Galleria Il Dictynneion
Venezia
San Polo, 911/a (Campiello del Sole)

Roberto Cannata
dal 25/7/2012 al 31/7/2012
16-20
348 5443851
WEB
Segnalato da

Gaetano Salerno




 
calendario eventi  :: 




25/7/2012

Roberto Cannata

Galleria Il Dictynneion, Venezia

At the Stop. Una selezione di opere recenti. Universi pittorici governati da leggi fisiche alternative che prescindono dalle imposizioni prospettiche della tridimensionalita'.


comunicato stampa

presentazione critica a cura di Gaetano Salerno

Verrà presentata al pubblico giovedì 26 luglio 2012 alle ore 19.30, con intervento critico a cura di Gaetano Salerno, la personale di Roberto Cannata At the Stop, inaugurata lunedì 16 luglio 2012 presso gli spazi espositivi della Galleria Il Dictynneion di Venezia e visitabile fino a mercoledì primo agosto 2012 (vedi scheda evento allegata).

La mostra presenta una selezione critica dei lavori di Roberto Cannata (Mestre, 1961), artista eclettico, pittore e scultore di formazione accademica, da anni attivo sulla scena culturale nazionale ed internazionale, tra i quali una serie di opere recenti, realizzate per l’appuntamento veneziano.

Da sempre attento alle sperimentazioni tecniche e alle citazioni linguistiche colte, l’artista compie reiterate incursioni nel campo della figurazione per scandagliare, attraverso la pratica dell’osservazione del presente e della registrazione dei molti dati sensoriali che da esso emergono, le sottili dinamiche e i risvolti psicologici attuati dagli attori che popolano gli infiniti palcoscenici del mondo; nasce così un lavoro fortemente eloquente di una condizione umana sofferente e generalizzata, scioccante e inattesa, la cui natura inquieta è tradotta dalla desolazione di lande spettrali, dal silenzio permeante, dalla profanazione e perdita definitiva dei canoni estetici e del senso di euritmia.

La carica espressionista delle figure realizza un gioco pittorico che sapientemente pesca elementi nel bacino intellettuale delle Avanguardie Storiche dei primi del Novecento e con lucida oggettività scenica (ora cubista, ora metafisica, ora surrealista), struttura una forma di comunicazione visiva che si realizza nella piena conoscenza dei propri riferimenti culturali e nella consapevolezza di poterli rendere attuali e contestuali.

Gli universi-altri di Roberto Cannata, governati da leggi fisiche alternative che prescindono dalle imposizioni prospettiche della tridimensionalità scientifica, libere da gabbie esecutive e da parametri mimetici, rappresentano lo sfogo a digressioni psicologiche nelle quali, seguendo linee fluide e morbide simili a percorsi mentali di retaggio freudiano e aumentando iperbolicamente ora la nitidezza dei colori ora le loro sfumature, trovano origine figure biologicamente modificate e distorte, abitanti di un mondo post-atomico sopravvissuto (ma irrimediabilmente compromesso) alle reiterate catastrofi perpetrate illogicamente dalle sub-culture odierne.

Il lungo piano sequenza (dal quale l’artista estrapola i vari fermo immagine) su trame di vita fittamente intersecate tra loro eppure lineari e indipendenti nel loro incedere, vittime di una clausura intimista che inibisce l’osmosi dei sentimenti, diviene flusso narrativo continuo e a-temporale che dal passato storico dell’uomo, il logos (l’unione di legge e armonia) attraversa il presente di esistenze illusorie per proiettarsi rapido verso un futuro decadente e disilludente, nel quale l’unica condizione possibile è la solitudine.

L’equilibrio di un pensiero creatore originario è così minato da metamorfismi e da zoomorfismi ipertrofici dei quali diveniamo impotenti osservatori e dalla inquietante accettazione (e compiacimento) del disordine che governa questi incubi ormai materialmente tangibili, retti da principi di irrazionalità lontani – e contrari - da qualsiasi progetto divino.

Le figure di questo consorzio sociale, le cui regole si sostituiscono a quelle della vita reale, aspettano passivamente ma diligentemente at the stop una soluzione ai mali del mondo o una risposta alle domande esistenziali che non arriveranno; anche l’attesa, imbrigliata in costrutti narrativi che parafrasano Beckett e Ionesco per l’evidente incapacità di comunicazione e per la cieca fiducia in epiloghi felici scanditi da uno scorrere percettibilmente lento di un tempo post-assiale, funge da inganno consolatorio e da unica certezza possibile; scartata l’ipotesi di una trascendenza salvifica, nella speranza di una svolta improvvisa, si ricerca la spinta energetica che, apparentemente senza senso e senza scopo, consente di intraprendere una quotidiana battaglia con i nostri destini individuali forse già decretati, forse invece liberi di muoversi e di inventarsi, perdendosi e ritrovandosi, nel labirinto dei canovacci vitali.

L’artista sarà presente in galleria in occasione della presentazione critica a cura di Gaetano Salerno, direttore di Segnoperenne.it (curatore anche delle due precedenti personali dell’artista Sentieri della Persuasione e gradozero) e durante i successivi giorni di apertura della mostra.

Contatti: http://www.segnoperenne.it
info@segnoperenne.it

Inaugurazione giovedì 26 luglio 2012, ore 19.30

Galleria Il Dictynneion
San Polo, 911/a (Campiello del Sole) - Venezia
Apertura mostra: fino a mercoledì 01 agosto 2012, ore 16.00 - 20.00
ingresso libero

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