '50 ai giorni nostri. Elaine Constantine ha individuato un gruppo di persone ''per lo piu' anziane'' che si ritrovano al pomeriggio, all'ora del te', per ballare nelle sale del Night Club Ritz di Manchester.
Comunita' lontane, vite di donne e uomini che talvolta seguono regole e riti quasi scomparsi, costituiscono una parte consistente del Festival: i Mennoniti di Ontario, Canada e Messico, setta religiosa d'origine protestante che ha le sue radici nell'Europa del XVI secolo, nelle immagini di Larry Towell; oppure la comunita' dei monti Appalachi nella parte orientale del Kentucky ritratta da Shelby Lee Adams.
Non mancheranno, inoltre i punti di vista critici sulle comunita' che - come nel caso di Vacant Community - a causa della cosiddetta globalizzazione dei costumi e degli stili di vita hanno finito col perdere molte delle proprie capacita' esplicative e dei loro tratti connotanti. Philip Lorca di Corcia, Thomas Struth, Phil Collins e Massimo Vitali.
Quindi comunita' etniche, religiose, politiche, sociali ma anche, dagli States, comunita' inusuali dove il legame risiede in un desiderio comune come documenta, ad esempio Lauren Greenfield che ritrae a Los Angeles giovani esigentissime teen-ager che chiedono regali sofisticati e assai particolari nel giorno del loro diciottesimo compleanno come un naso rifatto o nuovi seni al silicone. O Come l'obiettivo del belga Wouter Deruytter che documenta, nel Montana, la presenza dei Cowboy immutati e immutabili, belli e sensuali, con i loro riti e rituali.
E poi le inquadrature di Calcio di rigore, nell'omonima mostra che raffigura l'universo umano dell'America Latina, il continente dove il gioco piu' popolare al mondo e' vissuto come in nessun altro luogo. E ancora, i raccoglitori nelle piantagioni di caffe' immortalati da Sebastian Salgado.
Sempre dal Sud America le immagini del Cile storico immortalato da autori vari tra cui Patrick Zachmann accanto a quelle del Cile contemporaneo a trent'anni dal golpe dell'11 settembre 1973: il racconto di una vicenda drammatica che ha finito per cancellare dall'inconscio collettivo e dalle mappe geopolitiche quel paese fino al 1998 quando, con l'arresto di Augusto Pinochet, il Cile e' tornato ad affacciarsi alla democrazia e ad essere nuovamente presentabile sul piano internazionale. Con il riassunto degli ultimi dieci numeri della rivista 'Colors', il festival viaggia attraverso 40 foto dedicate a comunita' particolari ('Communities colors' - il campo profughi Hutu di Lukole in Tanzania, Shutka in Macedonia, la piu' grande comunita' Gipsy in Europa, Leisure World, il maggiore villaggio 'blindato' per per anziani del mondo, Choi Hung Estate, complesso di case popolari che ospita 43 mila persone). E poi le immagini di Star City, il comprensorio dove vivevano gli astronauti dell'ex Unione sovietica da dove nel 1961 ''dopo il corso di addestramento'' Yuri Gagarin fu lanciato nello spazio.
Infine uno sguardo verso l'Asia, con il cambiamento economico e sociale della Cina testimoniato dalla 'collettiva' dei suoi giovani artisti fotografi e dalle foto di Bertrand Meunier e Rhodri Jones. La Corea nei primi anni del '900, una bella collezione fotografica di paesaggi, usi e strani costumi, che Carlo Rossetti, console, realizzo' e dono' alla Societa' Geografica Italiana.
La guerra/le guerre, le comunita' che esse distruggono e forzosamente creano, sono infatti uno dei soggetti dell'edizione di FotoGrafia 2003. Con l'occhio di Don McCullin erede del grande fotografo Robert Capa; attraverso le immagini del gruppo di nove diversi reporter nella collettiva Sguardi a confronto (che documenta il conflitto arabo-israeliano con un punto di vista non certo usuale nell'approccio visivo); con i due volti dell'Afghanistan nelle fotografie di Riccardo Venturi e Simon Norfolk, il festival propone diverse visioni delle guerre.
