Verdade. Installazioni pittoriche con oggetti appartenuti ai desaparecidos e dipinti di grande formato realizzati su vecchi tessuti. La mostra prende spunto dalla memoria di chi ha sofferto durante la dittatura in Brasile tra 1964 e il 1984.
A cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese, Maurizio Siniscalco
Coordinamento organizzativo Marco Polito, Ciro Delfino
Sabato 28 luglio alle ore 19.00 negli spazi della Canonica della Certosa
di San Giacomo a Capri con la direzione di Rossana Muzii, l'Associazione
Culturale ArteAs presenterà la mostra personale di Roberto Coda Zabetta
dal titolo "VERDADE" a cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio
Siniscalco.
L'esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di
Napoli e dall'Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.
La mostra, con il Patrocinio della Città di Paraty gemellata con la Città
di Capri, dell'Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ
- Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta 27 lavori inediti, in
anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al
MAC - Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro dal 29
settembre al 3 novembre 2012.
"VERDADE" ("VERITÁ") prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto
la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo:
quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964
al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non
quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che indirettamente vissero
quella tragica esperienza.
Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera
dei Deputati brasiliana ha approvato l'istituzione della "Comissão da
Verdade" con lo scopo di "esaminare e chiarire le gravi violazioni dei
diritti umani" avvenute tra il 1964 e il 1988 e di "rendere effettivo il
diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione
nazionale".
Le opere sono divise in due sezioni: Tables, dodici opere di piccolo
formato, con cornici settecentesche in cui sono incastonati oggetti di uso
comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose terrecotte, reliquie
appartenute agli stessi desaparecidos ed, all'interno, ritratti dipinti
velocemente con ancora i segni della matita a fare da sfondo.
Accanto ad essi, Escudos, quindici dipinti di grande formato, realizzati
su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali, un ripetersi di
immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere Roberto
Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con la
speranza di poter trovare un dialogo sincero.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Ad Est dell'Equatore con
testi di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco e foto di
Salvino Campos.
Cenni biografici
Roberto Coda Zabetta nasce a Biella nel gennaio del 1975. Qui frequenta
inizialmente l'Istituto Tecnico Sperimentale, per poi completare gli studi
presso l'Istituto d'Arte di Roma. Nel 1995, conosce Aldo Mondino, di cui
dal 1996 al 2000 è assistente di studio. Dal 1997 inizia a partecipare a
mostre e ad alcuni concorsi per giovani artisti, sia in Italia che
all'estero. Identità anonime (2000) è il suo primo catalogo, dedicato ai
bambini morti nel genocidio in Ruanda. Nel 2001 si stabilisce a Milano. In
questi anni vengono pubblicati: In Coda (2003), PPP e Colors (entrambi nel
2004).
Tra il 2005 e il 2006 si ricordano due importanti mostre: a Palazzo
Venezia e al Teatro India, a Roma.
Seguono mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi
pubblici e privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica
attorno al suo lavoro. Esce in questi anni il catalogo curato da Robert C.
Morgan: Psichic Persona. Subito dopo parte per Parigi e Londra dove vivrà
per un anno e dove frequenterà alcuni corsi alla Saint Martin School.
Fondamentale in questo soggiorno è la conoscenza di David Roberts, Martin
Holman e Laura Petrillo.
Inizia la serie dedicata all'Oriente. Nell'aprile 2008 la Indonesian
National Gallery gli dedica una personale che verrà seguita da mostre a
Singapore, Hong Kong e Beijing. Viene pubblicato Koi Dan Trinacria. Torna in Italia e si stabilisce nel suo nuovo studio in un piccolo borgo
marchigiano.
Nel 2009 inaugura con una personale il Festival Dei Due Mondi di Spoleto a
Palazzo Collicola.
Nel 2010 Milano gli dedica una personale molto importante a Palazzo Reale,
Nuvole Sacre. Successivamente verrà spostata al Pan - Palazzo delle Arti
di Napoli. Nel 2011 si svolgono, nei primi mesi dell'anno, due mostre:
Proibito, alla Langgang Art Foundation a Jakarta e ex voto, presso lo
Spazio Culturale Antonio Ratti/Ex Chiesa di San Francesco a Como.
Roberto Coda Zabetta è stato insignito dei più significativi premi
italiani - Premio Passaggi a Nord-Ovest Fondazione Pistoletto, Premio
Arte-Fiera di Bologna, Premio Giovani Artisti Miart 2003 e 2004, finalista
Premio Cairo Communications - e selezionato per la Dena Foundation al
Centre International d'Accueil et d'Echanges des Récollets di Parigi e per
il BP Portrait Award 2006 di Londra.
Catalogo edito da Ad Est dell'Equatore con testi di Guilherme Bueno, Maria
Savarese e Maurizio Siniscalco. Foto di Salvino Campos
Immagine: Dentro la tazza mezza scatola del veleno per topi che teneva sotto il lavandino, 2012, smalto su tessuto, cm 180x120, courtesy dell'artista
Uffici stampa - ArteAs
www.arteas.org - arteas2007@libero.it, tel. +39 081 764 33 33 \ +39 081 837 03 79 - cell. +39 360 25 17 33
Soprintendenza - Simona Golia
www.polomusealenapoli.beniculturali.it - sspsae-na.uffstampa@beniculturali.it, 081 229 44 78
NORA comunicazione - Eleonora Caracciolo di Torchiarolo
via A. Sforza 9 - 20136 Milano - 339 89 59 372
info@noracomunicazione.it - www.noracomunicazione.it
Inaugurazione Sabato 28 luglio 2012, ore 19.00
Certosa e Museo di San Giacomo
via Certosa, 80073 – Capri (Napoli)
Orari martedì - domenica h 9.00-14.00 \ chiuso lunedì
Ingresso libero