Alchimie. Alcune delle sue serie fotografiche piu' conosciute
Alchimie. Durante tutto il suo percorso di ricerca, Beatrice Helg si e' inspirata ad architettura e teatro, costruendo immagini scenografiche, esplorando forme geometriche ed utilizzando diversi materiali, quali piastre di acciaio, fondali di ferro arrugginito o lastre di vetro. Con uno straordinario senso della luce, l'artista 'scolpisce' lo spazio, creando monumentali messe in scena. Le sue immagini sono improbabili installazioni in studio: fogli di metallo si librano sopra il pavimento, lastre di vetro smerigliato e pietra sono in precario equilibrio le une sull'altre; l'autrice riesce ad inscenare un dramma metafisico attraverso l'alchimia della luce. Helg si identifica nella tradizione della 'staged photography' contemporanea, riuscendo tuttavia a superare il limite figurativo della fotografia di still-life, trasfigurando oggetti riconoscibili in elementi astratti fino ad evocare misteriose apparizioni o presenze invisibili. Nella personale di Torino compaiono alcune delle serie piu' conosciute ed apprezzate dell'autrice svizzera: Profondeurs, Emergence, Presence, espressione di intriganti ed enigmatiche atmosfere. Mostra a cura di Valerio Tazzetti, inaugurazione 27 settembre ore 18.30-22.30.