Nel quadro delle relazioni internazionali che legano FotoGrafia ad altre analoghe iniziative europee ed extra-europee, l'edizione 2003 e' segnata dallo scambio realizzato con la Biennale di Mosca. Nella capitale Russa si inaugura l'8 aprile la retrospettiva di Tazio Secchiaroli, che contiene la mostra 'Girasoli' presentata in prima mondiale durante l'edizione 2002 di FotoGrafia.
Approdano invece a Roma, nel mese di maggio, Max Penson (ai Musei Capitolini), fotografo simbolo del costruttivismo russo degli anni 20, la cui straordinaria opera solo di recente e' stata riesumata dagli archivi in cui l'aveva sepolta l'ostilita' di Stalin e Sergey Tchilikov simbolo della nuova fotografia russa di cui il Festival presenta le inedite immagini della periferia moscovita.
La grande forza di FotoGrafia sta nella capacita' di far convivere la fotografia, intesa nella sua forma piu' classica, con espressioni piu' attuali ed evolute delle arti visive; ne rappresentano un esempio la mostra di due grandi artisti come Michal Rovner e Andreas Gursky al Macro di Testaccio e Circa 35, progetto del G.R.I.N., una selezione di giovani fotografi under 35 impegnati nella ricerca di nuove forme espressive nel rispetto delle tendenze narrative presenti oggi in Italia.
Infine Contacts, una serie di 20 filmati dei grandi della fotografia (Koudelka, Cartier-Bresson, Goldin, e molti altri) di fronte ai loro provini, nel momento della selezione.
Un programma molto articolato quindi, rappresentato in modo schematico in questa nota (per una lettura completa si rinvia al programma generale ed alle schede delle singole esposizioni), che si arricchira' di qualche sorpresa a ridosso del Festival.
Il Festival dopo il Festival. Per dare opportunita' di apprezzare la grande fotografia anche in estate, dopo il termine delle esposizioni in programma, il Festival presenta infine, nei mesi di luglio e agosto, una importante mostra di August Sander, considerato il padre della fotografia moderna tedesca, il quale ritrae l'ordine sociale in Germania attraverso le immagini di gruppi e di persone durante il dominio del Terzo Reich.
Come per la passata edizione, il percorso di FotoGrafia tocca i luoghi principali e suggestivi della Roma storica e monumentale cosi' come le sue strutture piu' moderne. Tre, essenzialmente, i 'poli espositivi' in citta': Centro cittadino, Testaccio, Flaminio. I luoghi simbolo dell'eredita' culturale di Roma e della sua trasformazione sono il gangli del Festival: i Mercati di Traiano, Palazzo Braschi, la Centrale Montemartini, il Museo di arte contemporanea di Roma (Macro al Mattatoio di Testaccio dove sorgera' la citta' della cultura), i Musei Capitolini Palazzo Caffarelli. Accanto a queste sedi la rete del Festival si dipana attraverso gallerie, istituti universitari e accademie di cultura collegando a maglie strette una parte importante della citta'.
Infine, Fotografia 2003 estende la sua presenza oltre i confini di Roma. Con il contributo attivo e la partecipazione del Comune di Frascati, al percorso cittadino si aggiunge un nuovo importante polo museale decentrato nella splendida cornice delle Scuderie Aldobrandini, da poco restaurate sulla base di un attento progetto di recupero filologico.
L'edizione 2003 del festival vede la partecipazione e la collaborazione dei seguenti istituti di cultura: l'istituto Cervantes, il Goethe Institut, il British Council, l'Istituto di Cultura Svizzera, l'Ambasciata del Cile, l'Ambasciata del Brasile.
I principali luoghi espositivi
Centrale Montemartini
La Centrale elettrica intitolata a Giovanni Montemartini, lungo la via Ostiense, rappresenta un esempio di riconversione di un complesso industriale in disuso. Il primo impianto a conduzione pubblica che dal 1912 al 1960 ha fornito energia per illuminare le citta', e' oggi trasformata in sede espositiva per modernissime sculture antiche dei Musei Capitolini. Il successo riscosso dalla manifestazione, che da temporanea e' destinata a diventare stabile, nasce dal singolare connubio di archeologia e archeologia industriale. I grandiosi ambienti della Centrale, ed in particolare la sala macchine dal raffinato stile liberty, conservano inalterate ''come se avessero appena smesso di funzionare'' turbine motori diesel e la colossale caldaia a vapore: accanto si stagliano, in uno scenario affascinante e suggestivo, i marmi antichi che risplendono per il loro trasparente nitore e la raffinatezza di intaglio.
