Palazzo De Sanctis
Castelbasso (TE)
via San Nicola, 17
0861 508000
WEB
Due mostre
dal 28/6/2012 al 1/9/2012
tutti i giorni 19-24 escluso il lunedi'

Segnalato da

Galleria Franco Soffiantino




 
calendario eventi  :: 




28/6/2012

Due mostre

Palazzo De Sanctis, Castelbasso (TE)

"Radici. Memoria, identita' e cambiamento nell'arte di oggi": lavori di Marina Abramovic, Sam Durant, Alfredo Jaar, Santiago Serra, che sviluppano la metafora delle radici dialogando con la stretta contemporaneita'. "Smarrire i fili della voce": tele e installazioni eseguite tra il 1969 e il 1972 tracciano il percorso artistico di Carla Accardi.


comunicato stampa

Radici. Memoria, identità e cambiamento nell’arte di oggi.

a cura di Eugenio Viola

Marina Abramovic , Jota Castro, Sam Durant, Regina Josè Galindo, Carlos Garaicoa, Alfredo Jaar, Mariangela Levita, Moataz Nasr, Giulia Piscitelli, Bert Rodriguez, Santiago Serra

Nell’ambito di “Castelbasso/Civitella. Cultura contemporanea nei Borghi”, la Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture promuove, dal 30 giugno 2012, la mostra Radici Memoria, identità e cambiamento nell’arte di oggi, a cura di Eugenio Viola.
La splendida cornice di Castelbasso, borgo medievale immerso nella Valle del Vomano in provincia di Teramo, sede della Fondazione Malvina Menegaz, diventa teatro di un appuntamento internazionale che coinvolge i grandi protagonisti della scena dell’arte contemporanea. È un racconto che prosegue e che vede fin dal 1998 la Fondazione Malvina Menegaz, presieduta da Osvaldo Menegaz, impegnata nel fare di Castelbasso, con le sue architetture sobrie ed eleganti, un laboratorio in cui passato e contemporaneità, tutela e sperimentazione, dialogano in un percorso multidisciplinare in cui arti visive, letteratura e musica sono i tasselli di un’esperienza corale e di un’interazione costante tra cultura e territorio.

Radici è una mostra che prende le mosse dal luogo per cui è stata pensata, Palazzo De Sanctis, ubicato nel cuore di Castelbasso. Questo progetto rappresenta pienamente il senso dell’impegno della Fondazione che lo sostiene: riscoprire, nel recupero architettonico, sociale e culturale di Castelbasso, le sue radici, con l’obiettivo di metterle nuovamente in relazione con i suoi abitanti e attori istituzionali.
Le radici in botanica sono propriamente l’apparato sotterraneo di una pianta che ha la funzione di sostenerla e di alimentarla. Per estensione il termine indica ciò da cui ha origine qualcosa, il suo principio e allo stesso tempo la sua causa, da qui le espressioni “andare alla radice di un problema”, o ancora “andare alla scoperta delle proprie radici”, ovvero delle proprie origini.

La metafora delle radici attraversa tutta la filosofia occidentale, simbolicamente da Empedocle a Deleuze e Guattari. Il primo definisce ριζώματα (rizòmata), "radici" di tutte le cose, l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco, quattro elementi “immutabili ed eterni” che danno luogo alla realtà e le conferiscono stabilità. In un contesto radicalmente modificato, Gilles Deleuze e Felix Guattari contrappongono la concezione rizomatica del pensiero a quella tipica della filosofia tradizionale, che procede gerarchicamente e linearmente, seguendo rigide categorie binarie. Il pensiero rizomatico, invece, è in grado di stabilire connessioni produttive in qualsiasi direzione, delineando “un sistema acentrato, non gerarchico e non significante [...] definito unicamente dalla circolazione di stati”, espressione di un pensiero connettivo che propone nuove ipotesi di collegamento tra elementi, fenomeni e dati. Un sistema che torna prepotentemente attuale nella società odierna, massmediatica e globalizzata.
L’immagine che oggi si può associare immediatamente al rizoma è senza dubbio quella della rete. Si parla sempre più spesso di società di rete o “network society”, per indicare come le modalità di connessione orizzontale, grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, possano svilupparsi a scapito delle modalità organizzative gerarchiche, in passato necessarie oltre una determinata soglia di complessità.

Nella mostra Radici il portato della tradizione con i suoi valori, il bagaglio culturale di cui si fa testimone, e il passato che rappresenta, diventano fondamentali all’interno di una narrazione visiva che va ad interagire con il presente.
Marina Abramovi , Jota Castro, Sam Durant, Regina Josè Galindo, Carlos Garaicoa, Alfredo Jaar, Mariangela Levita, Moataz Nasr, Giulia Piscitelli, Bert Rodriguez e Santiago Serra sono artisti diversi per sensibilità e ricerche, interpreti paradigmatici dell’attualità e dei suoi cambiamenti, il cui lavoro diventa rappresentativo della comprensione della realtà e dei suoi nodi più significativi, delle sue lacerazioni e contraddizioni.

