Cose Naturali. Il progetto nasce dal desiderio di rivisitare in chiave contemporanea l'idea di 'Natura Morta', partendo dalla definizione individuata da Giorgio Vasari nel suo trattato in cui identifico' il genere come l'aspetto delle 'Cose naturali'.
La galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta di presentare Cose Naturali la prima personale milanese
dell'artista Matteo Fato (1979, Pescara). La mostra inaugura giovedì 20 settembre 2012, a partire dalle 18.00,
presso lo spazio di via Lambro 7, in Milano.
Il progetto espositivo Cose Naturali nasce dal desiderio di rivisitare in chiave contemporanea l'idea di “Natura
Morta”, partendo dalla definizione individuata da Giorgio Vasari nel suo più famoso trattato Le vite de' più
eccellenti architetti, pittori et scultori italiani da Cimabue, insino a' tempi nostri (1550) in cui identificò il genere
come l'aspetto delle “Cose naturali”.
Il progetto prende in esame la ricerca dell'oggetto pittorico in quanto rappresentazione, equiparando
l'immagine ad un oggetto e l'oggetto ad una immagine. Lo spazio rappresentativo per Fato assurge a ‘cosa’
indipendentemente dai linguaggi espressivi impiegati (pittura, disegno, incisione, scultura, e audiovisivo).
L’elemento fondante è una riflessione quasi metafisica sulla pittura, concepita dall’artista quale manifestazione
ontologica della realtà.
La ricerca di una tensione espressiva quanto mai instabile fra parola ed immagine sono da sempre motivo di
ricerca ed interesse per l’artista, che non concepisce la categoria metodologica della separazione, che ritiene
offuschi la possibilità di comprensione delle cose. Fato vuole al contrario, e in questa specifica occasione,
aprirsi con un ampio respiro alla comprensione della realtà attraverso le cose e attraverso l’unitarietà dei diversi
media.
In Cose Naturali Matteo Fato presenta pertanto un corpus di opere espressamente realizzato che spazia dalla
pittura all’oggetto di riferimento tout court, per risolvere l’intera esposizione in un articolato assetto installativo,
dove è da segnalare un ritorno importante per l’artista, quello all’impiego dell’olio su tela.
La mostra è dunque pensata come una mise en scène di altri tempi, come uno studiolo rinascimentale trasporto
ai margini di una società liquida, in cui protagonista assoluta è propriamente la pittura intesa quale oggetto
concettuale che occupa fisicamente uno spazio.
(Andrea Bruciati)
Matteo Fato è nato a Pescara, Italia, nel 1979. Vive e lavora tra la città natale e Parigi, dove, recentemente, ha concluso la residenza della Dena Foundation for
Contemporary Art presso il Centre International des Recollets, con la mostra Vidéos_Dessins curata da Daniele Capra. Nel 2011 ha ricevuto diversi
riconoscimenti tra cui la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Accademie. Tra le mostre personali più importanti si ricordano: (2011)
Matteo Fato [Autoritratto(1)], alla Lithium/NOT Gallery, Napoli, Italia; Matteo Fato (osservando la parola), curated by Umberto Palestini, Casa natale di
Raffaello/Bottega Giovanni Santi, Urbino, Italia; (2010) Il senso dell’ordine, AB23, Vicenza, Italia. Recentemente ha preso parte alle seguenti esposizioni
collettive: (2012), 6° Premio Laguna, Arsenale di Venezia, Italia; (2011) Difetto come indizio del desiderio, curata da Andrea Bruciati, NEON>CAMPOBASE,
Bologna, Italia, nel (2010) Libri d’Artista dalla collezione Consolandi 1919-2009, curata da Angela Vettese e Giorgio Maffei, Palazzo Reale, Italia. Nel 2008 in
veste di Visiting professor, ha preso parte con Adrian Paci a un workshop presso la Fondazione Spinola Banna, Torino, e dal 2009 insegna Printmaking
all’Accademia di Belle Arti di Urbino, Italia.
Inaugurazione: 20 settembre ore 18.00 | START MILANO
Jerome Zodo Contemporary,
via Lambro, 7 – Milano
Orari: lunedì – venerdì, 10 – 19
Ingresso libero