Sembra addirittura che alcuni capolavori della scultura antica, come il ciclo di statue che decoravano il frontone di Apollo Sosiano, la Venere Esquilina e la figura pensosa della Musa Polimnia, vengano esaltati in questa atmosfera che rievoca da un lato la grandezza monumentale di Roma antica e dall'altro un passato piu' recente e la memoria di uno dei primi ambienti industriali romani.
L'obiettivo dell'esposizione e' stato quello di ricostruire nelle enormi sale i complessi monumentali antichi ripercorrendo lo sviluppo della citta', dalla Roma dell'eta' regia fino a quella tarda imperiale, con episodi particolarmente significativi e, spesso, quasi sconosciuti al grosso pubblico, con nel caso del grandissimo mosaico di S. Bibianna depositato in magazzino per oltre 50 anni.
Musei Capitolini
Centrale Montemartini
Via Ostiense 106
Tel. +39 06 5748042
Mercati di Traiano
Il complesso dei Mercati di Traiano, edificato contemporaneamente al Foro (98-107 d. C. circa) occupa il taglio delle pendici meridionali del colle del Quirinale. La grande capacita' costruttiva raggiunta dai 'tecnici' romani dell'epoca, forse sotto la guida del geniale architetto siriano Apollodoroo da Damasco, permise la realizzazione di un complesso in opera laterizia disposto su piu' livelli e articolato in diversi edifici separati da strade. La parte inferiore si compone del grande emiciclo su tre livelli, con due aule di testate semicircolari alle estremita'. Dietro l'aula settentrionale si sviluppa il piccolo emiciclo, una seconda fabbrica semicircolare, ugualmente su tre livelli. Il primo livello del 'grande emiciclo' e' costituito da 11 ambienti che si affacciano sulla strada basolata a diretto contatto con il Foro; al secondo livello altri 11 ambienti si aprono su un corridoio anulare. Il terzo livello e' occupato da una terrazza di servizio e dai resti di ambienti che si aprivano, in antico, sulla via Biberatica (dal latino tardo biber, bevanda). La via segue un percorso spezzato che fiancheggia la parte suuperiore del complesso e su di essa si affaccia verso est il cosiddetto corpo centrale, articolato su quattro livelli e dotato di sale di rappresentanza con absidi e nicchie sulle pareti: si trattava, probabilmente, degli uffici del procurator Fori Divi Traiani recentemente identificato da un'iscrizione. La via basolata e' sormontata da un arcone sovrastato oggi da una terrazza panoramica. Dalla via Biberatica si accede alla grande aula, eccezionale esempio di architettura imperiale: su una grande sala coperta da sei volte a crociera si affacciano ambienti al piano terra e al piano superiore; recentemente e' stata resa praticabile anche la sommita' dell'aula, che costituisce un'altra splendida terrazza panoramica.
Alla fine del XVI secolo gli edifici sono occupati dal convento di Santa Caterina da Siena e vengono adibiti piu' tardi ad usi diversi, tra cui quello di Scuola Militare, fino al pesante restauro condotto tra il 1929 e il 1934. In seguito il nome moderno di 'mercati' ne sclerotizza l'immagine come spazio commerciale. In realta' il suo sviluppo su sei diversi livelli collegati da scale, smentisce tale funzionalita' mentre la recente scoperta dell'iscrizione a cui si e' accennato, ne permette una lettura come struttura polifunzionale strettamente connessa alla vita e al funzionamento del Foro di Traiano. I recenti lavori condotti nel complesso hanno permesso di utilizzare questo straordinario 'contenitore' come sede del costituendo Museo dei Fori Imperiali in cui saranno ospitate le diverse sezioni dedicate ai singoli Fori, con ricomposizioni del loro apparato scultoreo e decorativo, accompagnate da un sistema di comunicazione intermediale.
