48ima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Il cinema documentario oggi: l'Italia allo specchio. Istruzione, morti bianche, nucleare, politica e disastri ambientali sono alcuni dei temi trattati nei 19 documentari selezionati. Il 26imo Evento Speciale e' dedicato all'opera di Nanni Moretti mentre International Festival Signes de Nuit presenta opere di video arte.
IL CINEMA DOCUMENTARIO OGGI: L'ITALIA ALLO SPECCHIO
Quest’anno la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, diretta da Giovanni
Spagnoletti, vuole proporre un ritratto dell’Italia contemporanea attraverso un’ampia
selezione di documentari che analizzano le attuali problematiche del nostro Paese (alla
quale si aggiunge la retrospettiva riguardante l'opera di Nanni Moretti). Sarà quindi
un’edizione dedicata in gran parte al cinema italiano con un focus corposo e organico sul
documentario, diventato nell’ultimo periodo uno dei terreni di sperimentazione più
frequentati dai nostri cineasti.
L’idea è di raccontare l’Italia, politica e sociale, attraverso la lente privilegiata del
cinema del reale. Saranno presentate le opere che negli ultimi anni meglio hanno
contribuito a rispecchiare la vita del nostro Paese con una particolare attenzione
all’innovazione stilistica e contenutistica.
Numerose le linee tematiche definite dalla selezione dei 19 documentari, a partire dalle
riflessioni sui concetti di emigrazione e integrazione vissuti da prospettive molto
differenti: Giallo a Milano di Sergio Basso racconta dal suo interno la comunità cinese
nel capoluogo lombardo, Grandi speranze di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti segue le
vicende di giovani imprenditori italiani impegnati in Cina mentre Come un uomo sulla
terra di Andrea Segre e Dagmawi Yimer si concentra sul drammatico destino di un
ragazzo che, partendo da Addis Abbeba, deve affrontare violenze e sopraffazioni per
cercare di arrivare in Italia passando dalla Libia di Gheddafi. Due lavori denunciano
invece l'emergenza abitativa nel nostro Paese: Palazzo delle Aquile di Savona, Porto e
Sparatore racconta la storia di 18 famiglie le quali, senza più casa, occupano per
protesta la sede del municipio di Palermo, mentre Ferrhotel di Mariangela Barbanente
porta il suo sguardo su Bari e un gruppo di somali che (cercano di) vivere in un vecchio
hotel dismesso. Un altro dittico è quello formato da Land of Joy di Laura Lazzarin e A
Nord Est di Milo Adami e Luca Scivoletto, due caustici ritratti del “ricco Nord-Est”: il
primo ne racconta passato (poverissimo) e presente (ricchissimo) tra il tragico e il
comico, il secondo ci accompagna lungo la Statale 11, all'esplorazione di un territorio
ferito da uno sviluppo incontrollato.
Istruzione, morti bianche, nucleare, politica, disastri ambientali: i doc della rassegna
coprono tutte le maggiori problematiche sociali e istituzionali che affliggono il Paese.
Marco Santarelli in Scuolamedia ci porta nella periferia industriale di Taranto per uno
spaccato sociale e culturale di quello che è lo stato attuale dell'istruzione scolastica nel
Sud Italia. Thyssenkrupp Blues di Pietro Balla e Monica Repetto ripercorre, dalla
prospettiva di un operaio, la tragedia dei sette operai morti sul lavoro nello stabilimento
torinese e la sua personale battaglia per il lavoro. Nel collettivo Milano 55,1, 55 registi
documentano l'ultima settimana della campagna elettorale che segnò la storica vittoria
del centro-sinistra nel capoluogo lombardo dopo 18 anni, un film sul (e del)
cambiamento. Ju Tarramutu di Paolo Pisanelli racconta polemicamente il (post-)
terremoto dell’Aquila del 2009, in quello che viene definito “un viaggio nei territori
della città più mistificata d'Italia”. Due documentari che si presentano come diari intimi
e personali, sono invece il pretesto per raccontare altri problemi del Belpaese: Armando
e la politica di Chiara Malta è un viaggio alla ricerca della vera identità del proprio
padre attraverso cui analizzare l'ultimo ventennio politico italiano, mentre Scorie in
libertà di Gianfranco Pannone ripercorre, in tempi di referendum, le vicende legate alla
centrale nucleare costruita nel 1963 nei pressi di Latina.
