La CAM, casa editrice di recente istituzione, inaugura i propri locali presentando una mostra personale di Sandro Sanna, che comprende una serie di nuovi quadri-installazioni e l'opera permanente a mosaico dello stesso artista, realizzata appositamente per i nuovi spazi di via Capodiferro.
La mostra si svolge nella sala pavimentata da un mosaico dello stesso Sanna e prosegue negli altri locali.
A cura di Augusta Monferini
Testi in catalogo di Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Marco Gallo, Augusta Monferini
La CAM, casa editrice di recente istituzione, inaugura i propri locali presentando una mostra personale di Sandro Sanna (Macomer -Nuoro- 1950, vive e lavora a Roma), che comprende una serie di nuovi quadri-installazioni e l'opera permanente a mosaico dello stesso artista, realizzata appositamente per i nuovi spazi di via Capodiferro, lavori dove, nel solco della sua costante immaginazione cosmogonica tra litologia e minerogenia, l'artista ricerca nuovi temi, basati sui riflessi e su tagli metallici, evocati dalla pittura che piega la superficie, in realtà piana, in andamenti spezzati.
'L'artista - scrive Lorenzo Canova- ha sviluppato con grande efficacia il tema del riflesso e del rispecchiamento, creando lavori in cui la geometria è portata all'estremo delle sue possibilità d'inganno percettivo. Sanna ha così ricodificato la stessa costruzione dell'oggetto quadro, spezzando il suo ordine tradizionale e dandone una nuova formulazione in cui la geometria sembra sottoposta alle leggi ferree di una misteriosa volontà poetica'.
Come ha scritto Augusta Monferini 'la luce è l'elemento primario del codice formale dell'artista, che ne assume la regia dosandone l'intensità : ora concede pause di quiete, ora accelera il ritmo con traiettorie come d'impulso elettrico che si scaricano in fulminee esplosioni, ora imprime velocità alla forte tensione che pervade la struttura, ne sconvolge la tettonica con un ritmo singhiozzante e mutevole, o modifica di continuo i percorsi. Luminosità radenti che spiovono dall'alto o che sgusciano guizzanti tra le commessure delle tele, rompono l'ombra che annerisce la trama liberandone il respiro. Una zona di particolare eccitazione dinamica attraversa di sghembo la parte inferiore: è una sequenza in rapida successione di geodi che si rovesciano verso il basso come in una frenetica corsa. I corpi scheggiati puntano le loro creste acuminate irradiando bagliori; gli spigoli orientati in ogni direzione variano le ritmiche cadenze.'
'Sanna - si legge in un testo di Maurizio Calvesi - è un pittore astratto non perchè abbia eliminato gradualmente la figura, ma perché il suo immaginario è quello appunto di un universo vergine, dove nessuna figura ha ancora stampato la propria ombra e dove il principio della vita aleggia nella sua misteriosa, pura essenza. A volte i suoi dipinti hanno titoli di danze, ma i ritmi che in essi sono evocati, lo sono ugualmente nei più muti paesaggi pietrosi, o nei 'campi magnetici', o nei flussi d'acqua, o nella danza del polline mosso dal vento, o in quella sottile movimentazione di corpuscoli sospinti dall'onda della luce, che vanno sotto il titolo di Bisanzio, quasi evocando la magia luminosa del mosaico. Anche quando la materia si aggrega e si sfalda diversamente, a strati più larghi o quasi lamine più nette e taglienti, con vibrazioni più corpose, il ritmo non rallenta, anzi intensifica la propria frequenza: percuote e sparge le forme o le frastaglia come nelle più recenti composizioni, simili a fiori metallici che s'aprono alla dolce violenza di un'inseminazione; e somigliano a strane stelle, liberamente cadute sul nostro pianeta portando con sé il sibilo di spazi inattingibili'.
Inaugurazione 8 maggio 2003 ore 18,00
Aperta fino al 14 giugno dal martedì al sabato nelle ore pomeridiane (dalle
17.00 alle 20.00)
CAM Editrice, Via Capodiferro 4,00186 Roma,
tel. 06.68300889