Mercati di Traiano
Via IV Novembre, 94
Tel. +39 06 6790048
Palazzo Braschi
Il Museo di Roma, dedicato alla documentazione dei vari aspetti della vita culturale, sociale e storico-artistica di Roma dal Medioevo alla prima meta' del Novecento, e' ospitato dal 1952 a Palazzo Braschi situato nel cuore della citta', tra Piazza Navona e Campo dei Fiori. Progettato da Cosimo Morelli negli ultimi anni del Settecento, il palazzo era destinato ad ospitare il duca Luigi Braschi Onesti, nipote del papa Pio VI Braschi (1775-1796). Elemento architettonico caratteristico e' lo scenografico salone monumentale cui pose mano anche Giuseppe Valadier, decorato con marmi policromi, sculture antiche e raffinati rilievi in stucco dedicati al mito di Achille. Molte sale conservano le decorazioni a tempera realizzate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800.
Museo di Roma Palazzo Braschi
Via di San Pantaleo
Tel. +39 06 67108346
Museo di Roma in Trastevere
Il Museo ha sede nell'edificio che fu convento delle Carmelitane scalze dal 1610 fino a dopo l'Unita' d'Italia. Nel 1875 divenne proprieta' del Comune di Roma e dal 1970 risistemato per adattarlo a sede museale. Il Museo raccoglie vari materiali che documentano la vita e la cultura popolare romana a cavallo tra il '700 e l'800. Il Museo e' dotato di uno spazio espositivo per mostre temporanee, di una sala convegni dotata di attrezzature multimedialie di una sala musica con il pianoforte donato al Comune di Roma dagli eredi del maestro Alessandro Vessella (1860-1929). Nel chiostro del Museo vengono realizzati, nel periodo estivo, spettacoli di teatro, musica e danza.
Museo di Roma in Trastevere
Piazza Sant'Egidio, 1/b
Tel +39 06 5816563
Museo Napoleonico
Il Museo Napoleonico nasce dal generoso lascito del conte Giuseppe Primoli, il quale ''alla sua morte avvenuta nel 1927'' dona alla citta' di Roma la sua collezione di cimeli napoleonici e il pianterreno del suo palazzo per ospitarla. Criterio ispiratore della originaria collezione del conte era non solo quello di offrire una testimonianza della grandezza imperiale di Napoleone I, ma anche di documentare gli intensi rapporti che legarono i Bonaparte a Roma. La collezione del conte e' andata arricchendosi nel corso degli ultimi settant'anni con acquisti e donazioni: accanto al nucleo originario della collezione Primoli, figurano ora interessanti testimonianze dell'abbigliamento di corde, dovute alle recenti generose donazioni da parte di nobili famiglie.
Museo Napoleonico
Palazzo Primoli
Piazza di ponte Umberto I, 1
Tel. +39 06 68806286-6876331
Scuderie Aldobrandini (Comune di Frascati)
Le Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati sono state inaugurate l'8 aprile del 2000. In tre anni di attivita' si sono affermate come uno dei piu' interessanti poli museali regionali. Il restauro architettonico e l'adeguamento museale del complesso, gia' visibile in una stampa del 1620 di Matteo Greuter, e' stato mirabilmente progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas, il cui intervento ha voluto rispettare l'antico edificio, in origine utilizzato come struttura di servizio dell'omonima Villa Aldobrandini. Proprio la sua iniziale desitnazione d'uso ha permesso la trasformazione dell'edificio in luogo espositivo, grazie alla presenza di vasti e suggestivi spazi non interrotti da tramezzature, di alti soffitti e grandi aperture sul panorama di Roma. L'intervento ha inoltre permesso di ricavare dal complesso spazi multimediali e laboratoori didattici.
Il catalogo dell'edizione 2003 di FotoGrafia sara' pubblicato da Federico Motta Editore.
COMUNE DI ROMA
IV DIPARTIMENTO POLITICHE CULTURALI
SPORT e TOPONOMASTICA
UFFICIO POLITICHE GIOVANILI
Piazza Campitelli, 7 00186 Roma Tel. 06.6710.2998
http://www.comune.roma.it/cultura
ZONE ATTIVE
Piazza Vittorio Emanuele II, 47 Roma
Tel. 06.4927141, fax 06.492714209
mail:zoneattive@mclink.it
per informazioni:
Produzione: Giuseppe Prode - responsabile di progetto
Ufficio Stampa: Manfredi Romano
Alessandra Pugliese
Alberto Ferrigolo