Ufficio Cultura Comune Galeata
Omaggio a Tonino Guerra. Nei dipinti esposti le parole del poeta dialogano con il colore, con le linee e con il segno pittorico dell'artista.
E’ prevista per sabato 14 luglio alle ore 17, presso la Galleria d'arte
contemporanea Vero Stoppioni di Santa Sofia (Forlì-Cesena),
la vernice della mostra "Omaggio a Tonino Guerra" dell'artista Paolo
Gubinelli.
Lungi dall'essere, quello tra l'artista e il poeta, un rapporto virtuale,
ricostruito a posteriori, è invece il frutto di un sodalizio artistico che essi
hanno intessuto nel tempo e che ha portato alla realizzazione di opere di
altissimo spessore. Le parole del poeta dialogano con il segno pittorico, con
le linee, con il colore e ciò che ne scaturisce è una armoniosa e intensa trama
poetica.
Gubinelli approda a Santa Sofia dopo il grande successo di critica per la
partecipazione alla cinquantaquattresima Biennale di Venezia 2011, invitato da
Vittorio Sgarbi proprio su segnalazione di Tonino Guerra. Alle Corderie
dell'Arsenale l'installazione di Gubinelli, composta da 28 opere su carta
accompagnate dai versi di Guerra, ha suscitato enorme interesse per il profondo
lirismo che ne trapelava. Pur non disdegnando altre modalità espressive,
Gubinelli ha scelto la carta come strumento elettivo del suo fare artistico; è
sulla carta che pratica incisioni e pieghe che rimandano al libero fluire del
verso, al ritmo ininterrotto di un flusso di coscienza di joyciana memoria.
Forse lo strumento stesso, la carta, ha suggerito all'artista la strada della
contaminazione, fecondissima, tra il segno artistico e la parola poetica.
Ed è ancora la carta, ma stavolta trasparente, lucidissima, percorsa da
sottili pieghe e dominata da un andamento ritmico musicale, il prodotto della
più recente esperienza di Gubinelli.
All'artista è andato, nel tempo, il tributo di autorevoli critici, come, solo
per citare qualche nome, Claudio Strinati, Antonio Paolucci e Enrico
Crispolti.
Al testo di Giulio Carlo Argan è affidato l'incipit del catalogo che
accompagnerà la mostra; il catalogo, autentico gioiello d'arte composto da
riproduzioni di opere inedite di Paolo Gubinelli e Tonino Guerra, sarà donato
ai visitatori.
Il lavoro di Paolo Gubinelli impernia la sua più autentica capacità espressiva
sul dialogo tra il segno e la parola poetica. Ennesima riprova è la suggestiva
installazione apparsa alla cinquantaquattresima edizione della Biennale di
Venezia 2011, alle Corderie dell'Arsenale, quando l'artista, invitato da
Vittorio Sgarbi su segnalazione di Tonino Guerra, ha realizzato ventotto opere
su carta accompagnate dai versi del poeta.
Fin dagli esordi, Gubinelli ha fondato la sua indagine sulla relazione tra il
segno pittorico e il linguaggio, il verso, fino a fonderli in un equilibrio che
è il frutto di una lunga, forte tensione intellettuale come di una
straordinaria competenza esecutiva.
Artista raffinato, Gubinelli ama la carta, soprattutto quella di Fabriano (non
dimentichiamo che egli è di origine marchigiana, anche se trapiantato da molti
decenni a Firenze) e quando ne esalta la filigrana, o la patina, la sua voce
tradisce la passione per l'umile strumento che, non a caso, è quello stesso
alla base della scrittura. E ancora affiora il rimpianto, la nostalgia, per la
carta prodotta da un cartiera che ha chiuso i battenti e di cui conserva
gelosamente pochi fogli. Sulla carta Gubinelli ha tracciato segni, prodotto
incisioni, pieghe, modellato bordi; un amalgama di intrecci, di aggregazioni,
di rimandi che sembrano guidati da una musicalità interna e segreta, da un
ritmo che, in alcune opere, il colore ammorbidisce, addolcisce. Altre volte la
pagina bianca rifiuta di concedersi ai delicati pastelli e resta, sfolgorante,
a urlare tagli rabberciati, forse cicatrici antiche
C'è anche questa
dimensione nell'arte di Gubinelli. Ma poi tornano a prevalere gli azzurri, i
verdi, alitati sul foglio pittorico da una dimensione lontana e trasognata
perché la visione del mondo che vi è sottesa è ancora, nonostante tutto,
incantata. La magia di quella visione, la fascinazione per le infinite
possibilità della natura, Gubinelli ce la ripropone attraverso un segno che ha
rifiutato la pretesa di rappresentare la realtà ma non quella di illuminare il
suo mondo interiore.
Leonardo ce l'ha insegnato tanto tempo fa e la sua lezione conserva la stessa
forza originaria: "ogni dipingitore dipinge se stesso" - in ogni opera
l'artista ritrae se stesso. E la ricerca di Gubinelli, nella produzione più
recente, è diretta verso la trasparenza del foglio bianco, ritmato e modellato
da pieghe appena percettibili, che si fa ricerca di purezza e di essenzialità
luminosa e rivela una costante tensione intellettuale coniugata ad un talento
potente.
La mostra santasofiese, imperniata sull'omaggio dell'artista a Tonino Guerra,
tocca esiti altissimi di intensità poetica; nei segni pittorici, scanditi da
regolarità ritmiche, si coglie l'approdo ad armonico equilibrio ed a una ferma
misura.
C'è un augurio che vogliamo fare a Gubinelli. Quello di ritrovare la
prediletta carta di Fabriano e su quella procedere a intrecciare i suoi segni
con il verbo poetico continuando a regalarci squarci di bellezza.
Caterina Mambrini ( Direttrice della Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” Comune di Santa Sofia)
Per informazioni: Ufficio CulturaZona Due Valli, tel. 0543.975428-29, cultura@comune.galeata.fc.it, www.comune.santa-sofia.fc.it
Inaugurazione sabato 14 luglio 2012, ore 17.00
Galleria d'Arte Contemporanea 'Vero Stoppioni'
viale Roma, 5/a Santa Sofia (FC)
ingresso libero