In Il passaggio della linea di Pietro Marcello vite, dialetti e paesaggi dell'Italia tutta si
incontrano e scontrano negli (scomodi) spazi dei treni a lunga percorrenza, da tempo
abbandonati al loro destino, mentre in Predappio in luce Marco Bertozzi ripercorre,
accompagnato da due storici d'eccezione, le strane vicende che ruotano attorno alla
prima città di fondazione fascista voluta da Mussolini nel 1925. Cadenza d'inganno di
Leonardo Di Costanzo parte come un doc sui giovani napoletani, per poi concentrarsi su
uno di loro, il quale infine si ribella e abbandona il progetto: un omaggio a “un atto di
resistenza di un personaggio cinematografico”. Magog [o Epifania del barbagianni] di
Luca Ferri gioca con gli spazi naturali e architettonici della pianura padana per restituire
allo spettatore un luogo dell'assurdo, dove un'umanità ai limite del grottesco si muove
come fantasma.
Il duo Felice D'Agostino e Arturo Lavorato presenta infine due lavori: Noi dobbiamo
deciderci è una cronaca poetica e militante del primo mese da alluvionati vissuto dagli
abitanti di Vibo Valentia mentre l'Italia vinceva il mondiale, mentre In attesa
dell'avvento ragiona su date e celebrazioni, nello specifico sui 150 anni d'Italia,
cercando di sovvertirne l'ordine confortante.
Tutti gli autori dei documentari scelti saranno invitati a presentare i loro lavori, così
come le principali associazioni di categoria, ad esempio Doc/it, verranno chiamate a
collaborare e a partecipare alle attività della retrospettiva. Sarà quindi un’importante
occasione d’incontro non solo per il pubblico del festival ma anche per gli stessi cineasti.
Come è accaduto nel recente passato, con l’evento speciale “La meglio gioventù”
dedicato ai cineasti italiani che hanno debuttato nel nuovo Millennio, la Mostra produrrà
un doc sul doc (in collaborazione con l’Università Roma Tre e a cura di Vito Zagarrio) con
le interviste e i contributi filmici di tutti i cineasti che partecipano alla retrospettiva.
Naturalmente, vista l’importanza dell’argomento, il festival non mancherà di pubblicare
un volume (con Marsilio e a cura di Giovanni Spagnoletti) dedicato al mondo del
documentario italiano. La monografia riprenderà il tema centrale della retrospettiva ma
lo collocherà all’interno della più vasta produzione documentaria italiana con analisi
particolareggiate del sistema di produzione, dello sbocco distributivo tra festival e
canali televisivi, dei “cervelli in fuga” all’estero. Senza ovviamente tralasciare
l’approfondimento sugli stili, sulla forma dei documentari oltre che sui contenuti. In
appendice la biofilmografia dei principali cineasti che dirigono documentari farà da
corollario a uno dei testi più completi e aggiornati sul cinema della non-fiction.
26° EVENTO SPECIALE SUL CINEMA ITALIANO. NANNI MORETTI. IL CINEMA, I FILM
Il 26° Evento Speciale sul cinema italiano, organizzato con Cinecittà Luce e
Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà
dedicato all’opera di Nanni Moretti, autore particolarmente significativo del nostro
cinema che interverrà al festival sabato 30 giugno, in un incontro-intervista con Bruno
Torri e Vito Zagarrio (curatore della retrospettiva) presentando, inoltre, la proiezione di
“in piazza” del suo “Il Caimano”.
