Autoritratti, sogni, paesaggi, archittture elementari nelle incisioni di Federica Frati, Giuseppe Agosti, Antonio Cavalli, Marzia Sartori.
Pressioni che portano su fogli brandelli di nero.
Brandelli di neri che raccontano di possibilità espressive diverse, quasi complementari tra loro, che ci restituiscono dimensioni”altre”della realtà. Spoglia, delicata, rivissuta cruda.
Umanità possibili che si chiudono in segni isolati, gridati, taciuti, forse persi.
segni risparmiati dalle lame, ceduti al legno e al nero per segnare carte. architetture disegni, minute residenze delle sguardo, rigorose, equilibrate, disabitate. corpi che esprimono rapporti spaziali e che diventano essi stessi porzioni di spazio.
Federica Frati: Laureata in lettere indirizzo artistico, dal 2009 inizia la frequentazione dello spazio overseas di Luciano Pea dove si confronta in modo sistematico col mondo dell’incisione.
Le xilografie del 2008 sono il primo tentativo di ricercare una propria cifra stilistica e raffigurano volti e soggetti tratti dalla vita quotidiana. Nel 2010 prende vita il progetto idols, xilografie in cui l’artista si concentra sulla raffigurazione di musicisti contemporanei avvicinandosi sempre di più all’espressionismo tedesco.
A partire dal 2011 l’artista sta realizzando una nuova serie che ancora non è conclusa: i nani , acquetinte, acqueforti e xilografie che sempre di più si discostano dalla necessità di descrivere il reale ma piuttosto mostrano il desiderio di reinterpretarlo.
Giuseppe Agosti: A parte pochi scarni paesaggi di porti abbandonati o paludi dimenticate, la xilografia di Giuseppe Agosti si è quasi sempre concentrata soprattutto sulle persone e sul loro ritratto, cercando di dare loro un' angolatura e una luce dal taglio moderno e fotografico. Il suo linguaggio è debitore della grandissima lezione lasciata dall' espressionismo del gruppo tedesco Die Brücke.
L'attività xilografica di Giuseppe Agosti inizia nel 2002, sotto la guida del Prof. Luciano Pea, presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, dove si diploma nel 2005. Nel 2008 è stato incluso nella quinta edizione del "Repertorio degli incisori italiani" edito dal Gabinetto delle Stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). Ha collaborato con Edizioni l'Obliquo di Brescia in "Mondanità" di Paolo Maccari (2006) e "L'igiene della bocca" di Eva Taylor (2006). In questi anni ha fatto sia mostre collettive che personali.
Antonio Cavalli: Ha iniziato la sua attività artistica seguendo i corsi della Libera Accademia di Belle Arti (L.A.B.A.), dove ha approfondito le tecniche di incisione calcografica con il maestro Luciano Pea. Vive e lavora a Brescia.
Nei suoi lavori sviluppa soggetti quasi monotematici (case, architetture elementari, umane, ma post-umane) con modalità che si sono via via modificate nel tempo; da una descrizione quasi asettica, estraniata, dei primi lavori all'acquaforte su rame del 2005, passando per una visione più onirica ed evocativa delle acquetinte del 2010, fino alle ultime acqueforti su zinco nelle quali un segno più nervoso (o nevrotico) e localmente irregolare, contrasta e concorre con la realizzazione dell'ordine della composizione.
Marzia Santori: Laureata nel 2008 in Decorazione con una tesi in Storia dell’arte sul “Dolore e il senso di morte nell’arte contemporanea” presso la Libera Accademia di Belle Arti L.A.B.A. di Brescia.
Dopo la laurea ha continuato a frequentare dei corsi privati dal suo insegnate Luciano Pea, per approfondire - non solo la tecnica- ma per imparare meglio ad esprimersi attraverso il segno unico dato dall’incisione.
Per i miei lavori utilizza sempre figure realiste ma filtrate dall’obiettivo di una macchina fotografica. Si tratta infatti di scorci di autoritratti ripresi da fotografie in bianco e nero dove raramente viene ripreso il volto e, se c’è, rimane seminascosto. L’espressione deve essere data dalla capacità rivelatoria delle forme del corpo fotografato e non dalla mimica del volto, troppo immediata.
Cerca da sempre sobrietà ed estrema essenzialità nelle forme e nelle linee.
Ed è certamente per questo motivo che ha scelto il corpo umano e, in particolare, il nudo per esprimersi, è il suo personalissimo strumento per avvicinarsi all’arte.
Parti di corpo che descrivono momenti e sensazioni. Un corpo che con le sue linee diventa quasi paesaggio.
inaugurazione Sabato 22 settembre 2012, h. 17.30
Museo della Stampa
via Lanfranco, 6 - Soncino (CR)
Orario: lnedì chiuso – dal martedì al venerdì 10/12
sabato e festivi 10/13, 15/19
Biglietto intero 4,50, Biglietto ridotto 3,00 €Biglietto famiglia 9,00 €