Una mostra a cura di Valerio Vigliaturo, che comprende le opere realizzate in metallo, pietra, vetro, legno, di quattro scultori: Luisa Valentini, Giovanni Borgarello, Silvio Vigliaturo, Mario Molinari.
In occasione della seconda edizione del Premio Letterario "Il Camaleonte"
organizzato dall'omonima associazione, Palazzo Opesso di Chieri ospita dal 11 al
17 maggio una mostra dal titolo "Racconti scultorei" a cura di Valerio
Vigliaturo, che comprende le opere realizzate in metallo, pietra, vetro, legno,
di quattro scultori della materia : Luisa Valentini, Giovanni Borgarello, Silvio Vigliaturo, Mario Molinari.
Dalla presentazione critica di Valerio Vigliaturo:
"Il culto dell'oggetto, il fascino assiduo
della materia. Chi diventa scultore dimostra un attaccamento persistente e
sanguigno per le cose che plasma, modella, fino ad ottenerne la corrispondenza
con la molteplice quantità di progetti che nella sua mente si delineano e
prendono forma. Sono persone enigmatiche, intimiste, gli scultori, difficili da
capire fino in fondo; spesso sono duri come la pietra che scalpellano, solidi
come il vetro che fondono, ma al contempo sono esseri sociali, generosi,
carismatici: rappresentano una categoria a sé nel mondo dell'arte. Con
quell'aria da solenni costruttori, da dominatori della materia, impegnano le
loro forze fisiche e mentali per realizzare una forma pensata quanto più
perfetta, da erigere in aeternum. D'altra parte, anche la figura del camaleonte
che cambia colore a seconda delle evenienze, rappresenta un oggetto scultoreo
animato tra i più sofisticati, ideato dalla mente lungimirante di quel "grande"
architetto, e ben si addice allo scultore che continuamente si rigenera, in
particolare quando fa uso, oltre che dei vari materiali con cui si cimenta
liberamente, anche dei colori. L'idea di abbinare al concorso letterario
l'esposizione di opere di alcuni tra i più significativi scultori torinesi
(conosciuti a livello nazionale ed internazionale), è parsa subito convincente.
Infatti, oltre ad essere segni tangibili di un'edificazione, le sculture
costituiscono totem emblematici della comunicazione, racconti sintetici da
decifrare e comprendere, cercandone significati reconditi a cui ognuno può
attribuire la propria interpretazione, ma solo l'artista ne conosce l'esatta
codificazione.
Tali
sono i messaggi trasmessi dalle sculture in metallo di Luisa Valentini, suggelli
di natura trasfigurati per mezzo della fiamma ossidrica in sembianze immaginarie
che riflettono la sensibilità seducente dell'artista. I marmi e le dioriti di
Giovanni Borgarello rappresentano una sensibilità diversa, incastonata nel
sigillo di un involucro appariscente, come sinuose entità monolitiche che
conservano segreti ancora imperscrutabili. Favole, racconti di epopee d'altri
tempi, le sculture in vetro-fusione di Silvio Vigliaturo rimandano a valori che
non hanno epoche: traspaiono in modo poetico e raffinato in forme cristalline e
abbaglianti di colori. Colori laccati e vividi sono quelli dei legni dipinti che
Mario Molinari ha prodotto negli ultimi anni della sua vita: opere di sembianza
zoomorfa o antropomorfa, incastri ludici e fanciulleschi di matrice surreale. Le
parole ed i gesti delle espressioni partecipano al gioco di allusioni e di
richiami, suscitando ed esaltando semantiche reminiscenze: il linguaggio e la
gestualità si compendiano a vicenda, nella percezione sostanziale del loro
riconoscimento".
Immagine: Mario Molinari - Compleanno dai piedi di legno - 1989
Orari apertura: Lu-Sa 17.30-19.30; domenica 10.30-12.30; 17.30-19.30
Ufficio stampa: Tiziana Bueti, 348-2430455
Palazzo Opesso
Via S. Giorgio 3, Chieri (TO)