Come sempre verrà riposta molta cura nella proiezione delle copie dei film, (ristampate
e restaurate per l’occasione) e nelle iniziative che fanno da corollario alla retrospettiva,
la quale rappresenterà un'occasione imperdibile per (ri)scoprire tutti i primi lavori
cinematografici girati in Super 8 da Nanni Moretti come i cortometraggi “La sconfitta” e
“Paté de bourgeois” o il medio “Come parli frate?” fino ad arrivare, naturalmente, al
suo debutto nel lungometraggio con “Io sono un autarchico”.
Accanto alla proposta dell’intera filmografia di Moretti regista, completa di corti
(“Diario di uno spettatore”), documentari (“La Cosa”) e diari di lavorazione (“L'ultimo
campionato”), la Mostra pubblicherà con Marsilio “Nanni Moretti. Lo sguardo morale”,
un volume monografico a cura di Vito Zagarrio con i contributi di critici, storici e saggisti
di varie generazioni come Pier Paolo Antonello, Marco Bertozzi, Claudio Bisoni, Gian
Piero Brunetta, Gianni Canova, Fancesco Crispino, Paolo D’Agostini, Roberto De
Gaetano, Pierpaolo De Sanctis, Virgilio Fantuzzi, Antioco Floris, Jean Gili, Franco
Marineo, Roy Menarini, Franco Montini, Emiliano Morreale, Cristiana Paternò, Stefania
Parigi, Cristina Piccino, Laura Rascaroli, Erica Romano, Paolo Russo, Rosa Maria
Salvatore, Mario Sesti, Piero Spila, Pierre Sorlin, Bruno Torri, Elio Ugenti, Christian Uva,
Federica Villa.
CONCORSO PESARO NUOVO CINEMA – PREMIO LINO MICCICHÉ
Sezione a concorso con sette film provenienti dai punti caldi della produzione
cinematografica mondiale tutti all’insegna del Nuovo Cinema. Come sempre il Concorso
proporrà una ricognizione a 360 gradi sulle migliori opere prime o seconde di registi,
generalmente giovani, che altrimenti non avrebbero modo di arrivare nel nostro paese.
Come da tradizione le pellicole selezionate provengono dai quattro angoli del globo e
rappresentano le ultime tendenze del cinema mondiale: dal Giappone arriva Tokyo
Playboy Club di Yosuke Okuda, un’intricata storia di yakuza ambientata nei bassifondi di
Tokyo in odore di Tarantino. In April the Following Year, There Was a Fire di Wichanon
Somumjarn riflette le recenti tendenze del cinema thailandese in un complesso affresco
che mescola realtà e immaginazione, passato e presente, tra suggestioni poetiche e
crudo realismo. Il cileno Jairo Boisier Olave in La Jubilada (The Retired) mette in scena
invece uno sfaccettato ritratto di donna alle prese con i pregiudizi degli abitanti del suo
villaggio natale, mentre Unten Mitte Kinn (Lower Upper Cut) del tedesco Nicolas
Wackerbarth ricorda il cinema di Cassavetes, con un gruppo di studenti che cerca in tutti
i modi di mettere in scena uno spettacolo teatrale, tra paure, invidie e incomprensioni.
L'Italia è rappresentata in Concorso da Un consiglio a Dio, un film prodotto da Gianluca
Arcopinto e diretto da Sandro Dionisio il quale, con uno stile crudo e poetico, narra la
storia di un moderno Caronte e dei “viaggi della speranza”. Sharqiya di Ami Livne è un
esempio di cinema israeliano contemporaneo che riflette sul concetto di identità e radici
attraverso una parabola paradossale. Infine dalla Bosnia-Erzegovina sarà presentato
Djeca (Children of Sarajevo) di Aida Begic, una tragica storia su due orfani della guerra
jugoslava e sul loro difficile adattamento alla società contemporanea, un film che sarà
distribuito in Italia da Kitchenfilm. Queste opere saranno giudicate da una giuria
composta dalla regista Antonietta De Lillo, l'attrice Francesca Inaudi e il critico e
cronista cinematografico Boris Sollazzo.
