Bio-Logie / Bio-Grafie. Installazioni e performance in un ambiente suggestivo, terre, polvere e anfratti del sottosuolo che disvelano il cielo. A cura di Maria Francesca Pepi.
A cura di M. Francesca Pepi
con la collaborazione di Mauro Andreani e Paolo Bottari e con la speciale partecipazione di Bruno Sullo
Il progetto nasce dall’amore per questi luoghi, per il loro vissuto. Questo legame diviene topos e metafora al tempo stesso per un’avventura intellettuale ed emotiva che coinvolge diversi aspetti della sfera esistenziale e relazionale. Si è sviluppato come capitolo di una storia che ci riguarda e che è stato “bello”, impegnativo, a volte sfibrante, condividere insieme a tante persone: insieme a Mauro Andreani, Paolo Bottari e Bruno Sullo, con cui ha preso forma questa storia, attraverso continui scambi di idee, preziosi suggerimenti, da quelli più concreti e contingenti, a quelli più sottili e impalpabili; insieme agli artisti, che hanno aderito all’invito in modo propositivo, portando il loro bagaglio di idee e la voglia di mettersi in gioco, pur senza la visibilità garantita dai circuiti artistici tradizionali.
Si è così venuto a delineare un tempo per riflettere, per evocare ciò che è passato e ipotizzare ciò che potrà accadere, anche a causa nostra, per soffermare lo sguardo ed apprezzare; un tempo non per correre, da non consumare in fretta compulsivamente. Bio-Logie//Bio-Grafie è una storia di terre, di polvere, di anfratti del sottosuolo che disvelano il cielo, ma anche di passione per la vita e per ciò che la rende affascinante. Dall’ultimo scorcio del ‘700, queste colline sono state meta di villeggiatura; artisti e intellettuali, tra i quali Giovanni Mariti, autore di un noto Odeporico, erano ospitati dall’abate Ranieri Tempesti, nella canonica di Belvedere, di fronte all’Oratorio, che ne conserva le ceneri e che ora reca le ferite del tempo, che tutto disfà. La polvere, la cenere, sono il segno di questo passare del tempo.
Inarrestabile, irreversibile. La terra è il richiamo alla concretezza. Ma anche alle radici. Rimanda alle origini dell’essere umano: all’humus, da cui idealmente proviene la sua humanitas, e a cui è destinato concretamente a ritornare. Ma la terra nasconde anche il mistero della vita, custodendo il seme che muore e rinasce. Il dialogo tra queste realtà è reso evidente dal diaframma, dalla soglia che separa e congiunge il cielo e la terra, la dimensione interiore e quella esterna. Il susseguirsi di porte e finestre presenti in questo percorso sta ad indicare l’apertura sul mistero dell’esserci: il narratore stesso, Bruno Sullo, “Finestra-Aedo”, ne è simbolo e personificazione. Semiaperte, finestre e porte lasciano filtrare indizi della quieta verità che attraversa i secoli raccontando il nostro appartenere ad un’esistenza che va al di là dei confini della vita individuale e che accomuna gli esseri, umani, animali, vegetali, minerali….
Dai calchi dei primi passi degli ominidi, all’orma di un anonimo contadino: le biografie si intrecciano succedendosi nel tempo e facendoci ripercorrere gli stessi passi, negli stessi luoghi descritti sul finire del ‘700 da Giovanni Mariti nel suo Odeporico. Ma l’attraversamento non è innocente, come sta ad indicare la soglia che separa due realtà il cui contatto è apparente ma tutto da conquistare.
Inaugurazione: Sabato 15 settembre. Ritrovo. Crespina, Piazza della Chiesa di San Michele, per note introduttive e car sharing
Ore 16:00 Il Tempo. Come un viaggio, Oratorio di Belvedere A seguire, Lo spazio. Memorie dal sottosuolo, Passeggiata tra installazioni e performances nel parco e nell’Oratorio di Montelisi, Piazza C. Battisti, 15 Al termine, Brindisi etico e degustazione di prodotti Km0, con il patrocinio di Slow Food -Valdera
Parco di Monte Lisi e Oratorio di Belvedere
piazza Cesare Battisti, 9 - Crespina (PI)
Sab.-dom. 16:00-19:00 e su prenotazione c/o Associazione Culturale "Fuori dal Museo": 349/4049695.