Radici – dichiara Eugenio Viola – indaga la contemporaneità e il suo portato gravoso di cambiamenti sociali, economici, culturali e politici. Esplora la ricchezza della cultura e il senso della storia, sottolineando il cambiamento del sistema dei valori, l’attaccamento o lo sradicamento dal territorio, l’erosione dell’eredità e alle volte il conseguente isolamento culturale. Radici propone il lavoro di artisti che provengono da background differenti, dotati di una capacità non comune di concatenarsi al nostro presente, il cui lavoro si pone oltre la rappresentazione stereotipata di nostalgia e folklore, offrendosi piuttosto come un tentativo di giustapporre un’esperienza visiva e culturale sospesa tra passato e presente, che chiama contemporaneamente in questione le nozioni di memoria, identità e cambiamento.

Eugenio Viola è critico d'arte e curatore della Project Room del Madre (Museo d'Arte Contemporanea DonnaRegina) di Napoli. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Salerno. Studioso delle teorie e delle esperienze legate alla performance e alle poetiche corporali, ha pubblicato sull'argomento diversi saggi, tra cui: “Post Human vs Neo-Barocco” (Ed.Electa, Napoli, Milano, 2009); “Itinerari del Post-Human” (Ed.Modo, Milano, 2005) e ha curato la monografia dedicata ad Orlan (Ed.Charta, Milano 2007). Collabora stabilmente con “Flash Art” (Italia), “artforum.com” (U.S.A.) ed “Exit Express” (Spagna). È membro dell’IKT (International Association of Curators of Contemporary Art) e di diversi premi e giurie: Premio Celeste, Premio Maretti, Eco Art Project. Ha curato numerosi cataloghi e mostre in Italia e all’estero, tra cui: Transit, (Museo Madre, Napoli / Townhouse, Cairo / PiST, Istanbul / CCA, Tel Aviv / State Museum, Salonicco, 2009-2011); Corpus. Arte in Azione, festival che ha presentato, tra gli altri, performance di: Ron Athey, Lee Adams, Kira O’Reilly, Tobias Benrstrup, Jamie Shovlin and Lustfaust, Milica Tomic, Tania Bruguera, Regina Josè Galindo, Teresa Margolles, Maria Josè Arjona (Museo Madre, Napoli, 2009-2012); Marina Abramovic – The Abramovic Method (PAC, Milano, 2012); Francesco Jodice – Babel (Museum of Contemporary Art, Zagabria, 2011); Orlan: Le Rècit (Musée d'Art Moderne de Saint-Etienne Métropole, Francia, 2007); V.I.P. / Very Important Portraits di David LaChapelle (Museo di Capodimonte, Napoli, 2006).

Mostra promossa dalla Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture Con il Patrocinio di: Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune di Castellalto, Comune di Civitella del Tronto, Consorzio dei Comuni del BIM, Camera di Commercio di Teramo, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo

Ufficio stampa:
maddalena bonicelli – maddalena.bonicelli@gmail.com +39 335 6857707
santa nastro – snastro@gmail.com +39 392 8928522

Vernice per la stampa: venerdì 29 giugno, ore 19.00

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Carla Accardi
Smarrire i fili della voce

a cura di Laura Cherubini

Dopo aver dedicato le ultime tre mostre ad Alberto Burri, Alighiero Boetti, punti di riferimento indiscussi, rispettivamente dell’Informale, dell’Arte Concettuale e del Realismo, la Fondazione Malvina Menegaz promuove un’importante mostra monografica alla Signora dell’Arte Astratta: Carla Accardi. Il percorso espositivo si snoda attraverso straordinarie tele, in gran parte inedite, che vanno dal 1999 al 2012. Non mancherà il riferimento ad alcuni lavori storici, i sicofoil, con Rosa, Giallo, Segni Grigi, Rosanero, Verdenero eseguiti tra il 1969 e il 1972. In mostra saranno presenti, inoltre, opere tridimensionali come Ombrellini, del 1999 e Onda del 2008/2009. “La mostra” spiega la curatrice Laura Cherubini, “intende presentare le opere più recenti di una grandissima artista italiana: Carla Accardi, capace di rinnovarsi come pochi altri. Si tratta di una serie di quadri di grande freschezza e innovazione che dialogheranno nelle sale della Fondazione Menegaz con alcune opere, anche tridimensionali, ispirate al tema della trasparenza.”

Inaugurazione venerdi' 30 giugno

Palazzo De Sanctis
via San Nicola, 17, Castelbasso (TE)
Orario visite: tutti i giorni dalle 19.00 alle 24.00, escluso il lunedì

Ingresso singola mostra :6 €

Ingresso cumulativo ad entrambe le mostre: 10€

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