CINEMA IN PIAZZA
Sette proiezioni serali, in anteprima e a “cielo aperto”, nella piazza principale di
Pesaro, all’insegna del connubio tra la qualità e la capacità di rivolgersi a un vasto
pubblico chiamato alla fine a premiare il miglior film. Ad inaugurare il ciclo sarà il film
d'apertura del festival, il toccante Barbara di Christian Petzold, già vincitore dell'Orso
d'Argento a Berlino e nominato a ben otto premi Lola (gli Oscar tedeschi) tra i quali
anche quello per Miglior Film. L'opera, che sarà distribuita in Italia da BIM, è ambientata
nella Germania dell'Est ai tempi del Muro e vede protagonisti Nino Hoss e Ronald
Zehrfeld. Una serata, quella del 30 giugno, sarà poi dedicata, come da tradizione, alla
proiezione e all’incontro con l’autore omaggiato dal 26° Evento Speciale sul cinema
italiano che quest'anno vede protagonista Nanni Moretti e il suo film del 2006, Il
Caimano. In piazza avverrà anche la chiusura del festival, domenica 1 luglio, con la
premiazione dei film vincitori e la presentazione di un evento a sorpresa.
OMAGGI. 50 ANNI DAL MANIFESTO DI OBERHAUSEN
La 48a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema celebra quest'anno il
cinquantenario del manifesto di Oberhausen. Fu infatti nel 1962 che al festival del
Cortometraggio di Oberhausen, un nutrito gruppo di giovani cineasti sottoscriveva un
manifesto con cui tradizionalmente si fa iniziare la storia del Nuovo Cinema tedesco. In
collaborazione con il Festival di Oberhausen, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema,
nata pochi anni dopo, vuole rievocare quel fondamentale momento storico di rinascita
artistica del cinema europeo con una ricca selezione di cortometraggi e lungometraggi
dell’epoca, tra i quali spiccano i lavori di autori come Alexander Kluge, Edgar Reitz,
Werner Herzog e Jean-Marie Straub.
EVENTI SPECIALI
Due sono le proiezioni speciali organizzate quest'anno. Il primo evento è dedicato a
Silvano Cavatorta, scomparso nel marzo dello scorso anno, è stato storico e critico
cinematografico, insegnate, figura fondamentale dell'ambiente cinematografico
milanese, fondatore dell'associazione “Filmaker” e in definitiva rappresentante del
cinema italiano di qualità. Alla sua memoria è dedicata la proiezione del documentario-
omaggio Ciao Silvano! realizzato da Tekla Taidelli.
La seconda proiezione speciale è un film collettivo, o come si autodefinisce, un “film
partecipato”; si tratta de Il pranzo di Natale, nato da un'idea della nostra giurata
Antonietta De Lillo, che scandaglia il rito collettivo del Natale da diverse prospettive
attraverso piccoli film di racconto del reale che hanno permesso la costruzione del
documentario.
NOVITÀ 2012: I WORKSHOP
IL DOCUMENTARIO CON GIANFRANCO PANNONE, L'ANIMAZIONE DI SIMONE MASSI
La Mostra, che da anni è impegnata anche nella produzione di documentari, apre ora
una finestra sul lavoro pratico di chi il cinema lo realizza.
Con il titolo “Come fare un documentario e sopravvivere felici”, il festival promuove un
workshop curato da Gianfranco Pannone (uno dei nostri maggiori autori) con l’obiettivo
di far sperimentare, attraverso un percorso pratico, ai partecipanti (al massimo 15
allievi filmmakers) l’intero processo di realizzazione di un documentario dalla sua
ideazione, alla produzione, all’editing. “Pesaro 2012: la rappresentazione visiva e sonora
di una città e del suo festival” sarà il soggetto del lavoro da realizzare.
