Roads: strade, percorsi come idea di una immaginaria topografia che nella sua nudita' risveglia il sentimento poetico della forma e l'unita' di esperienza, quasi come una pratica interiore, atemporale, meditativa che gli e' correlata.
Roads
A partire da venerdì 23 maggio si terrà a Milano, presso la galleria
Spaziotemporaneo, la personale dell'artista milanese Paolo Borrelli dal
titolo Roads.
La mostra, corredata da catalogo a colori e con testo critico di
Flaminio Gualdoni presenta i lavori recenti dell'artista, opere
pittoriche su carta che affidano al colore, alla forma e al segno, così
come alla loro scansione in sequenza la costruzione di un mondo poetico
e contemplativo dove l'immagine è filtrata attraverso un continuo
recupero visivo della memoria. Sulla carta l'artista 'prende a
orientarvi', scrive Flaminio Gualdoni nel testo 'a farvi coagulare,
pensieri visivi minimi, microemotivi si sarebbe detto un tempo, d'umore
schematico ma, più araldico, anch'essi segni/figure sorgivi
dell'esperienza affettiva.'; 'Un processo complesso, ma assai
semplificato', continua Gualdoni 'di evocazione e smemoratezza del
segno. Avverti la traccia delle pitture tribali, dei segni impastati di
sacro e dei fasti primitivi, l'umore calcinato dei decori murali
medievali, il serrarsi poetico della geometria 'con sentimento' del
secolo (...)
Nella loro scansione in sequenza 'ciò che accade tra opera e parete è
ciò che accade tra foglio e foglio, e in seno a ognuno di essi. Resta il
brivido della superficie, l'opacità materiata delle stesure,
l'ibridazione tonale delle campiture sovrapposte; torna un raccordarsi
più cantabile dei toni, pur sempre al limite del disinnesco sensuale,
dello scambio raccorciato e abbassato; soprattutto, irrompe la primazia
responsabile della linea curva corrente, che vale fluire e tendersi,
involversi e dilatarsi, che vale dinamica interna ed espansione
centrifuga, in una sorta di all-over minimalizzato.'
Questa stessa linea curva, ondulata, semplice, scrive lo stesso artista
in una breve nota che accompagna il catalogo, così come le forme e i
colori finiscono per comporre ipotetici paesaggi, strade, mappe che si
compongono e ricompongono in un inarrestabile fluire, in una ossessiva
ripetizione. Da qui il titolo della mostra, Roads, strade, percorsi come
idea di una immaginaria topografia che nella sua nudità risveglia il
sentimento poetico della forma e l'unità di esperienza, quasi come una
pratica interiore, atemporale, meditativa che gli è correlata.
Nato a Milano nel 1966 Paolo Borrelli unisce una formazione artistica a
studi umanistici. Inizia negli anni '80 la sua ricerca artistica ed è
presente con regolarità in mostre personali e collettive dai primi anni
Novanta.
Spaziotemporaneo
Via Solferino, 56
Milano