Sarà invece dedicato all’animazione il workshop che il grande illustratore marchigiano
Simone Massi (fresco vincitore del David di Donatello per il miglior cortometraggio)
terrà in un incontro aperto a tutto il pubblico della manifestazione. Sarà l’occasione per
scoprire un grande talento che lavora attraverso una tecnica unica e originale. A
corollario del suo intervento la Mostra, in collaborazione con la Cineteca Italiana,
presenterà tutti i suoi lavori di animazione.
ROUND MIDNIGHT
International Festival Signes de Nuit
Quattro serate, round midnight, a Palazzo Gradari, tra cui un intero programma di video
arte, diviso in una “personale” del documentarista italo-brasiliano César Meneghetti
compreso un promo del suo ultimissimo lavoro I/O_Io è un altro (progetto che esplora i
confini tra disabilità mentale e “normalità”) e una selezione dei lavori del collettivo
milanese Alterazioni Video che incrocia i linguaggi dell’arte con le pratiche
dell’attivismo politico. Continua inoltre la collaborazione con il Festival Internazionale
Signes de Nuit di Parigi, giunto alla sua nona edizione, del quale vengono presentati sei
lavori che affiancano alla ricerca e alla sperimentazione (visiva, produttiva, tematica)
uno sguardo mai accondiscendente alla realtà che ci sta intorno. Verrà infine presentato
anche l'ultimo progetto di Antonietta De Lillo, i film partecipati, ossia una piattaforma
all’interno della quale chiunque possa proporre piccoli film di narrazione della realtà,
atomi che poi entreranno in un altro grande organismo, il film collettivo stesso, all’inizio
solo una generica cornice: il Natale come l’amore, i momenti di condivisione in cui il
rapporto con l’altro diventa centrale ed irrinunciabile.
LO SGUARDO FEMMINILE NEL CINEMA RUSSO CONTEMPORANEO
Nel 1980 la Mostra di Pesaro portò all’attenzione del pubblico la cinematografia russa
grazie a un’imponente retrospettiva, realizzata grazie alla preziosa collaborazione di
Giovanni Buttafava, rimasta a distanza di trent’anni un momento fondamentale di sco-
perta e comprensione della produzione dell’URSS per il grande schermo.
Oggi una generazione di cineasti trenta-quarantenni si affaccia con successo ai grandi fe-
stival internazionali ottenendo ampi riconoscimenti ma, ancora, non sufficiente atten-
zione da parte dei distributori italiani. Nel 2010 e nel 2011 la Mostra di Pesaro ha contri -
buito a colmare questa lacuna dedicando ampie retrospettive ai suddetti autori, concen-
trandosi prima sui registi di fiction e poi su quelli di documentario. Dopo una ricognizio-
ne a tutto tondo del cinema d'autore russo dell'ultimo decennio, si omaggia quest'anno
“lo sguardo femminile” con la proiezione dell'imponente – oltre 200 minuti – e fantasma-
gorica commedia musicale scritta da Marina Potapova e diretta da Sergej Loban: “Chapi-
teau Show”, uno dei maggiori successi dell'anno in patria. A ciò si aggiungerà un pro-
gramma, in collaborazione col festival “Artkino”, con cortometraggi di giovani registe e
registi russi. L'intera rassegna si terrà presso il Cinema Astra.
AVANTFESTIVAL
Un piccolo (grande) evento precede l'inaugurazione ufficiale della Mostra. Il 24 giugno
presso il Teatro Sperimentale il pubblico potrà infatti assistere alla proiezione di
Quintosole di Marcellino de Baggis, documentarista tarantino prematuramente
scomparso lo scorso anno. Verrà inoltre proiettato Musi neri di Filippo Biagianti,
toccante racconto sull'emigrazione italiana nel Dopoguerra verso Belgio e Lussemburgo.
PREMIO AMNESTY 2012
Istituito nel 2007, il Premio Amnesty Italia – Cinema e Diritti Umani segnalerà anche
quest’anno il film che meglio avrà saputo coniugare i molteplici temi relativi ai diritti
umani. A sceglierlo, tra otto titoli provenienti dal Concorso e dalla sezione sul
documentario italiano, sarà una giuria composta da Riccardo Noury, Paolo Fosso e
Andrea Paolotti.
LEMS – LABORATORIO ELETTRONICO DI MUSICA SPERIMENTALE
Continua la collaborazione con il LEMS, di cui quest'anno la Mostra di Pesaro presenta il
nuovo lavoro multimediale presso gli spazi di Palazzo Bonali. Spazio vuoto/Tempo
dell'attesa consiste in una video installazione sonora e un percorso espositivo per
portare lo sguardo del visitatore all'interno degli spazi labirintici e dimessi di un vecchio
ospedale psichiatrico, per un'esperienza unica e (s)coinvolgente.
FLATFORM E LA SIGLA DEL FESTIVAL
Il gruppo artistico dei Flatform, a cui la Mostra aveva dedicato un omaggio già lo scorso
anno, ha pensato e realizzato l'“opening theme” di questa edizione del festival, creando
una sigla-titoli di coda che si propone come elemento di raccordo tra il prima e il dopo
di ogni evento, per un unico film lungo tutto il festival.
PREMIO CINEMARCHE GIOVANI 2012 – 2a EDIZIONE
Dedicato ai cortometraggi, di ogni genere e tecnica, di durata massima di 3 minuti,
realizzati da giovani entro i 30 anni d’età che vivono, studiano o lavorano nella Regione
Marche. A scegliere il vincitore sarà la giuria composta da Paolo Angeletti, Pierpaolo
Loffreda, Alberto Pancrazi, Ludovico Pratesi, Claudio Salvi.
PERF 2012 – SCUOLA NEL LIBRO DI URBINO
Prosegue la collaborazione con la Scuola del libro di Urbino. I fumetti e le animazioni
degli allievi del corso di Perfezionamento saranno in mostra - in forma di
videoinstallazione – al Teatro Sperimentale durante le giornate del Festival.
GIURIA GIOVANE – MARKETING GUERRILLA
La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema con il patrocinio dell’Università degli Studi di
Urbino “Carlo Bo” conferma il lavoro svolto negli anni e dei rapporti proficui tra il
Festival e la laurea triennale e la laurea specialistica in Comunicazione e pubblicità con
sede a Pesaro, attraverso l’istituzione di borse di studio per gli studenti e l’istituzione di
una giuria dei giovani formata da una ventina di studenti della laurea specialistica che
premiano il miglior film in concorso al Festival.
Sempre con la facoltà di Sociologia verrà organizzata una nuova campagna di guerrilla
marketing con l’ausilio delle più innovative forme di comunicazione virale.
PESARO A ROMA
All’interno della manifestazione “I grandi festival” nell’arena di Piazza Vittorio a Roma,
per l’ottavo anno consecutivo in collaborazione con ANEC Lazio, si terrà “Pesaro a
Roma” (6-8 luglio 2012) con una selezione esaustiva delle varie sezioni del Festival.
PESARO ONLINE
In collaborazione con Close-up TV, ogni giorno sarà possibile vivere online l'edizione
2012: streaming live degli eventi principali, contributi video con interviste agli autori
ospiti del festival, trailer dei film presentati e molto altro. Il tutto aggiornato in tempo
reale oltre che su www.pesarofilmfest.it anche sul nostro canale di Youtube.
Il programma dettagliato è sul sito.
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responsabile Mimmo Morabito
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Cinema Teatro Sperimentale e Piazza del Popolo - Pesaro (PU)